Benzina a più di 2 euro: il prezzo calerà? È la domanda dell’anno, vediamo quali sono le ipotesi e quali i rischi possibili. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Benzina a più di 2 euro: i prezzi
- Benzina a più di 2 euro: inflazione e recessione
- Benzina a più di 2 euro: il costo dei tagli alle accise
- Benzina a più di 2 euro: tassazione straordinaria
- Benzina a più di 2 euro: un tetto al costo
- Benzina a più di 2 euro: sconti del 20% sulle bollette
- Benzina a più di 2 euro: emergenza nazionale
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Il costo dei carburanti, dopo una fase di incrementi record e le iniziative del governo per attutire i rincari, sembra rallentare. Ma con un prezzo che resta a livelli molto alti.
Benzina a più di 2 euro: i prezzi
Vediamo i dati (13 giugno) che sono stati forniti dall’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo Economico:
- benzina (self service): 2,040 euro al litro;
- benzina (con addetto al rifornimento): 2,161 euro al litro;
- diesel (self service): 1,970 euro al litro;
- diesel (con addetto al rifornimento): 2,097 euro al litro;
- metano: 1,814 euro al kg;
- Gpl: 1,959 euro al kg.
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Tutti i carburanti hanno avuto rialzi nell’ultima settimana che oscillano tra il 3 e il 9%.
Gli aumenti su base annua sono stati impressionanti:
benzina: +25,5%;
diesel: +32,2%;.
Tradotto in euro significa:
- per un pieno di benzina si spendono 20,4 euro in più rispetto al 2021;
- per un pieno di diesel si spendono 23,5 euro in più rispetto al 2021.
Il costo per gli automobilisti e gli autotrasportatori è lievitato in modo insostenibile. Ovvio chiedersi quando il prezzo inizierà a scendere e tornare a livelli più adeguati. (qui vediamo quando dovrebbe davvero costare la benzina)
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Benzina a più di 2 euro: inflazione e recessione
Una risposta non è semplice, perché i fattori che incidono sugli aumenti sono molteplici. La corsa al rialzo trascina verso l’alto anche l’inflazione e sta contribuendo ad addensare i rischi di recessione in buona parte del mondo. Italia compresa.
In particolare c’è il conflitto in Ucraina a condizionare l’andamento del mercato dei prodotti energetici. E su quel fronte non ci sono segnali positivi: la conclusione della guerra è incerta, anzi si va verso una situazione di logoramento, il che significa che potrebbe trascinarsi a lungo, anche per anni.
Nel frattempo la Russia ha tagliato di un altro 40% le forniture di gas per l’Europa, e questo complica l’approvvigionamento dei depositi in vista della stagione invernale. Ma non solo: il taglio delle erogazioni ha avuto come conseguenza un ulteriore aumento del metano.
Benzina a più di 2 euro: il costo dei tagli alle accise
Bisogna anche ricordare che il prezzo dei carburanti, così alto, è comunque mitigato dal taglio delle accise che il governo ha disposto fino all’8 luglio. Taglio delle accise che riduce il costo di 30 centesimi. Senza quello “sconto” il prezzo di un litro di benzina al distributore (con addetto) sfiorerebbe già i 2,2 euro. (scopri come risparmiare sulla benzina: un trucco gratis)
È molto probabile comunque che il taglio delle accise sarà prorogato fino al termine della stagione estiva. Sembra una misura da niente, in realtà pesa sul bilancio dello Stato per un miliardo al mese.
Benzina a più di 2 euro: tassazione straordinaria
Le risorse arriveranno comunque sempre dalla stessa fonte: una estensione della tassazione sugli extraprofitti per le aziende che importano e trasformano i prodotti energetici. Anzi, si parla anche di aumentare questi prelievi dal 25 al 30%. E non è tutto: tra le ipotesi c’è anche quella di estendere la tassazione straordinaria anche alle banche e alle attività di intermediazione finanziaria che svolgono delle attività nel settore energetico.
Queste imprese si lamentano. Ma stanno incassando miliardi in più grazie a queste fibrillazioni costanti sul mercato dei prodotti energetici. (con il tetto al prezzo del gas le famiglie risparmiano 1000 euro)
Benzina a più di 2 euro: un tetto al costo
C’è anche chi, come il Pd, ha proposto di inserire un emendamento nel decreto Aiuti per imporre un tetto al costo dei carburanti per almeno due mesi. Ok, se pure fosse, in estate non ci saranno ulteriori sgradevoli sorprese dal distributore, ma dopo?
Cosa accadrà in autunno, quando con il ritorno della stagione fredda aumenteranno i consumi domestici? La possibilità che si vada incontro a razionamenti viene ritenuta credibile da un numero sempre più alto di osservatori. Non se ne parla molto per evitare di alimentare tensioni troppo in anticipo, ma è uno scenario al quale dovrebbe essere importante abituarci in anticipo.
Come accennato il rincaro dei prezzi del carburante a incide in modo determinante anche sull’inflazione. Non solo perché aumentano i costi di produzione per le aziende, ma anche perché in Italia l’85% delle merci viene trasportato su strada.
Benzina a più di 2 euro: sconti del 20% sulle bollette
Questo è il quadro, che è meglio conoscere. Ma veniamo alle soluzioni, almeno temporanee. E a quello che accadrà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Per i consumatori c’è una buona notizia: a luglio ci sarà un nuovo sconto sulle bollette di luce e gas. Il governo ha imposto alle aziende di tenere conto dei costi effettivi del gas (e quindi senza andare dietro alle oscillazioni che sono occasione di pesanti speculazioni). Nei prossimi tre mesi il prezzo dovrebbe essere più basso del 20%. L’Autorità dell’Energia valuterà tutti i contratti di approvvigionamento: il prezzo sarà stabilito in base a quelli.

Benzina a più di 2 euro: emergenza nazionale
Ma torniamo al caro benzina. Per l’Unione nazionale consumatori siamo in piena emergenza nazionale. La proposta è quella di mettere una soglia ai prezzi così da bloccare la speculazione. Una sorta di prezzo amministrato dei carburanti, cosa che si sta valutando anche in altri Paesi europei. Prezzi bloccato fino a quando non saranno terminate le fibrillazioni sul mercato. Con un taglio dell’Iva dal 22 al 10%.
Potrebbe essere una soluzione, è possibile. Ma bisogna anche valutare i costi di questa operazione.
Di certo senza il taglio delle accise un litro di benzina verde oggi costerebbe 2,50 euro. I risparmi ottenuti con il taglio delle accise sono già stati bruciato per il 70% rispetto a quando è stato introdotto.
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