Il Bonus 240 euro figli a carico è stato inserito nel Decreto rilancio: ma da quando l’assegno universale 2021 entrerà in vigore? La data più probabile è gennaio 2021. Anche se entro il 30 novembre 2020, dovrebbero già essere resi noti tutti i dettagli per accedere alla misura.
Dell’assegno universale abbiamo già parlato in questa guida, qui approfondiamo come la misura di sostegno andrà a sostituire gli incentivi per famiglie.
Sommario:
- Bonus 240 euro figli a carico: a chi spetta?
- Assegno universale: la domanda
- Assegno universale: requisiti
- Family Act 2021
- Addio a bonus bebè e assegni familiari
- Assegno universale cumulabile con il reddito di cittadinanza?
- Assegno universale 2021 agli immigrati
- Figli a carico: fino a quando?
- Gruppo whatsapp offerte di lavoro, concorsi e bandi
Bonus 240 euro figli a carico a chi spetta?
L’assegno unico e universale è atteso da tantissime famiglie che sanno quanti sacrifici vanno compiuti per assicurare ai propri figli una infanzia e poi una adolescenza dignitose.
La buona notizia è che la misura di sostegno è valida per chi ha figli a carico dal settimo mese di gravidanza fino a 21 anni di età ed è senza limiti di durata per chi ha dei figli disabili.
L’assegno viene definito universale perché è rivolto a tutti senza limitazioni di reddito e riunirà le misure attive fino a oggi per sostenere le famiglie.
Assegno universale: la domanda
Sono due le ipotesi per il pagamento dell’assegno universale unico.
La prima prevede il versamento direttamente sul conto corrente. L’Inps si occuperà di gestire gli accrediti dopo aver ricevuto la domanda.
L’altra possibilità è quella di ricevere del credito di imposta. Si tratta di soldi che il cittadino “vanta” nei confronti dello Stato.
L’agevolazione fiscale verrà ottenuta al momento della dichiarazione dei redditi, prevedendo di fatto un “taglio” sulle tasse.
In questo caso a gestire la procedura dovrebbe essere Agenzia delle Entrate.
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Assegno universale: requisiti
Il valore dell’assegno universale varierà in base all’Isee della famiglia in cui vive la persona che lo richiede.
Per le famiglie che hanno più di due figli l’importo sarà aumentato. Per chi ha figli disabili è previsto un incremento dal 30 al 50%.
Gli altri parametri per calcolare l’assegno, come annunciato dal ministro Elena Bonetti, sono il numero di persone all’interno del nucleo familiare e l’età dei figli a carico. E’ verosimile che l’importo cresca in presenza di bambini.
Entro il 30 novembre 2020 il governo dovrà adottare il decreto legislativo per istituire il bonus e saranno resi noti tutti i dettagli.
Family Act 2021
Il “contenitore” legislativo che racchiude l’assegno bonus 240 euro figli a carico, il Family Act, è il frutto di un percorso avviato nel 2018. Quando si è sentita l’esigenza di riordinare e potenziare le misure governative a sostegno delle famiglie.
L’obiettivo è quello di raggiungere anche quelle famiglie che, spesso, vengono dimenticate dai sostegni dello Stato, a causa di una burocrazia troppo farraginosa o di una cattiva comunicazione.
Come milioni di italiani hanno scoperto in questo periodo di emergenza, infatti, l’assenza di cultura economica finisce per rappresentare un grande gap che impedisce di usufruire di diritti essenziali.
Addio a bonus bebè e assegni familiari
Fra le misure che saranno sostituite dall’assegno unico universale ci sono:
- gli assegni familiari (qui la guida per averli)
- il bonus bebé
- il premio alla nascita e detrazioni dei figli a carico
L’assegno universale cumulabile con il reddito di cittadinanza?
Il bonus 2021 per figli a carico sarà compatibile con altre forme di sostegno a reddito. Per esempio il reddito di cittadinanza, senza per questo andare a pesare sul reddito imponibile (fattore fondamentale per determinare le tasse da pagare).
Assegno universale 2021 agli immigrati
Il bonus unico per figli a carico sarà una misura valida anche per cittadini Ue ed extra UE.
L’erogazione dell’assegno sarà tuttavia vincolata ad almeno quattro di questi requisiti:
- Possesso del permesso di soggiorno (di lungo periodo, per ragioni di lavoro o di ricerca almeno annuale)
- Il genitore deve vivere in Italia con i figli a carico
- Deve essere accertato il pagamento dell’Irpef
- Bisogna avere almeno due anni, anche non consecutivi, di residenza in Italia, oppure il possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di durata almeno biennale.
Figlio è a carico: fino a quando?
Un figlio è considerato fiscalmente a carico del genitore quando ha meno di 24 anni e un reddito pari o inferiore a 4mila euro.
In realtà è ammessa una eccezione. E, cioè, viene considerato figlio a carico anche chi ha più di 24 anni e un reddito pari o inferiore a 2840,51 euro.
Non è indispensabile che il figlio abiti con i genitori, abbia residenza in Italia o se sia inabile al lavoro.
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