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Bonus 200 euro pagato due volte: cosa succede?

Bonus 200 euro da restituire, ecco in quali casi è prevista la restituzione dell'indennità una tantum contro il caro vita.

5' di lettura

Bonus 200 euro da restituire: andiamo a scoprire insieme chi sono i cittadini italiani che hanno percepito l’indennità una tantum contro il caro vita del valore di 200 euro, ma che sono tenuti a restituirlo all’Inps (scopri le ultime notizie sul bonus 150 euro e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice:

Bonus 200 euro da restituire, ecco per chi

Bonus 200 euro da restituire, per chi? Partiamo subito ricordando il bonus 200 euro da restituire in solamente due casi:

  • il cittadino non ha rispettato i requisiti per ottenere il bonus, reddituali o relativi alle tempistiche, per esempio: se una Partita Iva non aveva un’attività avviata in data 18 maggio 2022 e un’iscrizione alla Gestione Previdenziale o alla relativa Cassa di previdenza, ma ha percepito il bonus 200 euro, sarà costretta a restituirlo, e così anche per tutti gli altri percettori;
  • la persona che ha ricevuto un doppio accredito della medesima indennità una tantum; nello specifico chi ha percepito il bonus 200 euro a luglio e poi ad agosto, sarà tenuto a restituirlo.

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In realtà, abbiamo anche un terzo caso, che per certi versi coincide con il secondo. In questo caso parliamo dei lavoratori dipendenti che hanno chiesto il bonus al proprio datore di lavoro tramite autodichiarazione. Chi è risultato titolare di più di un rapporto di lavoro e ha domandato il bonus due volte, dovrà restituirlo ai datori di lavoro che, a loro volta, saranno tenuti a restituirlo all’Inps metà per ciascuno.

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Abbiamo visto in quali casi il bonus 200 euro da restituire, vediamo chi non ne aveva diritto, così da avere un quadro più completo dei percettori.

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Bonus 200 euro da restituire, ecco chi non doveva proprio riceverlo

Chi appartiene ad una fra le seguenti categorie di lavoratori con questi requisiti e ha percepito il bonus 200 euro, sarà costretto a restituirlo:

  • lavoratori dipendenti che non hanno goduto dello sgravio contributivo da gennaio a giugno dello 0.8% e hanno ottenuto ugualmente il bonus una tantum 200 euro del DL 50 (ricordiamo che questa categoria poteva richiedere solamente il bonus 200 euro bis);
  • i pensionati con redditi assoggettabili all’Irpef relativi all’anno 2021 sopra i 35mila euro;
  • i disoccupati che a giugno 2022 non hanno beneficiato di Naspi, Dis-Coll o disoccupazione agricola;
  • i lavoratori domestici senza alcun rapporto di lavoro al 18 maggio 2022;
  • i co.co.co senza collaborazioni attive al 18 maggio e senza iscrizione alla Gestione Separata o altre Casse previdenziali, oppure con redditi superiori a 35 mila euro;
  • lavoratori intermittenti che hanno svolto la propria attività lavorativa nel 2021 per meno di 50 giornate o che hanno un reddito superiore a 35 mila euro;
  • lavoratori del settore dello spettacolo che non risultano essere iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo e che non hanno versato almeno 50 contributi giornalieri nel 2021, oppure con redditi sopra i 35 mila euro;
  • come detto in precedenza, il bonus 200 euro da restituire anche per lavoratori autonomi e liberi professionisti senza attività avviata e partita iva attiva al 18 maggio e che non hanno versato almeno un contributo mensile nel 2021;
  • ai lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dello spettacolo e dello sport, che hanno goduto delle ex indennità covid-19 relative al 2021 da 2.400 euro e 1.600 euro;
  • agli incaricati alle vendite a domicilio con un reddito 2021 derivante dalle attività di vendita a domicilio inferiore a 5.000 euro o che al 18 maggio risultano essere senza partita IVA attiva o non iscritti alla Gestione separata;
  • beneficiari di reddito di cittadinanza che fanno parte di un nucleo familiare in cui sia presente un componente che abbia diritto al bonus ad altro titolo;
  • infine, si ricorda che non avevano diritto al bonus: tirocinanti e stagisti, disoccupati che non hanno maturato i requisiti nel 2021, i lavoratori con contratti con scadenza a giugno 2022.

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Bonus 200 euro da restituire
Bonus 200 euro da restituire – foto donna che urla arrabbiata

Bonus 200 euro da restituire per chi percepisce il reddito di cittadinanza

In questi giorni, inoltre, i percettori di reddito di cittadinanza hanno notato un evento strano: l’accredito del reddito di cittadinanza è stato erogato, non solo senza il bonus 150 euro del Decreto Aiuti ter, ma anche con 50 euro in meno. Come mai?

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Semplice, Inps sta provvedendo a recuperare tutte le somme erogate indebitamente ai cittadini e lo sta facendo scalando gli accrediti del bonus 150 euro, che, come conferma anche la circolare 127 dell’Inps con le istruzioni operative per l’indennità, deve essere corrisposto in automatico a chi riceve l’Rdc, per arrivare al totale di 200 euro, scalando i restanti 50 euro dall’importo generale della misura.

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 Per i lavoratori dipendenti che, invece, sono titolari di più rapporti di lavoro e che hanno ricevuto più volte l’indennità, Inps ha dichiarato che:

“Si precisa, al riguardo, che l’importo indebitamente riconosciuto al lavoratore, ai fini del recupero, sarà suddiviso in parti uguali tra i diversi datori di lavoro che avranno conguagliato la predetta indennità, per il medesimo lavoratore, e che, conseguentemente, saranno tenuti alla restituzione.”

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Questo discorso non è valido solo per il bonus 200 euro da restituire, ma anche per il bonus 150 euro una tantum.

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