Il Bonus autonomi 350 euro sarà esteso anche ai lavoratori e professionisti che non sono titolari di una Partita Iva. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Bonus autonomi 350 euro esteso a chi non ha la Partita Iva
- Bonus autonomi 350 euro, ampliamento dei beneficiari
- Bonus autonomi 350 euro, quando arriva il pagamento
- Bonus autonomi 350 euro: a chi spetta senza Partita Iva
- Bonus autonomi 350 euro, versamenti contestuali
- Bonus autonomi 350 euro, le modalità
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Il Bonus autonomi 350 euro racchiude due indennità una tantum:
- un Bonus da 200 euro, che è stato istituito dal Decreto Aiuti numero 50 del 18 maggio 2022, destinato ai lavoratori con un reddito non superiore a 35mila euro lordi;
- un Bonus da 150 euro, istituito dal Decreto Aiuti Ter numero 144 del 23 settembre 2022, che era aggiuntivo e destinato ai lavoratori autonomi che non hanno superato nel 2021 i 20mila euro lordi l’anno di reddito.
C’è stato un notevole ritardo nell’emanazione del decreto attuativo del primo Bonus (quello da 200 euro): è stato infatti firmato il 19 agosto e pubblicato solo il 24 settembre, con le procedure di erogazione che sono rimaste bloccate.
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Il decreto interministeriale che raggruppa i due Bonus è stato firmato il 7 dicembre dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, e dal ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Il provvedimento è stato successivamente registrato dalla Corte dei Conti.
Su questo argomento può interessarti un post che spiega come avere il bonus 200 euro e bonus 150 euro: come averli passo passo.
Bonus autonomi 350 euro esteso a chi non ha la Partita Iva
Il Bonus autonomi 350 euro andrà dunque anche ai lavoratori autonomi che sono privi di Partita Iva. La novità è stata segnalata dal ministero del Lavoro. È stata quindi modificata la precedente previsione attuativa del decreto ministeriale del 19 agosto 2022 (e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale numero 224 del 24 settembre).
Nella versione originaria del Bonus venivano indicati come beneficiari solo i lavoratori autonomi e i professionisti titolari di una Partita Iva.
La misura di sostegno è stata introdotta dal governo Draghi (e confermato dall’esecutivo Meloni) per arginare l’aumento del costo della vita causato dalla crisi energetica e dalla complessa situazione internazionale (entrambe a loro volta hanno provocato l’impennata dell’inflazione).
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Bonus autonomi 350 euro, ampliamento dei beneficiari
La misura di sostegno prevede l’istituzione di un Fondo. Come detto la prima versione era di 200 euro, poi aumentata di altri 150. Il secondo provvedimento riguarda le stesse categorie, anche se è riservato, a chi ha dei redditi più bassi.
L’ampliamento previsto dal nuovo decreto ministeriale interessa potenzialmente altri 30mila lavoratori autonomi e circa 50mila professionisti (tra loro ci sono anche 30mila specializzandi in medicina e chirurgia).
Bonus autonomi 350 euro, quando arriva il pagamento
I primi pagamenti del Bonus 350 euro sono iniziati il 30 dicembre. Hanno riguardato in particolare i lavoratori autonomi che per primi hanno presentato la domanda per ricevere il contributo.
Per verificare la data di pagamento è indispensabile accedere con le proprie credenziali INPS (Spid, carta d’identità elettronica e carta nazionale dei servizi) sul servizio online del Fascicolo previdenziale del cittadino. Subito dopo sin deve entrare nella sezione dedicata a “prestazioni e pagamenti”.
Molto probabilmente i lavoratori che rientrano nel bonus (quelli senza partita Iva) potranno presentare la domanda attraverso l’ordine professionale (se c’è) o collegandosi al portale dell’Agenzia delle Entrate. Sul punto comunque sarà necessario aspettare le istruzioni che dovrebbero essere diffuse nei prossimi giorni.
E dunque, per ribadire, il Bonus 350 euro spetta:
- alle lavoratrice e ai lavoratori autonomi con la Partita Iva attiva al 18 maggio del 2022;
- ai lavoratori e alle lavoratrici autonome senza Partita Iva.
Bonus autonomi 350 euro: a chi spetta senza Partita Iva
Tra i lavoratori autonomi senza Partita Iva dovrebbero rientrare quelli iscritti alla Gestione Separata che nel 2021 sono stati titolari di contratti autonomi occasionali (quelli riconducibili alle disposizioni previste dall’articolo 2222 del Codice Civile).
Ai lavoratori autonomi senza Partita Iva deve risultare l’accredito di almeno un contributo mensile ed essere iscritti alla Gestione Separata al 18 maggio del 2022.
Hanno l’obbligo di iscrizione alla Gestione Separata tutti gli autonomi che svolgendo prestazioni occasionali ricevono un reddito superiore a 5000 euro. Sono inclusi in questo obbligo anche i lavoratori pagati con voucher o libretti di famiglia.
Bonus autonomi 350 euro, versamenti contestuali
I versamenti dei due bonus (200 euro e 150 euro) saranno dunque contestuali e cumulativi.
Dopo aver presentato la domanda in cui autonomi e professionisti hanno denunciato il reddito complessivo ricevuto nel 2021, potrebbero avere:
- solo il bonus da 200 euro;
- entrambi i bonus 200 e 150 euro, per un totale di 350 euro.

Bonus autonomi 350 euro, le modalità
Le modalità per ricevere il contributo sono state definite da ciascun ente. Ma comunque è necessario fare richiesta all’Inps.
Le risorse stanziate dal governo per questo incentivo contro l’inflazione sono complessivamente di:
- 600 milioni per il bonus 200 euro;
- 412 milioni per il bonus 150 euro.
Coprono dunque gli ordini professionali, i professionisti e i lavoratori autonomi che sono iscritti alle gestioni Inps.
Nel provvedimento si precisa che l’indennità sarà riconosciuta sulla base dei dati che vengono dichiarati dal lavoratore autonomo, ma sono soggetti a una verifica successiva. Saranno utilizzati per i controlli le informazioni fornite in forma disaggregata, per ogni singola tipologia di redditi, dall’amministrazione finanziaria e ogni altra amministrazione pubblica che detenga informazioni utili.
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