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Aumento stipendi, bonus, detrazioni 2023: tabella con cifre

Aumento dello stipendio nel 2023: per quali categorie di lavoratori? Ne parliamo in questo approfondimento.

6' di lettura

Una vasta platea di lavoratori italiani dovrebbe ricevere un aumento dello stipendio nel 2023. Andiamo a vedere in dettaglio in cosa consistono gli aumenti e chi sono i lavoratori coinvolti (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Aumento dello stipendio nel 2023: bonus contributivo per i lavoratori dipendenti

Tutti i lavoratori dipendenti potranno beneficiare di un aumento dello stipendio nel 2023 per effetto del taglio al cuneo fiscale: è stata riconfermata e ampliata la misura temporanea, nata nel 2022, che permetteva di usufruire di uno sgravio contributivo del 2%.

Anche per tutto il 2023 i lavoratori dipendenti, con una retribuzione mensile fino a 2.692 euro (35.000 euro all’anno), beneficeranno di una riduzione del 2% sui contributi da versare in busta paga al proprio ente previdenziale.

La misura subisce poi un ampliamento per i redditi più bassi, ovvero i lavoratori la cui retribuzione mensile non supera i 1.923 euro (25.000 euro all’anno), per i quali lo sgravio contributivo sarà del 3% per tutto il 2023.

Secondo le previsioni, questa manovra dovrebbe portare ad un aumento in busta paga, così ripartito in base al reddito:

231 euro circa all’annoreddito di 10.000 euro
288 euro circa all’annoreddito di 12.500 euro
345 euro circa all’annoreddito compreso tra 15.000 e 17.500 euro
395 euro circa all’annoreddito di 20.000 euro
444 euro circa all’annoreddito di 22.500 euro
493 euro circa all’annoreddito di 25.000 euro
362 euro circa all’annoreddito di 27.500 euro
395 euro circa all’annoreddito di 30.000 euro
366 euro circa all’annoreddito di 32.500 euro
394 euro circa all’annoreddito di 35.000 euro
Aumento dello stipendio nel 2023: la tabella

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Aumento dello stipendio nel 2023: bonus Irpef

Un aumento dello stipendio nel 2023 generalizzato dovrebbe concretizzarsi per i lavoratori per effetto di alcune modifiche alla riforma fiscale e soprattutto per l’ulteriore rimodulazione IRPEF in programma.

L’obiettivo è ridurre ancora gli scaglioni IRPEF e portare il numero delle aliquote a tre, così ripartite:

  • I scaglione, 23% di Irpef per i redditi fino a 15.000 euro all’anno;
  • II scaglione, 27% di Irpef per i redditi tra 15.001 e 50.000 euro all’anno;
  • III scaglione, 43% di Irpef per i redditi oltre i 50.000 euro all’anno.

Tuttavia, le discussioni sulla riforma Irpef sono ancora in corso e non ci saranno probabilmente novità prima dell’estate.

Anche perché rimane il problema dei redditi più bassi, i quali, nonostante i bonus ISEE basso 2023, non sono però direttamente toccati dalla riforma IRPEF, considerato che la manovra, così come è concepita, prevede un aumento dello stipendio nel 2023 solo per i redditi a partire da 28.000 euro ed entro i 50.000 euro all’anno, gli unici che beneficeranno di una riduzione dell’aliquota.

Aumento dello stipendio nel 2023: rinnovi contrattuali

Il precedente Governo aveva già lanciato l’allarme, sottolineando in via prioritaria la necessità di provvedere ai rinnovi dei contratti nazionali, di cui ben 591 scaduti il 31 dicembre scorso.

Un numero molto alto, che rappresenta il 62% del totale dei 955 contratti nazionali depositati al Cnel.

Ma la macchina statale è in movimento e arriva la conferma che il tanto atteso rinnovo contrattuale vedrà attuazione quest’anno, con un conseguente aumento dello stipendio nel 2023 per molte categorie di lavoratori, per effetto dell’adeguamento salariare.

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Aumento dello stipendio nel 2023: nella foto alcune banconote.

Aumento dello stipendio nel 2023: bonus dipendenti statali

La legge di bilancio 2023 ha destinato uno stanziamento da 1 miliardo di euro per l’introduzione del nuovo bonus dipendenti statali contro il caro vita.

Solo per quest’anno, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, i dipendenti della Pubblica Amministrazione vedranno lievitare l’importo della propria busta paga, per effetto di un bonus pari a circa l’1,5% della retribuzione spettante, da applicarsi a 13 mensilità, quindi tredicesima inclusa.

La misura è temporanea poiché dovrebbe, secondo quanto sostiene il Governo in carica, soltanto arginare gli effetti negativi dell’inflazione, in attesa che siano rinnovati i contratti collettivi nazionali per il triennio 2022-2024.

Aumento dello stipendio nel 2023: bonus lavoratori del settore commercio

Un bonus in busta paga è previsto nel 2023 anche per i lavoratori dipendenti del settore commercio.

Anche in questo caso l’obiettivo è contrastare il caro vita in attesa dei rinnovi contrattuali, che dovranno concretizzarsi per questo settore nel 2024 portando ad un aumento di stipendio per la categoria.

Dunque, per il 2023 i lavoratori dipendenti, con uno dei contratti nelle sezioni Confcommercio, Federdistribuzione, Confesercenti e Cooperative, vedranno stipendi più alti nel 2023, in questo modo:

  • 200 euro nella busta paga di gennaio 2023;
  • 150 euro nella busta paga di marzo 2023;
  • 30 euro in busta paga, a partire da aprile e per tutto il 2023.

Ma, attenzione, perché gli importi dell’aumento sono calcolati tenendo conto del IV livello contrattuale, per i livelli inferiori il bonus sarà minore.

Aumento dello stipendio nel 2023: bonus lavoratori del settore domestico

Un aumento di stipendio è previsto anche per i lavoratori del settore domestico, come colf e badanti.

Non si tratta, in questo caso, di un bonus, poiché, per questi lavoratori, è previsto da contratto la rivisitazione annuale della retribuzione, in base alle variazione dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT.

In mancanza di accordo sindacale scatta quindi in automatico un adeguamento pari all’80% dell’inflazione, che a novembre 2022 è stata registrata all’11,8%.

Secondo le stime, per i lavoratori del settore domestico questa manovra potrebbe concretizzarsi in un aumento di stipendio che va oltre oltre il 9% della retribuzione.

Tuttavia, maggiori chiarimenti si avranno dopo l’incontro del 16 gennaio, quando si riunirà di nuovo la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo di queste categorie di lavoratori, il cui obiettivo è trovare un accordo per varare un aumento dei salari. Vi terremo informati.

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