Bollette del gas meno 35 per cento: il costo del metano è tornato ai livelli di inizio dicembre 2021, due mesi prima della guerra in Ucraina. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Bollette del gas meno 35 per cento: tendenza al ribasso
- Bollette del gas meno 35 per cento: mercato italiano
- Bollette del gas meno 35 per cento: meno 35 per cento
- Bollette del gas meno 35 per cento: i motivi
- Bollette del gas meno 35 per cento: eolico
- Bollette del gas meno 35 per cento: meno gas
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Sulla borsa Ttf di Amsterdam il contratto future (prezzi fissati in anticipo) il gas ha toccato un minimo di 53 euro a megawattora prima di assestarsi a 59. Se questi numeri non ti dicono nulla basti pensare che ad agosto il costo era superiore a 350 euro.
Su questo argomento ti potrebbe interessare sapere come si è determinata la riduzione delle bollette di gennaio; c’è un post per capire se gli aumenti imposti da alcune compagnie sono legittimi;
Bollette del gas meno 35 per cento: tendenza al ribasso
Questo andamento del prezzo del gas va avanti dall’inizio di gennaio, quando il gas era quotato 77 euro a MWh. Un ulteriore calo del 25 per cento in poche settimane.
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Una situazione di questo tipo potrebbe anche spingerci a pensare che l’emergenza energia sia sul punto di finire. Potrebbe essere vero, nonostante le fibrillazioni geo-politiche innescate dall’invasione russa in Ucraina non siano certo finite.
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Bollette del gas meno 35 per cento: mercato italiano
Segnali positivi si registrano anche sul mercato italiano all’ingrosso del metano, il Psv. I prezzi sono ancora più bassi. Un segnale importante, perché su quel parametro mensile si basano le bollette che Arera impone per le bollette del gas.
Il costo che dovremo pagare sarà determinato nei primi giorni di febbraio. Riguarda in particolare 7,3 milioni di famiglie che sono rimaste sul mercato tutelato. Tutto lascia prevedere un ribasso consistente. Vediamo di quanto.
Bollette del gas meno 35 per cento: meno 35 per cento
Il dato che è stato registrato nella seconda settimana di gennaio (70,4 euro per MWh) è più basso del 21,2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (89,3 euro).
Ma non solo: il prezzo medio di gennaio (prima metà del mese) è stato di 69,8 euro.
Ebbene, se questo costo dovesse essere confermato fino al 31 gennaio il beneficio in bolletta potrebbe essere notevole: una riduzione del 35 per cento.
Il conto non è complesso: a dicembre il prezzo medio del gas è stato di 116,8 euro per MWh.
Ma non è tutto. Se l’andamento al ribasso dovesse continuare per tutto il mese si potrebbe arrivare a una riduzione del costo della bolletta molto vicino al 50 per cento. Un vero respiro di sollievo dopo mesi di rincari estremi.
Una boccata d’ossigeno anche per il governo: le misure per contrastare l’aumento dell’energia sono costate decine di miliardi e hanno avuto un peso determinante all’interno della manovra di bilancio. Ma coprono la spesa fino a marzo. La riduzione del costo del gas consente all’esecutivo di non dover provvedere a nuovi importanti stanziamenti.
Bollette del gas meno 35 per cento: i motivi
Ma perché il costo del metano sta scendendo tanto anche se le ragioni che ne hanno causato il folle aumento sono ancora irrisolte?
Il primo motivo è legato di certo a un inverno che in tutto il continente è stato insolitamente mite, almeno fino ad ora, e ha ridotto la richiesta di gas da parte delle famiglie.
Il secondo riguarda il calo della domanda da parte delle industrie. Un dato non del tutto positivo, perché testimonia anche la riduzione della produzione.
Il terzo, non irrilevante, arriva dalla Germania, che non solo è l’economia più forte dell’Europa, ma anche il primo consumatore continentale di energia.
Ebbene, i tedeschi sono stati in grado di mettere in funzione in tempi record due rigassificatori (molto prima dell’Italia), e riescono a importare gas liquefatto in abbondanza da Paesi diversi dalla Russia.
Tutte queste ragioni hanno avuto una conseguenza: gli stoccaggi di gas anche se siamo in pieno inverno hanno un livello di riempimento superiore all’80 per cento (mai accaduto prima).
Bollette del gas meno 35 per cento: eolico
C’è anche un altro motivo che sta incidendo sul crollo del costo del gas: le energie rinnovabili, in particolare quella prodotta dal vento, l’eolico.
Anche in questo senso i segnali positivi arrivano dalla Germania. Il report diffuso il 15 gennaio da Wind Europe, ha infatti segnalato che l’80 per cento dell’energia elettrica consumata dai tedeschi è stata prodotta da impianti eolici.
L’effetto è stato immediato: lì il costo della luce è precipitato a 9,3 euro per megawattora. Sai quando abbiamo invece pagato in Italia nello stesso giorno? 145 euro.
Vuoi sapere perché? Da noi l’eolico produce solo il 13,6 per cento.
Un dato molto basso rispetto ad altri Paesi dell’Unione Europea. In Danimarca l’eolico è la prima fonte di energia utilizzata per la produzione di elettricità.
In Spagna la percentuale è al 50 per cento. In Austria è al 26,8 per cento.
Anche la Francia ci supera (23,6 per cento), un Paese dove si utilizza in particolare l’energia nucleare.

Bollette del gas meno 35 per cento: meno gas
Buona parte dell’Europa ha dunque velocizzato con successo la transizione dall’energia prodotta da idrocarburi a quella rinnovabile.
In Europa i 317.160 MWh di energia elettrica prodotta sono così ripartiti (le fonti principali):
- 78.500 all’eolico;
- 62.300 dal nucleare;
- 38.655 dal gas.
Il gas si è ridotto a un decimo per la produzione continentale di energia elettrica.
Ha inciso il clima che oltre a essere mite è stato particolarmente ventoso. Ma anche l’uso di altre materie prime come carbone e lignite che hanno temporaneamente sostituito il metano.
Tutto questo ha causato la riduzione dell’80 per cento delle importazioni di gas proveniente dalla Russia.
Un risultato di questo tipo era difficilmente preventivabile anche solo l’estate scorsa, quando l’Europa sembrava destinata a una transizione molto più lenta e complessa e a possibili razionamenti dell’energia per l’industria e le famiglie.
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