Bonus 150 euro in busta paga: ecco con quale stipendio

Bonus 150 euro in busta paga, ecco quali sono i requisiti da rispettare per i lavoratori dipendenti e cosa si intende per "retribuzione imponibile".

6' di lettura

Bonus 150 euro in busta paga, andiamo a vedere come funziona, a chi è destinato e quando arriva (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Bonus 150 euro in busta paga, ecco di cosa si tratta

Bonus 150 euro in busta paga, di cosa stiamo parlando? Ci riferiamo all’indennità una tantum che è stata inserita nel recentissimo Decreto Aiuti ter, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 settembre 2022.

Il sostegno è stato introdotto per contrastare il caro vita, dunque, l’aumento dei prezzi e i forti rincari energetici. Si pensi, infatti, che le bollette di ottobre registrano un +60% dei costi rispetto allo stesso periodo nel 2021.

Ecco chi avrà il bonus 150 euro per ultimo.

La platea dei beneficiari è molto vasta e comprende i lavoratori dipendenti, i pensionati, i disoccupati, i percettori di reddito e di pensione di cittadinanza, le ex indennità Covid-19, i lavoratori autonomi e i lavoratori domestici.

L’indennità è molto simile alle due introdotte con i precedenti due Decreti Aiuti a maggio e ad agosto, anche se ha un importo minore e una platea di beneficiari un po’ più ristretta.

Bonus 200 euro in busta paga agli esclusi.

Nello specifico, i due sostegni, che ricordiamo sono erogati solo agli esclusi del primo pacchetto di sostegni e non sono stati percepiti per due volte di seguito dalle stesse persone, avevano un importo di 200 euro ed erano destinati a soggetti con redditi non superiori a 35 mila euro.

Il nuovo bonus, invece, ha un valore minore: 150 euro, ed è destinato a soggetti con redditi entro i 20mila euro. Andiamo a capire nel dettaglio come funziona il nuovo sostegno e quando arriverà il bonus 150 euro in busta paga.

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Bonus 150 euro in busta paga, tutte le regole e dove arriva

Il bonus 150 euro in busta paga previsto dal Decreto Aiuti ter arriverà ai lavoratori dipendenti nella busta paga del mese di novembre, previa autodichiarazione consegnata al proprio datore di lavoro.

Il bonus 150 euro in busta paga per tutti i lavoratori dipendenti dei settori pubblico e privato arriverà a novembre, ma solamente a chi avrà una retribuzione imponibile per il mese di novembre che non sia superiore a 1.538 euro, dunque, che in tredici mensilità, compresa la tredicesima, percepiscono redditi inferiori a 20mila euro.

Leggi tutti i dettagli sul bonus 150 euro: quando arriva il contributo economico e quali sono i requisiti reddituali. Scopri anche quando spetta ai lavoratori, ai pensionati, agli invalidi e disabili e ai percettori di Reddito di cittadinanza.

Prima di procedere, ricordiamo che l’imponibile previdenziale è quell’importo su cui sono calcolati i contributi (soldi pagati sia dal datore di lavoro, che dallo stesso lavoratore per finanziare l’INPS). L’imponibile previdenziale è dato dalla somma delle voci che si trovano sulla colonna “competenze”.

Per ottenere il bonus 150 euro in busta paga non serve presentare una domanda al datore di lavoro o all’INPS, ma basta consegnare un’autodichiarazione, alla stregua di quelle utilizzate per i precedenti Decreti Aiuti nei mesi di luglio e ottobre.

Niente bonus 150 euro se scade il Rdc nel mese corrente.

Ribadiamo nuovamente che, per i lavoratori dipendenti, il requisito indispensabile per ottenere il bonus 150 euro in busta paga è quello di avere una retribuzione imponibile riferita alla mensilità di novembre che non superi i 1.538 euro.

Quando parliamo del sostegno una tantum per lavoratori dipendenti ci riferiamo solamente all’articolo n. 18 del DL 144 del 2022:

Ai lavoratori dipendenti, con esclusione di quelli con rapporto di lavoro domestico, aventi una retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro, e che non siano titolari dei trattamenti di cui all’articolo 19, è riconosciuta per il tramite dei datori di lavoro, nella retribuzione erogata nella competenza del mese di novembre 2022, una somma a titolo di indennità una tantum di importo pari a 150 euro.”

Nel menzionato art. 19, invece, sono inserite le categorie di pensionati, lavoratori domestici, ex percettori di indennità Covid-19 nel 2021, disoccupati, stagionali, ecc.

Insomma, possiamo quindi chiarire che il bonus 150 euro in busta paga è incompatibile con un altro bonus 150 euro. Spieghiamoci meglio: l’indennità potrà essere percepita una sola volta per singolo percettore e, dunque, chi la riceverà a titolo di pensionato o di percettore di Rdc non potrà averla come lavoratore dipendente e viceversa.

Bonus 150, 200 e 350 euro, ecco cosa devi sapere.

Per questo motivo, occorrerà produrre la solita autodichiarazione, necessaria anche per percepire il bonus 200 euro e 200 euro bis, in cui si specificano i requisiti reddituali, l’assenza di un membro del nucleo ISEE percettore di Rdc e di non aver percepito il bonus 150 euro ad altro titolo.

L’autodichiarazione sarà acquisita dal datore di lavoro che procederà alla compensazione del credito denunciando l’avvenuta erogazione del bonus 150 euro agli enti competenti.

bonus 150 euro in busta paga
Bonus 150 euro in busta paga.

Quando arriva il bonus 150 euro in busta paga

È possibile che il bonus 150 euro in busta paga venga corrisposto a inizio mese (novembre) per i lavoratori della pubblica amministrazione, mentre arriverà verso la fine del mese (novembre) per i lavoratori dipendenti. È possibile anche che qualche pagamento slitti all’inizio di dicembre.

Infine, sottolineiamo che il bonus 150 euro in busta paga spetterà ai lavoratori che interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa INPS come, ad esempio, il congedo di maternità o la cassa integrazione.

Ribadiamo nuovamente che tutti i lavoratori con più di un rapporto di lavoro in essere potranno percepire il sostegno una sola volta e non di più. Questo non sarà né cedibile, né pignorabile, né costituirà il reddito.

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