Privacy
×
The wam
×
icona-ricerca
Home / Pensioni / Aumento pensioni minime: si cercano i fondi

Aumento pensioni minime: si cercano i fondi

Aumento pensioni minime: si cercano i fondi per portare i trattamenti a 590/600 euro al mese.

di The Wam

Dicembre 2022

Aumento pensioni minime: saranno portate a 590/600 euro, il governo cerca i fondi per finanziare questa spesa. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

Ricevi tutte le news sempre aggiornate su bonus e lavoro.

Il maxi emendamento alla legge di bilancio prevede tra le sue misure più importanti l’incremento delle pensioni minime. Sarà un aumento solo parziale. Come detto dovrebbero essere portate a 590/600 euro. Ma non per tutti, come era invece l’obiettivo di Forza Italia, che in campagna elettorale aveva proposto di far salire le minime, per tutti, a 1000 euro: ora si dice che quel risultato sarà raggiunto, ma a fine legislatura.

Su questo tema potrebbe interessarti un articolo che spiega come aumentano le pensioni minime nel 2023, esempi e importi (a prescindere dal provvedimento 600 euro); in questo post abbiamo invece anticipato la decisione del governo di restringere la platea dei possibili beneficiari degli aumenti; e infine ti raccontiamo perché è slittata l’ipotesi di portare tutti i trattamenti per le minime a 1.000 euro.

Aumento pensioni minime, per chi

Perché sarà un aumento parziale? Riguarderà solo i pensionati che hanno più di 75 anni e molto probabilmente un Isee molto basso. Il ministro per l’Economia e Finanze, Giorgetti, è alla ricerca dei fondi necessari per finanziare il provvedimento.

Scopri la pagina dedicata a tutti i tipi di pensioni, sociali e previdenziali.

Certo siamo lontani dalla proposta originale (1.000 euro), e anche dalla versione ridotta (600 euro per tutti). Un po’ come è accaduto per la Quota 103 della Lega (da 41 anni di contributi e si va in pensione, ai limiti anagrafici e di importo).

Insomma, sulle pensioni si è fatto molto meno di quanto era stato immaginato (e promesso). Ma è una manovra di bilancio fatta in poco tempo e con scarse risorse economiche (quasi tutte spese per arginare il caro energia).

Aggiungiti al gruppo Telegram sulle pensioni e sulle notizie legate al mondo della previdenza. Entra nella community di TheWam e ricevi tutte le news su WhatsApp, Telegram e Facebook. Scopri le ultime offerte di lavoro sempre aggiornate nella tua zona.

Aumento pensioni minime e la sorte di Opzione donna

Opzione donna sta seguendo lo stesso destino delle altre misure sulla pensione. Si era detto mesi fa che non sarebbe stata toccata, che quindi l’accesso al trattamento anticipato avrebbe potuto essere raggiunto con gli stessi requisiti anche per il 2023.

Alla fine della giostra si va verso una definizione assai restrittiva di questa misura per le lavoratrici. Il governo sembra infatti deciso a varare questa Opzione donna:

In pratica anche per questa misura la platea delle possibili beneficiarie è stata ridotta in modo importante (poche migliaia). Ma non solo: Opzione donna si sovrappone, per le categorie che che ne possono beneficiare, all’Ape sociale, che però ha un limite anagrafico più alto (63 anni) e uno contributivo più ridotto (30 anni).

Chi sperava di avere una maggiore flessibilità in uscita nel 2023 resterà certamente deluso.

Aumento pensioni minime e gli invalidi?

Il governo ha anche annunciato nelle sue linee programmatiche una maggiore attenzione per le persone con invalidità. Attenzione che è stata evidenziata anche in contrasto con la decisione di eliminare il Reddito di Cittadinanza (ora si parla di sette mesi invece di otto).

Questo era il concetto: lo Stato deve aiutare chi non può lavorare e non chi invece può ancora svolgere una attività.

Ma al momento non ci sono segnali sul fronte disabili. Tutto è rimasto com’era: non ci sono nuove misure, non ci sono aumenti (se non quelli dovuti alla rivalutazione degli importi in linea con l’inflazione). All’orizzonte, al momento, non ci sono neppure delle ipotesi.

Molto probabilmente se ne discuterà quando sarà, speriamo, affrontata la riforma del sistema assistenziale. Tema delicato e che non può essere risolto solo a parole.

Aumento pensioni minime e caregiver

L’altra questione riguarda la figura del caregiver. Si stanno accumulando le proposte di legge, ma restano ferme in parlamento. Nelle scorse settimane, si è ipotizzato di introdurre lo stipendio per le casalinghe caregiver e in aggiunta anche una pensione. Ma su questo punto siamo ancora lontani dal risultato finale. Si deve fare i conti sempre con lo stesso problema: le risorse. Nel medio periodo il governo non può ignorare un tema che sarà sempre più presente nei prossimi anni: l’inesorabile invecchiamento della popolazione.

Più anziani significa anche una necessità crescente di assistenza domiciliare, che lo Stato non riesce a garantire. Dare un riconoscimento alla figura del caregiver familiare, che solleva la sanità pubblica da una lunga serie di responsabilità, diventerà una questione rilevantissima. Sarebbe preferibile pensarci prima, già dal 2023, inglobando il riconoscimento del caregiver (con tutele e diritti) all’interno della riforma del sistema assistenziale.

Aumento pensioni minime: si cercano i fondi

Aumento pensioni minime / Assunzioni agevolate per gli under 36

C’è un altro emendamento importante che potrebbe trovare spazio nella manovra di bilancio: la decontribuzione totale per l’assunzione di under 36. Il beneficio potrebbe essere aumentato da 6mila a 8mila euro.

È un’agevolazione consistente, anche se i finanziamenti per sollecitare le assunzioni di giovani (soprattutto nelle regioni meridionali) non ha mai dato i risultati sperati. Con le condizioni economiche mutate e un ricambio generazionale che stenta a decollare in molte aziende potrebbe essere oggi uno stimolo significativo.

Il bonus cultura (500 euro a chi compie 18 anni) non sarà eliminato, ma avranno accesso al contributo solo i giovani che vivono in famiglie con un reddito Isee basso (bisogna ancora decidere la soglia).

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sulle pensioni:

Entra nel gruppo WhatsApp e Telegram

Canale Telegram

Gruppo WhatsApp