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Bonus 150 euro: escluso chi è senza reddito e Rdc

Un gruppo significativo di cittadini è stato escluso dal bonus 150 euro. Vediamo chi e quali sono i requisiti del bonus 150 euro.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
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7' di lettura

Tra i destinatari dell’indennità da 150 euro non rientrano alcune persone vulnerabili dal punto di vista economico, per esempio chi non beneficia della disoccupazione o del Rdc. In questo articolo ricordiamo i requisiti per il bonus 150 euro (scopri le ultime notizie sul bonus 150 euro e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Mentre alcuni beneficiari sono in attesa del bonus 150 euro, atteso tra novembre e dicembre per alcuni e a febbraio 2023 per altri, altri cittadini non hanno avuto accesso all’indennità pur essendo delle categorie fragili. Si tratta in particolare di coloro che non percepiscono il Reddito di cittadinanza e non hanno ricevuto la disoccupazione Naspi o Dis-Coll.

Indice

Requisiti per il bonus 150 euro: esclusa questa categoria

Il bonus 150 euro è stato introdotto con l’entrata in vigore del Decreto Aiuti ter lo scorso 24 settembre 2022. Il contributo riprende le caratteristiche principali del precedente contributo una tantum, il bonus 200 euro, con la differenza che è rivolto a una platea ridotta di persone. Ciò si deve ai requisiti per il bonus 150 euro, e in particolare a quello reddituale: l’indennità, infatti, è erogata solo a coloro che nel 2021 contanto un reddito complessivo dinferiore a 20mila euro.

Tra le categorie di destinatari, sono stati però esclusi alcuni gruppi di cittadini che avrebbero avuto bisogno di un supporto economico in questo periodo di caro vita. Infatti, tra i soggetti “fragili” inclusi nei destinatari vi sono i percettori di Reddito di cittadinanza e i titolari di disoccupazione. Invece, coloro che non hanno un reddito, ma non hanno neanche accesso a questi due strumenti di supporto al reddito, si ritrovano esclusi dal bonus una tantum.

Di conseguenza, una fascia consistente di popolazione vulnerabile ai problemi economici non è stata neanche considerata per avere il bonus 150 euro.

Nel prossimo paragrafo, invece, ricordiamo quali sono i destinatari inseriti nel Decreto Aiuti ter per accederre al bonus 150 euro.

Su TheWam.net abbiamo spiegato entro quando spendere i 150 euro e per quali spese è possibile utilizzarli.

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Requisiti per il bonus 150 euro: chi sono i destinatari

Nel paragrafo precedente abbiamo fatto notare che i requisiti per il bonus 150 euro non prevedono una fascia di cittadini piuttosto vulnerabile dal punto di vista economico. Infatti, in base alla circolare n.127/2022 dell’INPS, in cui vengono elencati tutti i destinatari dell’indennità una tantum con rispettivi requisiti e modalità di erogazione, non hanno accesso al bonus le persone senza reddito che non usufruiscono di un supporto economico, come Rdc o disoccupazione.

Per fornire un’idea più chiara dei destinatari del bonus 150 euro, potrebbe essere utile ricordare tutte le categorie previste dalla normativa:

  • pensionati e titolari di trattamenti per l’invalidità che danno diritto al bonus 150 euro;
  • lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, che hanno un reddito complessitvo relativo al 2021 non superiore a 20mila euro e con una retribuzione imponibile nella competenza di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro. Il bonus 150 euro sarà erogato anche a quei lavoratori interessati da eventi con copertura di contribuzione figurativa dall’INPS;
  • disoccupati, titolari di indennità di disoccupazione Naspi e Dis-Coll e disoccupazione agricola di competenza del 2021 a novembre 2022. Il bonus è stato esteso anche ai beneficiari di mobilità in deroga;
  • collaboratori domestici, che hanno percepito il bonus 200 euro del Decreto Aiuti (dl 50/2022) e hanno uno o più rapporti di lavoro attivi alla data dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti ter;
  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di cui all’articolo 409 del codice di procedura civile, nonché dottorandi e assegnisti di ricerca. Per accedere al bonus è necessario avere un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022 (entrata in vigore del Decreto Aiuti) e bisogna essere iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge n. 335/1995. Inoltre, per il 2021 questi cittadini devono avere un reddito complessivo non suiperiore a 20mila euro;
  • lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti di cui agli articoli da 13 a 18 del decreto legislativo n. 81/2015, che nel corso del 2021 hanno svolto almeno 50 giornate di lavoro effettivo, a fronte di un reddito percepito inferiore a 20mila euro. A questa categoria appartengono anche i lavoratori a tempo determinato del settore agricolo;
  • lavoratori, sia autonomi che dipendenti, iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo che nel 2021 hanno almeno 50 contributi giornalieri versati nel predetto Fondo e che possano fare valere, sempre per il 2021, un reddito derivante da rapporti di lavoro nello spettacolo non superiore a 20mila euro;
  • lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, titolari di contratti autonomi occasionali riconducibili alle disposizioni di cui all’articolo 2222 del codice civile (contratto d’opera). Per il 2021 deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile. Inoltre devono essere già iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022;
  • lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, beneficiari di una delle indennità previste dall’articolo 10 commi da 1 a 9 del decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41 (indennità Covid);
  • autonomi e i professionisti con partita IVA, che nel 2021 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro. Questi cittadini riceveranno il bonus 150 euro contestualmente al bonus 200 euro;
  • incaricati alle vendite a domicilio, che nell’anno 2021 hanno un reddito derivante dalle attività di vendita a domicilio superiore a 5.000 euro, sono titolari di partita IVA attiva e iscritti alla Gestione separata alla data del 18 maggio 2022;
  • assegnisti e dottorandi di ricerca, con contratti attivi al 18 maggio 2022, che sono iscritti alla gestione separata INPS, non sono titolati di ad altre forme di previdenza obbligatorie o di pensione;
  • percettori di Reddito di Cittadinanza, che non hanno ottenuto il bonus 150 euro in qualità di altre categorie di soggetti.

Come si può notare dai requisiti per il bonus 150 euro e dalle categorie elencate, non sono menzionati i soggetti privi di reddito che non percepiscono la disoccupazione o il Reddito di cittadinanza.

Leggi tutti i dettagli sul bonus 150 euro: quando arriva il contributo economico e quali sono i requisiti reddituali. Scopri anche quando spetta ai lavoratori, ai pensionati, agli invalidi e disabili e ai percettori di Reddito di cittadinanza.

Requisiti per il bonus 150 euro: ecco chi viene escluso

Requisiti per il bonus 150 euro: quando arriva

Ora che abbiamo visto quali sono i requisiti per il bonus 150 euro, potrebbe essere utile fare un breve riepilogo delle tempistiche di pagamento dell’indennità, che sono diverse a seconda delle categorie di destinatari. A precisare sia le tempistiche sia le modalità è stato l’ultimo messaggio dell’INPS n.4159 del 17 novembre 2022.

Dunque, in base al calendario dei pagamenti indicato dall’INPS, il bonus 150 euro spettava a novembre a questi destinatari:

In tutti e tre i casi, il pagamento spetta in automatico. Il problema, tuttavia, è che tra queste categorie, soltanto i pensionati e pochissimi nuclei familiari con Rdc hanno ricevuto il bonus da 150 euro.

Invece, i lavoratori dipendenti, che hanno dovuto consegnare l’autodichiarazione al proprio datore di lavoro, riceveranno il contributo economico nel mese di dicembre.

Infine, una buona parte dei destinatari vedrà il pagamento solo a febbraio 2023. Tra questi, c’è chi li riceverà in automatico e chi ha dovuto inviare un’apposita domanda all’INPS. La prima categoria comprende queste persone:

  • coloro che a novembre 2022 risultano titolari di indennità Naspi e Dis-Coll, mobilità in deroga e trattamenti di importo pari alla mobilità, nonché beneficiari di disoccupazione agricola riferita al 2021;
  • beneficiari delle indennità Covid-19, di cui all’articolo 10, commi da 1 a 9, del decreto-legge n. 41/2021 e di cui all’articolo 42 del decreto-legge n. 73/2021;
  • lavoratori autonomi occasionali e incaricati alle vendite a domicilio già beneficiari delle indennità di cui all’articolo 32 del dl 50/2022 (Decreto Aiuti).

Al contrario, i destinatari che riceveranno il bonus a febbraio 2023 ma hanno dovuto presentare apposita domanda sono i seguenti:

  • titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
  • lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti;
  • lavoratori, sia autonomi che dipendenti, iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo.

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