Bonus 3000 euro figli a carico: l’Agenzia delle Entrate ha reso note le istruzioni per i datori di lavoro che intendono erogare ai propri dipendenti somme o rimborsi a titolo di benefit. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Cos’è il Bonus 3000 euro figli
Il Bonus 3000 euro figli a carico è una misura di sostegno rivolta ai lavoratori dipendenti che viene erogata sotto forma di somme o rimborsi connessi allo stipendio.
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Non si tratta, però, di un bonus in denaro aggiunto allo stipendio, bensì un aiuto elargito come “servizio” o rimborso. Grazie al Decreto lavoro convertito in Legge, sono stati stanziati 142 milioni di euro nel 2023 per innalzare la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit aziendali per tutti i lavoratori dipendenti con figli.
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Cos’è il fringe benefit
Il fringe benefit è una forma di retribuzione per i lavoratori dipendenti di tipo non monetario, dunque, servizi o rimborsi. Ad esempio, i buoni pasto, le auto aziendali, il cellulare aziendale, i prestiti agevolati, le borse di studio e i corsi di formazione.
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Questa misura non è tassabile, né sottoposta a contribuzione perché non considerata reddito imponibile.
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Come funziona il Bonus 3000 euro figli
Il Bonus 3000 euro figli a carico è incluso infatti tra i bonus esenti da Irpef. Sono esenti anche le somme erogate o rimborsate ai lavoratori per il pagamento delle utenze domestiche di energia elettrica, acqua e gas.
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A chi spetta il bonus
Secondo il Decreto lavoro divenuto Legge, e la successiva Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 23 del primo agosto 2023, il bonus 3.000 euro digli a carico per i dipendenti del 2023 è disponibile per tutti i lavoratori del settore privato con almeno un figlio, riconosciuto, affidato o adottato.
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Questo include i collaboratori tipo:
- cococo;
- amministratori;
- lavoratori autonomi occasionali;
- tirocinanti e altri soggetti con reddito da lavoro assimilato.
Sono esclusi dal beneficio i lavoratori del settore pubblico perché la regola dei fringe benefit non si applica a loro.
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Il bonus viene applicato per intero a ciascun genitore con reddito da lavoro dipendente e/o assimilato, a condizione che il figlio sia a carico di entrambi e abbia un reddito non superiore a 2.840,51 euro, escludendo le deduzioni.
Questo limite sale a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni, e deve essere verificato al 31 dicembre 2023. Il bonus può essere ricevuto da entrambi i genitori, anche se decidono di assegnare l’intera detrazione per i figli a carico al genitore con il reddito più alto.
Requisiti
Questi aspetti, come accennato, sono evidenziati nella Circolare dell’Agenzia delle Entrate, vediamo cosa viene indicata nel dettaglio:
- L’agevolazione prevista viene applicata integralmente a ciascun genitore che detiene un reddito da lavoro dipendente o assimilato, anche se è presente un solo figlio, a condizione che il figlio sia fiscalmente a carico di entrambi i genitori. Come indicato dalle linee guida fiscali, i figli sono considerati a carico se il loro reddito non supera i 2.840,51 euro (prima delle deduzioni). Poiché l’agevolazione è valida per l’anno 2023, questo limite di reddito, che aumenta a 4.000 euro per i figli di età inferiore a 24 anni, deve essere controllato al 31 dicembre dello stesso anno.
- Il nuovo beneficio è assegnato a entrambi i genitori, anche se decidono di assegnare l’intera detrazione per figli a carico al genitore che ha il reddito più alto tra i due.
- È importante notare che non esiste un limite di reddito né una soglia ISEE per ottenere beni e servizi non monetari fino a un valore di 3.000 euro in busta paga. Questo significa che l’agevolazione può essere riconosciuta indipendentemente dal reddito o dalla posizione economica del beneficiario.
Come funziona per i dipendenti con figli
Il bonus di 3.000 euro può essere concesso da tutti i datori di lavoro del settore privato. Questo include una varietà di entità che impiegano lavoratori dipendenti, come:
- Lavoratori autonomi e studi professionali;
- Enti pubblici economici;
- Soggetti che non svolgono un’attività commerciale.
Bonus e misure contenute nel Decreto Lavoro.
Come richiedere il bonus
Per ottenere il Bonus di 3.000 euro per i dipendenti, è necessario che il lavoratore comunichi al proprio datore di lavoro di averne diritto, fornendo il codice fiscale del figlio o dei figli che sono a carico fiscalmente.
Non è previsto un modulo specifico per questa dichiarazione, può essere presentata in un modo concordato tra lavoratore e datore di lavoro.
Va notato che, se le condizioni per l’agevolazione cessano di esistere – ad esempio, se un figlio non è più a carico fiscalmente durante l’anno – il dipendente deve informare prontamente il datore di lavoro.
In questo caso, il datore di lavoro recupererà il beneficio non dovuto nei periodi di paga successivi, e comunque entro i termini per le operazioni di conguaglio.

FAQ (domande e risposte)
Chi ha diritto al bonus 3000 euro?
Hanno diritto al bonus 3000 euro tutti i dipendenti del settore privato che hanno uno o più figli fiscalmente a carico.
Come funziona il bonus fino a 3000 euro?
Il bonus viene erogato come fringe benefit, cioè sotto forma di beni e servizi o rimborsi, e non concorre a formare reddito. È esente da Irpef e da contribuzione.
Come faccio a capire se ho diritto al bonus?
Il bonus spetta a ogni genitore con reddito di lavoro dipendente o assimilato, anche in presenza di un solo figlio, purché fiscalmente a carico di entrambi. Non esiste nessun limite reddituale né soglia ISEE per accedere al bonus.
Chi può usufruire dei fringe benefit?
I fringe benefit possono essere utilizzati da tutti i dipendenti del settore privato, escludendo gli statali a cui non si applica questa disciplina.
Cosa serve per il richiedere il bonus figli?
Per accedere al beneficio, il lavoratore deve dichiarare al proprio datore di lavoro di averne diritto, indicando il codice fiscale dell’unico figlio o dei figli fiscalmente a carico. La dichiarazione può essere resa secondo modalità concordate tra le due parti.
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