Si possono scaricare le spese per l’assunzione delle badanti? La domanda circola tra le tante famiglie che hanno bisogno di una assistente familiare ma che devono fare comunque i conti con costi che a volte non sono compatibili con il proprio reddito. L’alternativa è il lavoro nero.
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Ma quella non è mai una vera alternativa. Ed ha i suoi rischi.
Badanti tutte le spese che si possono scaricare: detrazioni e deduzioni
Anche perché si ha diritto a diverse agevolazioni fiscali. In particolare se l’assistito non è autosufficiente.
In questo articolo vedremo a proposito dell’assunzione di badanti quali sono le spese che si possono scaricare.
Le agevolazioni possono essere di due tipi:
- detrazione Irpef (una somma che diminuisce l’imposta sul reddito);
- deduzione dal reddito imponibile (e questo riguarda i contributi previdenziali).
Prima di andare avanti spieghiamo meglio la differenza tra spese deducibili e spede detraibili:
- le spese deducibili vengono sottratte al reddito lordo prima di calcolare le tasse;
- le spese detraibili si sottraggono dall’imposta da versare calcolata sul reddito imponibile.
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Badanti: le detrazioni
Badanti, le spese che si possono scaricare: detrazione Irpef
La detrazione Irpef del 19% viene riconosciuta in questi casi:
per la badanti, quindi addetti all’assistenza personale;
nel caso in cui l’assistito sia stato riconosciuto non autosufficiente.
Badanti, le spese che si possono scaricare: persone non autosufficienti
Questa detrazione, quindi, non può essere applicata in caso di badanti che assistono delle persone autosufficienti.
Prima di andare avanti chiariamo una definizione: le persone possono essere riconosciute non autosufficienti quando non riescono a svolgere una di queste attività:
- assumere alimenti;
- compiere le funzioni fisiologiche;
- curare l’igiene personale;
- camminare;
- indossare gli indumenti.
Rientrano tra i non autosufficienti anche le persone che hanno bisogno di una sorveglianza continua.

Badanti, le spese che si possono scaricare: Agenzia delle Entrate
Sul punto l’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare nel 2005 dove ci sono precisazioni sulla detrazione per le badanti che si occupano di soggetti non autosufficienti.
Nella circolare si chiariscono questi due aspetti per avere diritto all’agevolazione fiscale:
- lo stato di non autosufficienza deve essere confermato da una certificazione medica;
- la detrazione non viene concessa nel caso la non autosufficienza non sia collegata a una malattia.
Badanti, le spese che si possono scaricare: quando spetta la detrazione
La detrazione spetta in questi casi (ma solo se il reddito del contribuente non superi i 40.000 euro l’anno):
- per l’assistenza di una persona ricoverata in una casa di cura o di riposo;
- se le badanti sono state assunte tramite una agenzia interinale;
- se le spese per la badante sono state sostenute per un familiare (anche se non fiscalmente a carico o convivente).

Badanti, le spese che si possono scaricare: massimo detraibile
Le spese per le badanti sono dunque detraibili al 19%, ma per un importo massimo di 2.100 euro.
Il che significa per un massimo di 399 euro annui (il 19% di 2.100 euro).
Per ottenere questa detrazione Irpef è necessario che il pagamento della spesa sia stato effettuato con sistemi tracciabili. E quindi in questi modi:
- bonifico postale o bancario;
- sistemi di pagamento diversi dal contante (come carte di debito, di credito, prepagate, assegni bancari e assegni circolari).
Badanti, le spese che si possono scaricare: detrazioni, documentazione
Per la detrazione della spesa per le badanti è necessario essere in possesso di questa documentazione:
- una ricevuta firmata rilasciata dalla badante;
- nella documentazione bisogna inserire i dati anagrafici e il codice fiscale di chi ha versato il pagamento e della badante. Nel caso la spesa fosse stata sostenuta per un familiare, nella ricevuta devono essere indicati anche i suoi dati;
- quando l’assistenza è stata resa dal personale di una casa di cura o di risposo, i pagamenti per l’assistenza personale devono essere certificati in modo distinto rispetto a quelli che riguardano invece le prestazioni fornite dall’istituto;
- e infine, nel caso la badante sia stata assunta tramite agenzia interinale deve essere specificata nella documentazione la sua qualifica contrattuale.
Badanti, spese deducibili
Badanti, la deduzione dei contributi previdenziali
Vediamo ora le spese deducibili dai costi delle badanti. In questo caso ci riferiamo ai contributi previdenziali che sono deducibili dal reddito Irpef.
La deduzione spetta anche se l’assistito è autosufficiente.
Non ci sono limiti di reddito. L’agevolazione fiscale è ammessa per un limite massimo di 1.549,79 euro l’anno.
In questo caso si può usufruire dell’agevolazione fiscale anche se la badante non è assunta come assistente familiare o come dipendente.
Possono infatti essere dedotti anche i contributi previdenziali che sono stati versati nella gestione separata con il Libretto famiglia, nell’ambito delle prestazioni di lavoro occasionale.
Rispetto a quanto avviene per gli altri dipendenti, i contributi di colf e badanti si calcolano sulla paga oraria e non sulla retribuzione mensile. L’aliquota viene applicata alla fascia in cui rientra la retribuzione e non alla paga.