Vediamo quando è possibile usare il Bonus bagno 2023 senza CILA e come funziona questa agevolazione (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Bonus bagno 2023 senza CILA: quando è possibile?
Che cos’è la CILA e quando va presentata?
Il termine “CILA” fa riferimento alla Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, una procedura edilizia adottata per l’esecuzione di specifici lavori di ristrutturazione sugli edifici. Si tratta di una dichiarazione formale presentata al Comune competente per ottenere l’autorizzazione necessaria per svolgere tali lavori conformemente alle regolamentazioni vigenti.
Nello specifico del Bonus per la ristrutturazione del bagno, la CILA è richiesta quando si intendono eseguire lavori di manutenzione straordinaria nell’immobile, senza però apportare modifiche strutturali significative.
La procedura per presentare la CILA è relativamente rapida poiché coinvolge solamente l’invio di una comunicazione al Comune competente, consentendo l’inizio dei lavori. Lo ripetiamo però, i lavori previsti non devono comportare alterazioni strutturali rilevanti all’edificio, al fine di poter usufruire della procedura semplificata della CILA.
Nel caso in cui le modifiche coinvolgano cambiamenti strutturali o altre alterazioni significative, è invece richiesta la presentazione di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).
Diversamente, solo le opere di edilizia libera non richiedono la presentazione di CILA o SCIA. Ad esempio, rientrano nell’ambito delle attività di edilizia libera la sostituzione delle pavimentazioni esterne ed interne, il rinnovo degli intonaci sia interni che esterni, la ristrutturazione di elementi di lattoneria come grondaie e pluviali, nonché la sostituzione di rivestimenti sia interni che esterni e di serramenti.
Quando si può richiedere il Bonus bagno 2023 senza CILA?
Per concludere, il Bonus bagno 2023 senza CILA è possibile solo per le opere di edilizia libera e se l’agevolazione viene usata come detrazione Irpef. In nessun modo è infatti possibile avere lo sconto in fattura senza CILA o SCIA.
Ad ogni modo, la presentazione della CILA spetta a tecnici abilitati, di conseguenza se volete ristrutturare il bagno sarà il direttore dei lavori ad occuparsi di presentarla o, in alternativa, di presentare la SCIA al suo posto.
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Il Bonus bagno 2023: tutto ciò che dovete sapere
È importante partire dal fatto che, nonostante il nome, non esiste un bonus specifico per la ristrutturazione del bagno nel 2023.
In realtà, con il termine “Bonus bagno” ci si riferisce a una serie di agevolazioni edilizie, tra cui il Bonus casa 50% e il Bonus barriere architettoniche 75%, che permettono anche di eseguire lavori di ristrutturazione in bagno.
Come funziona il Bonus bagno 50%
Il Bonus casa 50%, noto anche come Bonus ristrutturazione, offre una detrazione Irpef del 50% per la ristrutturazione del bagno e per i lavori edilizi complessivi nell’immobile. Questa agevolazione è stata recentemente rinnovata fino al 31 dicembre 2024 ed è un’opportunità che esiste da diverso tempo, anche se spesso soggetta a modifiche nei suoi dettagli.
Grazie al Bonus casa 50% potete completamente rinnovare il vostro bagno e beneficiare della detrazione Irpef del 50% sui costi sostenuti, applicabile alla spesa massima di 96.000 euro. Questa agevolazione si estende a una vasta gamma di interventi, tra cui:
- Manutenzione straordinaria.
- Restauro e risanamento conservativo.
- Ristrutturazione edilizia.
In caso di lavori sulle parti comuni di un edificio condominiale, il Bonus copre anche gli interventi di manutenzione ordinaria. Per ulteriori dettagli, potete consultare la guida ufficiale redatta dall’Agenzia delle Entrate.

Bonus bagno 50% con sconto in fattura?
È importante notare che il Bonus bagno 2023, se usato all’interno del Bonus casa 50%, non permette né sconto in fattura né la possibilità di cessione del credito.
Invece, godrete di una detrazione Irpef del 50% che sarà distribuita in 10 quote annuali. Questa detrazione ridurrà l’importo dell’imposta Irpef da pagare alla fine dell’anno, offrendovi un vantaggio fiscale nel corso di 10 anni.
Esempio pratico di applicazione del Bonus bagno 50%
Supponiamo di aver sostenuto una spesa di 20.000 euro per la ristrutturazione del bagno. Applicando il Bonus casa 50%, potrete godere di una detrazione del 50%, pari a 10.000 euro.
Questo importo sarà suddiviso in dieci quote, consentendovi di detrarre 1.000 euro all’anno dall’imposta sul reddito (Irpef) per i successivi 10 anni. In questo modo, ridurrete il vostro carico fiscale e otterrete un risparmio significativo nel corso del tempo.
Come funziona il Bonus bagno 75%
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che alcuni interventi di ristrutturazione del bagno possono rientrare nel Bonus barriere architettoniche al 75%.
Questo incentivo è progettato per abbattere le barriere architettoniche e migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità o ridotta mobilità.
Requisiti del Bonus barriere architettoniche
Per ristrutturare il bagno con il 75% di sconto offerto dal Bonus barriere architettoniche, è necessario rispettare alcune specifiche tecniche, come la necessità di spazio per le manovre di una sedia a rotelle. Nello specifico ecco i requisiti da rispettare:
- I sanitari devono essere sospesi, in modo da consentire una maggiore accessibilità e facilità di movimento.
- Il lavandino deve essere posizionato a un’altezza di 80 cm dal pavimento e non deve essere dotato di colonna, preferibilmente con un sifone accostato o incassato a parete.
- La doccia deve essere a filo pavimento, con la possibilità di avere un sedile ribaltabile e l’aggiunta di una doccia a telefono per una maggiore praticità.
- I rubinetti devono essere a leva e dotati di miscelatore per consentire un utilizzo agevole.
- Se possibile, la porta del bagno dovrebbe aprire verso l’esterno.
Sconto in fattura per il Bonus barriere architettoniche?
Il Bonus barriere architettoniche 75% sarà in vigore fino al 31 dicembre 2025. Inoltre esso rappresenta un’eccezione alla regola, poiché consente la cessione del credito e quindi l’applicazione di uno sconto in fattura del 75% sui lavori agevolabili. Il limite di spesa ammissibile varia da 30.000 a 50.000 euro a seconda della tipologia dell’edificio.
In ogni caso, per usare il Bonus bagno 75% con sconto in fattura è obbligatorio presentare la CILA o la SCIA. Non è possibile avere lo sconto in fattura per i lavori di edilizia libera.
In alternativa allo sconto in fattura potete optare per il Bonus bagno con detrazione Irpef al 75%, spalmata nell’arco di 5 anni.
FAQ (Domande e Risposte) sul Bonus ristrutturazione bagno 2023?
Come avviene il pagamento del Bonus ristrutturazione bagno 2023?
Il Bonus ristrutturazione bagno 2023 è una detrazione e non un rimborso sotto forma di versamento in contanti. I beneficiari non riceveranno alcun pagamento, semplicemente inseriranno le spese nella dichiarazione dei redditi e otterranno uno sconto sull’Irpef da pagare spalmato in 10 anni.
Solo se gli interventi edilizi rientrano nel Bonus barriere architettoniche si può avere uno sconto in fattura.
Posso richiedere il Bonus ristrutturazione bagno per una seconda casa?
Si, i Bonus per la ristrutturazione del bagno possono essere usati anche se l’immobile oggetto di intervento è una seconda casa.
Chi può beneficiare del Bonus ristrutturazione bagno?
Possono beneficiare del Bonus bagno i proprietari, gli inquilini o gli usufruttuari di immobili residenziali ubicati in Italia.
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