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Indice
- Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: le istruzioni dell’INPS
- Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: la procedura dettagliata
- Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: quale documentazione allegare
- Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: quali sono i requisiti
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Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: le istruzioni dell’INPS
Il Decreto Aiuti (decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2022, n. 91) ha introdotto il Bonus 550 euro a favore dei lavoratori dipendenti di aziende private e titolari, nel 2021, di un contratto di lavoro part-time ciclico verticale.
L’INPS ha da poco pubblicato il messaggio n. 1379 del 13 aprile 2023 con cui fornisce le istruzioni per presentare ricorso in caso in cui la domanda per il contributo sia stata respinta.

Per valutare infatti il diritto all’agevolazione, dopo aver raccolto le domande, l’INPS effettua un controllo centralizzato, cioè basandosi unicamente sui dati che sono nel suo database e in quello dell’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, può capitare che i dati nel sistema siano incompleti e perciò alcuni aventi diritto si vedano negare il contributo. In questo caso non c’è da disperare, perché l’INPS offre la possibilità di fare ricorso, allegando la documentazione utile a dimostrare che si posseggono i requisiti.
L’INPS procede così a riesaminare la domanda sulla base della nuova documentazione allegata e poi, nel caso in cui la domanda di riesame sia accettata, viene corrisposto agli aventi diritto il Bonus 550 euro.
Nei prossimi paragrafi vedremo proprio come si fa a fare ricorso e quale documentazione allegare alla domanda di riesame.
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Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: la procedura dettagliata
Quanti hanno inviato domanda per il Bonus 550 euro e si sono visti respinta la domanda possono adesso fare ricorso, se pensano che ci sia stato qualche errore e che il contributo gli spetti comunque.
Per farlo basta collegarsi al sito dell’INPS quindi premere su Accedi, in alto a destra, e autenticarsi con le credenziali SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Una volta effettuato l’accesso è necessario fare una ricerca usando la barra in alto e digitando le parole “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, poi, quando la voce appare tra i risultati, basta premere su Approfondisci alla sua destra.
Nella pagina seguente si deve cliccare su Utilizza lo strumento, poi basta selezionare la prestazione, scegliendo “Indennità una tantum per i lavoratori a tempo parziale ciclico verticale”. Adesso, nella sezione Le mie richieste è necessario cliccare su Dati della domanda, quindi per vedere l’esito si deve andare nella sezione Ricevute e provvedimenti.
Nella scheda Dati della domanda, se questa risulta Respinta, ci sarà anche il pulsante Richiedi riesame, cliccando sul quale è possibile appunto chiedere che la domanda sia riesaminata. In questa fase, cliccando su Allega documentazione sarà possibile anche allegare dei documenti al fine di dimostrare che effettivamente si aveva diritto al Bonus 550 euro.
Ricordiamo che è possibile fare ricorso entro 120 giorni dalla pubblicazione del messaggio dell’INPS, quindi fino a metà agosto, visto che il messaggio è stato pubblicato il 13 aprile 2023. In ogni caso, nel testo l’INPS specifica che il termine di 120 giorni non è perentorio e c’è una certa elasticità.
Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: quale documentazione allegare
Oltre alle istruzioni pratiche su come inviare materialmente la domanda di riesame per il Bonus 550 euro, l’INPS fornisce anche informazioni su quali possano essere i motivi che hanno portato al rifiuto della domanda per il bonus. Soprattutto, insiste su quale documentazione è necessario allegare per dimostrare che si ha diritto all’agevolazione e non vedersi respinta anche la domanda di riesame.
In particolare, spesso la reiezione della domanda è avvenuta perché dai controlli automatici dell’INPS il richiedente non rispettava il requisito che riguarda i periodi non interamente lavorati. Ricordiamo infatti che il bonus spetta se si è lavorato per almeno un mese in via continuativa e complessivamente per un periodo non inferiore a sette settimane e non superiore a venti settimane.
In questo caso il richiedente deve allegare dei documenti, a partire dal contratto di lavoro, che dimostrino proprio per quanto tempo si è lavorato nel 2021. In questo modo, durante il riesame, l’INPS verificherà la documentazione allegata per vedere se effettivamente si abbia diritto al Bonus 550 euro.
Per concludere, si consiglia di allegare qualsiasi tipo di documento possa aiutare l’INPS a verificare i requisiti e, a questo scopo, nel paragrafo successivo ci occuperemo proprio di riepilogare le condizioni che danno diritto al Bonus 550 euro.
Come fare ricorso per il Bonus 550 euro: quali sono i requisiti
La normativa ed i requisiti per cui si ha diritto al Bonus 550 euro sono contenuti nella circolare INPS n.115 del 13 ottobre 2022.
In dettaglio, il Bonus 550 euro spetta ai lavoratori privati che nel 2021 sono stati titolari di un contratto di lavoro part time ciclico verticale. Tale contratto deve essere caratterizzato da “periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa e complessivamente non inferiori a sette settimane e non superiori a venti settimane“.
In parole povere, il bonus spetta se il lavoratore può dimostrare di avere lavorato in modo continuativo nel 2021 per almeno un mese e se il periodo di lavoro svolto nell’anno non sia inferiore a sette settimane e superiore a venti settimane.
Ricordiamo, che questo bonus è rivolto solo ai lavoratori con un contratto part-time di tipo verticale e non orizzontale.
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