In vista delle elezioni di settembre, il Pd non si ferma davanti a nulla. Viene infatti rinnovata la proposta di Letta sul bonus 10mila euro per chi compie 18 anni, grazie all ridefinizione della tassa di successione.
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INDICE:
- Bonus 10mila euro: come funziona?
- Bonus 10mila euro: i beneficiari
- Bonus 10mila euro: perché è si finanzia?
- Bonus 10mila euro: la tassa di successione in Italia e in Europa
- Bonus 10mila euro: cosa cambierebbe
- Bonus 10mila euro: è possibile?
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Bonus 10mila euro: come funziona?
Come forse qualcuno ricorderà, lo scorso anno il segretario del Pd Enrico Letta aveva lanciato una proposta molto interessante, ma che non aveva riscontrato successo da parte del premier dimissionario Mario Draghi.
La proposta, che consisteva nell’aumentare la tassa di successione sui patrimoni per finanziare i giovani di 18 anni con Isee basso, è stata proposta nuovamente quest’anno, in vista del voto che si terrà a settembre.
Proprio come l’anno scorso, l’obiettivo principale dell’iniziativa sarebbe quello di sostenere la cosiddetta “generazione Covid“, ossia l’insieme di ragazzi e ragazze che hanno risentito in modo particolare della situazione economica dovuta alla pandemia, soprattutto chi si trova in situazioni reddituali poco favorevoli.
L’idea alla base di quello che viene chiamato bonus 10mila euro è di distribuire una dote da 10mila euro a questi giovani, recuperando i fondi dalla tassa di successione dei patrimoni. Nello specifico, il segretario Letta propone di aumentare l’importo della tassa di successione sui quei patrimoni che superano il milione di euro.
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Prima di scendere nel dettaglio sulla fattibilità del bonus 10mila euro, è bene avere chiari alcuni elementi principali, a partire innanzitutto dai beneficiari. Ne parliamo meglio nel prossimo paragrafo.
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Bonus 10mila euro: i beneficiari
Come si può dedurre dal nome di questa iniziativa, i destinatari principali del bonus 10mila euro sono i 18enni. Ma non è tutto. Vi sono infatti altri dettagli da specificare.
Il primo dettaglio importante è che la proposta del segretario del Pd avrebbe una durata quinquennale, cioè di 5 anni, e sarebbe “progressiva e di equità sociale“.
Questo vuol dire che coloro che oggi hanno tra i 13 e i 17 anni, al raggiungimento dei 18 anni riceverebbero un assegno pari a 10mila euro ciascuno.
Un secondo elemento da non sottovalutare è che l’iniziativa non è rivolta a tutti i giovani, ma solo a coloro che appartengono a una fascia Isee medio-bassa. In ogni caso, non sarebbero pochi, visto che i giovani che compiono 18 anni ogni anno sono circa 500 mila e almeno la metà di loro ha redditi bassi.
Infine, ultimo dettaglio ma non meno importante: il bonus 10mila euro avrebbe un limite di utilizzo. Infatti, dovrebbe essere utilizzato solo per l’istruzione, il lavoro, la piccola imprenditoria o la casa. Tutti strumenti che servono a rendere i giovani indipendenti dalle proprie famiglie.
Anche se sicuramente ti starai facendo un’idea in merito, vediamo quali sono i punti che rendono questa iniziativa così allettante.
Bonus 10mila euro: come si finanzia?
I motivi principali per cui questa iniziativa ha un’eco sono due e si possono riassumere in questo modo:
- da un lato, 10mila euro per i 18 enni sarebbere un bel cambiamento, in linea con quanto avviene nei paesi nordici (dove, però bisogna ricordare che la tassazione è più elevata e distribuita);
- dall’altro lato, il bonus 10mila euro sarebbe finanziato da una ridefinizione della tassa di successione ai grandi patrimoni, che da sempre è un motivo di discussione e rottura tra i partiti, non portando però ad alcuna conclusione.
Tuttavia, per avere un quadro completo della situazione e dei cambiamenti che l’iniziativa apportertebbe, è necessario capire che cos’è di preciso la tassa di successione e perché è molto diversa da quella degli altri paesi europei. Continua a leggere per scoprirlo.
Bonus 10mila euro: la tassa di successione in Italia e in Europa
La tassa di successione è un’imposta che si paga all’Agenzia delle Entrate quando si ricevono in eredità beni immobili, diritti reali su beni immobili, titoli, beni mobili, partecipazioni societarie, crediti, rendite, pensioni o denaro.
Quando si verifica uno di questi casi appena descritti l’erede deve presentare un prospetto di pagamento delle imposte di successione. In seguito all’invio del prospetto, l’Agenzia comunicherà tutte le informazioni utili sul pagamento.
Per il calcolo specifico della tassa di successione, ti rimandiamo a questa guida utile di TheWam.net.
Per ora ci interessa solo sapere che in Italia, rispetto ad altri paesi europei, la tassa di successione è molto conveniente.
Infatti, sulle eredità e le donazioni fino a un milione di euro, i parenti (cioè figli, genitori e nipoti) non pagano nulla. Invece, per patrimoni superiori al milione di euro è prevista un’aliquota del 4%, da applicare solamente per la parte oltre il milione.
La differenza rispetto ad altri paesi è abissale: in Spagna su 1 milione si paga un’imposta di circa 335mila euro, in Francia si parte da 270mila euro, nel Regno unito da 245mila euro e in Germania da 115mila euro.
A confronto, l’imposta prevista in Italia è pari a zero.
Vediamo allora cosa cambierebbe sulla tassa di successione con il bonus 10mila euro Pd per 18enni.

Bonus 10mila euro per i 18enni con ISEE basso: l’idea Pd.
Bonus 10mila euro: cosa cambierebbe
Cosa succederebbe se l’iniziativa di Letta venisse approvata? Lo scopriamo subito.
Dunque, innanzitutto, lo stesso segretario del Pd ha affermato che la sua proposta non andrebbe a intaccare la franchigia prevista e che, quindi, non ci sarebbe alcuna imposta per patrimoni al di sotto del milione di euro.
Le modifcihe, invece, riguarderebbero i patrimoni superiori a 5 milioni di euro, che rappresentano solo l’1% degli italiani.
In questo modo, l’aliquota salirebbe al 20%, restando comunque al di sotto delle soglie degli altri paesi.
Partendo da questo presupporto, l’idea del segretario del Pd sarebbe di recuperare dalla tassa di successione circa 3 miliardi di euro all’anno. Secondo i suoi calcoli, portando l’aliquota al 20% sui grandi patrimoni si avrebbe circa 1 milione di introiti a persona.
Quindi, se anche l’1% dei 500 mila ricchi ereditieri pagasse l’imposta ogni anno, allora potremmo arrivare a circa 5 miliardi euro all’anno.
A questo punto viene spontaneo chiedersi: ma i conti tornano? È realmente possibile mettere in pratica la proposta e rientrare nei calcoli? Lo scoprirai nel prossimo paragrafo.
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Bonus 10mila euro: è possibile?
Secondo i calcoli del segretario Letta, la dote di 10mila euro spetterebbe a metà dei 18enni italiani. Quindi, se consideriamo che nel 2021 i neomaggiorenni sono stati circa 560mila, il bonus andrebbe a 280mila persone. Di conseguenza, questo significa che servirebbero circa 2,8 miliardi di euro.
Se si considerano i nati degli ultimi anni (nel 2015 e ne sono registrati meno di 500mila) e si fa una stima dei nati dei prossimi anni, per esempio del 2023-2024, per finanziare il bonus 10mila euro servirebbero anche meno di 2,7 miliardi.
Si tratterebbe quindi di una cifra inferiore rispetto al ricavato della tassa di successione. Dall’altro lato, a parte l’Italia, nessun Paese incassa meno di 5 miliardi dalla tassa di successione.
Infine, applicando la proposta di Letta, con l’aumento dell’aliquota, ci sarebbero soldi a sufficienza per pagare 10mila euro alla metà dei neo 18enni italiani.
Adesso, bisognerà vedere solo se l’iniziativa verrà bocciata di nuovo, oppure se sarà la volta buona. Solo le elezioni potranno dircelo.
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