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Aumento stipendi luglio salta con la quattordicesima?

Aumento degli stipendi a luglio e quattordicesima, vediamo qual è il problema.

8' di lettura

Vediamo insieme perché aumento degli stipendi a luglio e quattordicesima in alcuni casi sono incompatibili. La quattordicesima fa “saltare” l’aumento di stipendio (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Perché la quattordicesima di luglio fa perdere l’aumento di stipendio?

La legge di bilancio 2023 e il Decreto Lavoro hanno introdotto una agevolazione per i lavoratori dipendenti, che consiste in una riduzione dei contributi da pagare allo scopo di far salire lo stipendio netto.

Il problema però è che questa agevolazione, che adesso vedremo meglio, spetta solo se lo stipendio mensile non supera i 2.692 euro (lordi) al mese.

Poiché tra giugno e luglio alcuni lavoratori dipendenti del settore privato riceveranno la quattordicesima, questo importo rischia di far salire la busta paga e annullare gli effetti positivi della riduzione dei contributi.

La quattordicesima è infatti una ulteriore mensilità, corrisposta solo ad alcuni lavoratori del settore privato e ad alcuni pensionati e accreditata direttamente con la pensione o lo stipendio di giugno e luglio.

In parole povere, per quanto riguarda i lavoratori, la quattordicesima non viene considerata come qualcosa a parte al pari della tredicesima, ma semplicemente si somma allo stipendio di giugno o luglio.

La conseguenza è che nel mese in cui si riceve la quattordicesima lo stipendio di alcuni lavoratori potrebbe sforare il limite previsto di 2.692 euro (lordi), che dà diritto all’aumento in busta paga. Per quel mese quindi il lavoratore non avrebbe diritto a nessuno sgravio contributivo sul regolare stipendio, il che annulla appunto l’aumento.

Ricordiamo che quanto detto vale solo per i lavoratori e non per i pensionati, questo perché i pensionati non hanno comunque diritto allo sgravio contributivo che spetta solo ed esclusivamente ai lavoratori dipendenti (pubblici e privati).

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Aumento degli stipendi a luglio e quattordicesima: qual è il problema?

La legge di bilancio 2023 ha prorogato l’agevolazione già concessa nel 2022 e che prevedeva una riduzione dei contributi da pagare per i lavoratori dipendenti in questa misura:

  • del 3%, per gli stipendi fino a 1.923 euro (25.000 euro all’anno);
  • del 2%, per gli stipendi fino a 2.692 euro (35.000 euro all’anno).

In seguito l’art. 39 del Decreto Lavoro (n. 48/2023) ha potenziato l’agevolazione, stabilendo una riduzione più ampia (+4%) dell’aliquota contributiva. Quindi dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023, ci sarà una riduzione dei contributi per i lavoratori dipendenti:

  • del 7%, per gli stipendi fino a 1.923 euro (25.000 euro all’anno);
  • del 6%, per gli stipendi fino a 2.692 euro (35.000 euro all’anno).

Per quanto riguarda gli stipendi di giugno o luglio, se l’accredito della quattordicesima porterà la busta paga di quel mese oltre la soglia di 2.692 euro (lordi), non sarà possibile per quella mensilità applicare nessuno sgravio contributivo.

Di conseguenza per il lavoratore in quel mese non ci sarà nessun aumento di stipendio, dovuto alla riduzione dei contributi: lo specifica espressamente la circolare INPS 7/2023.

Allo stesso modo, se normalmente al lavoratore spetta un esonero nella misura del 7% a luglio (o del 3% a giugno), se la quattordicesima farà salire lo stipendio del mese oltre il limite di 1.923 euro (lordi), allora si applicherà uno sgravio in misura ridotta, cioè del 6% a luglio (o del 2% a giugno).

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In foto, lo screen dell’articolo 39 del Decreto Lavoro.

Tabella degli aumenti di stipendio di luglio 2023

La tabella qui sotto mostra delle simulazioni che illustrano in modo chiaro in che misura aumenterà la busta paga da luglio a dicembre 2023 per effetto dello sgravio contributivo.

Retribuzione annua lordaaumento netto mensile con uno sgravio del 2% o del 3%aumento netto mensile con uno sgravio del 6% o del 7%
10.000 euro19,25 euro44,92 euro
12.500 euro24,06 euro56,15 euro
15.000 euro28,88 euro67,38 euro
17.500 euro28,81 euro67,22 euro
20.000 euro32,95 euro76,82 euro
22.500 euro37,04 euro86,42 euro
25.000 euro41,15 euro96,03 euro
27.500 euro30,18 euro90,54 euro
30.000 euro32,95 euro90,49 euro
32.500 euro30,51 euro91,52 euro
35.000 euro32,85 euro98,56 euro
Aumenti di stipendio nel 2023: la tabella

Anche la tredicesima farà saltare l’aumento di stipendio nel 2023?

Pe rispondere subito alla domanda: No, la tredicesima non farà saltare l’aumento di stipendio previsto per dicembre 2023.

La tredicesima è una sorta di bonus natalizio assegnato a tutti i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) e pagato a dicembre; è considerata qualcosa di separato dallo stipendio vero e proprio ed è prevista da contratto.

Tuttavia il Decreto Lavoro ha stabilito che alla tredicesima non si applichi una riduzione dei contributi del 6% o del 7%. Alla tredicesima si applica infatti solo l’esonero nelle percentuali previste dalla legge di bilancio 2023:

  • del 2%, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 2.692 euro;
  • del 3%, a condizione che la tredicesima mensilità non ecceda l’importo di 1.923 euro.

Di conseguenza anche sulla tredicesima ci sarà un esonero contributivo seppur in misura ridotta rispetto al regolare stipendio di dicembre 2023.

Scopri la pagina dedicata alle offerte di lavoro e ai diritti dei lavoratori.

A chi spetta la quattordicesima a giugno/luglio 2023?

La quattordicesima per i lavoratori dipendenti

Lo stipendio dei lavoratori dipendenti è fatto di 12 mensilità, a cui si aggiunge la tredicesima che è obbligatoria da contratto e viene corrisposta ogni anno a dicembre.

Il diritto alla tredicesima è garantito da tutti i Contratti Collettivi Nazionali (CCNL) esistenti, mentre la quattordicesima non è obbligatoria.

La quattordicesima rappresenta una ulteriore mensilità a cui però hanno diritto solo i lavoratori di alcuni settori privati.

Nello specifico questa viene pagata insieme allo stipendio di giugno o luglio ai lavoratori dipendenti (privati) di studi professionali, settore logistica, alimentare, commercio, terziario e turismo.

Non hanno diritto alla quattordicesima i dipendenti pubblici, poiché per loro i vari CCNL non la prevedono.

La quattordicesima per i pensionati

Per quanto riguarda i pensionati INPS, la quattordicesima spetta se questi in data 30 giugno 2023 hanno già compiuto 64 anni e se il loro reddito complessivo non supera di 2 volte il trattamento minimo (563,74 euro).

L’importo della quattordicesima per i pensionati varia in base al reddito e va da un minimo di 336 euro a un massimo di 655 euro.

Il calendario dei pagamenti della quattordicesima nel 2023

Il calendario dei pagamenti della quattordicesima nel 2023 è il seguente, in base al settore in cui si lavora e al contratto applicato:

  • entro il 30 giugno 2023, per i lavoratori di studi professionali e logistica;
  • entro il 1° luglio 2023, per i lavoratori con CCNL Commercio, terziario e turismo;
  • tra il 1° e il 3 luglio 2023, per i pensionati che ne hanno diritto;
  • entro il 31 luglio 2023, per i lavoratori del settore alimentare.

Faq sulla quattordicesima ai pensionati

Come sono cambiati gli importi della quattordicesima tra il 2022 e il 2023?

Nel 2023, gli importi della quattordicesima sono rimasti invariati rispetto al 2022, ma ci sono stati cambiamenti nei limiti reddituali. Ad esempio, nel 2022, un pensionato con un reddito annuo fino a 10.224,82 euro poteva ricevere un importo di 436,80 euro se aveva versato un massimo di 15 anni di contributi (o 18 per i lavoratori autonomi). Questo importo è rimasto lo stesso nel 2023, ma il limite di reddito per riceverlo è aumentato a 10.992,93 euro.

Quali sono gli importi della quattordicesima nel 2023 in base al reddito annuo e agli anni di contributi versati?

Nel 2023, per un reddito annuo fino a 10.992,93 euro, gli importi della quattordicesima sono: 436,80 euro per i pensionati con 15 anni di contributi (o 18 per i lavoratori autonomi), 546 euro per quelli con un’anzianità contributiva tra 15 e 25 anni (o tra 18 e 28 per i lavoratori autonomi), e 655,20 euro per quelli con più di 25 anni di contributi (o più di 28 per i lavoratori autonomi). Questi importi si riducono se il reddito annuo supera i 10.992,93 euro e varia fino a 11.648,13 euro.

Come cambiano gli importi della quattordicesima per un reddito annuo lordo fino a 14.657,24 euro nel 2023?

Per un reddito annuo lordo fino a 14.657,24 euro nel 2023, gli importi della quattordicesima sono: 336 euro per i pensionati con 15 anni di contributi (o 18 per i lavoratori autonomi), 420 euro per quelli con un’anzianità contributiva tra 15 e 25 anni (o tra 18 e 28 per i lavoratori autonomi), e 504 euro per quelli con più di 25 anni di contributi (o più di 28 per i lavoratori autonomi). Questi importi si riducono se il reddito supera i 14.657,24 euro e varia fino a 15.161,24 euro.

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