Aumento della pensione 2023 ogni tre mesi? L’idea di Giorgia Meloni è un ritorno al passato: ecco di cosa si tratta (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Aumento della pensione 2023 ogni tre mesi: di cosa si tratta?
- Aumento della pensione 2023 ogni tre mesi: per quali pensioni?
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Aumento della pensione 2023 ogni tre mesi: di cosa si tratta?
E se si tornasse all’aumento della pensione 2023 ogni tre mesi? Dal prossimo anno potrebbe cambiare il metodo di rivalutazione degli importi delle pensioni.
L’ipotesi – che, ci teniamo a chiarire, non è presente nella prossima legge di bilancio – potrebbe essere necessaria alla luce del tasso di inflazione che continua ad attestarsi intorno o oltre il 10%, come allo stato attuale.
Quindi, la perequazione, ovvero il sistema di adeguamento delle pensioni all’inflazione, potrebbe diventare trimestrale, con aggiornamenti ogni 3 mesi, per un totale di 4 all’anno.
L’idea di Giorgia Meloni, in realtà, è un ritorno al passato, alla scala mobile, lo strumento economico utilizzato nel nostro Paese fino al 1992, con cui venivano indicizzati gli stipendi in base all’aumento dei prezzi, per contrastare la perdita del potere di acquisto.
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Con questo strumento, le pensioni verrebbero indicizzate in funzione agli aumenti dei prezzi; rivalutate in base al costo dei prodotti.
La rivalutazione trimestrale, però, verrebbe applicata esclusivamente sulle pensioni e non sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. La novità potrebbe entrare in vigore dal prossimo anno, introdotta da un’apposita legge.
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Aumento della pensione 2023 ogni tre mesi: per quali pensioni?
Aumento della pensione 2023 ogni tre mesi? La proposta dell’attuale Governo è un ritorno al passato che potrebbe risultare indispensabile per fronteggiare un’inflazione a livelli altissimi.
Gli importi delle pensioni vengono rivalutati sulla base dell’inflazione registrata l’anno precedente. Lo scorso 9 novembre, il ministro Giorgetti ha firmato il decreto che prevede l’aumento delle pensioni, a partire dal 1° gennaio 2023, del 7,3% rispetto all’anno in corso.
Ricordiamo che nel 7,3% di aumento è compresa anche la quota del 2% di rivalutazione anticipata versata sulle pensioni di importo inferiore a 2.692 euro lordi al mese, nell’ultimo trimestre del 2022. Quindi per le pensioni di importo inferiore a 2.692 euro lordi al mese, la rivalutazione effettiva sarà del 5,3%.

Da segnalare la rivalutazione al 120% delle pensioni minime, per le quali è previsto un aumento di circa 47 euro – da 524 a 571 euro – rispetto al 2022, mentre le pensioni sopra i 2.100 euro verranno rivalutate in percentuali man mano sempre più risicate, dall’80% al 35% per gli importi superiori ai 5.500 euro lordi al mese.
Tutto questo potrebbe cambiare con l’aumento della pensione 2023 ogni tre mesi, anche se un’eventuale legge è attesa l’anno prossimo e modificherebbe il sistema della perequazione a partire dal 2024.
L’aumento delle pensioni non coinvolgerebbe tutte le pensioni, ma solo quelle di importo pari o inferiore ai 2.100 euro lordi al mese.
Il ritorno alla scala mobile è l’estremo tentativo di adeguare le pensioni degli italiani al costo della vita sempre più elevato.
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