Bonus animali domestici 2023. Scopriamo insieme in questo articolo come potrebbe funzionare l’incentivo proposto nella legge di bilancio (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo nel dettaglio anche di cosa si tratta e in cosa consiste questo sussidio proposto in Parlamento.
Indice:
- Bonus animali domestici 2023: come funziona la proposta
- Bonus animali domestici 2023: a chi è riservato e come funzionerà
- Bonus animali domestici 2023: giù l’Iva su alimenti e cure veterinarie
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Bonus animali domestici 2023: come funziona la proposta
Il bonus animali domestici 2023 rientra tra gli emendamenti che sono stati presentati dai parlamentari italiani al testo della legge di bilancio proposta dal governo Meloni.
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Si tratta di un incentivo che può arrivare fino a 900 euro, a seconda delle fasce Isee, e che ha l’obiettivo di allegerire le spese che le famiglie italiane sostengono per la cura dei propri animali domestici.
Ma arriviamo al dunque: come funziona la proposta adesso? Al momento il bonus animali domestici 2023 non è ufficiale. Si tratta infatti di un emendamento presentato da Michela Vittoria Brambilla, una parlamentare del Gruppo Misto. Per diventare realtà è necessaria l’approvazione della maggioranza delle due camere e questo non è un passaggio scontato.
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Bonus animali domestici 2023: a chi è riservato e come funzionerà
Come dicevamo nello scorso paragrafo, la proposta del bonus animali domestici 2023 prevede che si tratti di un sussidio dedicato alle fasce deboli della popolazione italiana.
In particolare, secondo la bozza del testo, potrebbero beneficiare del bonus solo coloro che hanno un Isee entro i 15mila euro. È poi necessario possedere almeno un animale domestico iscritto all’apposita anagrafe nazionale.
Il valore dell’incentivo, che consiste in un voucher economico, varia in base al numero degli animali domestici posseduti e può essere sfruttato per l’acquisto di prodotti per la loro cura e il loro sostentamento. In particolare:
- Isee dai 7mila ai 15mila euro => bonus pari a 150 euro all’anno per animale domestico (massimo tre) registrato all’anagrafe nazionale;
- Isee da 0 a 7mila euro => bonus pari a 300 euro all’anno per animale domestico (massimo tre) registrato all’anagrafe nazionale.
L’Inps sarebbe l’ente deputato a gestire eventualmente il nuovo sussidio. Le richieste per ricevere il bonus dovranno essere presentate online seguendo poi le varie indicazioni che saranno pubblicate in un secondo momento.

Bonus animali domestici 2023: giù l’Iva su alimenti e cure veterinarie
Oltre alla proposta per l’istituzione del bonus animali domestici 2023, è stato presentato un altro emendamento che prevede l’immediata riduzione dell’Iva sugli alimenti per animali e sulle cure veterinarie necessarie.
In particolare l’idea del gruppo misto è quella di portare l’imposta sul valore aggiunto al 4 per cento per cibo e viveri destinati agli animali e al 10 per cento per le cure veterinarie.
Come ha sottolineato la parlamentare Brambilla, un provvedimento simile sull’Iva è già in vigore da un po’ di tempo in Spagna e Germania. In più, secondo il report Doxa, ben il 42 per cento degli Italiani possiede un animale da affezione che, in ogni caso, grava sul bilancio familiare.
Sempre in parlamento è stato poi proposto un nuovo investimento governativo nel fondo nazionale per la lotta al randagismo e nuovi soldi per incentivare le aziende a non allevare gli animali in gabbia e a tutelare l’ecosistema.
Sono poi stati avanzati emendamenti per la costruzione di appositi corridoi per la fauna selvatica nei pressi delle grandi autostrade e per l’introduzione di leggi per vietare l’importazione e l’esportazione di trofei provenienti dalla caccia grossa.
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