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Bonus casa condomini 2023, cambiano le regole

Bonus casa condomini, cambiano le regole per l’accesso agli incentivi e alle agevolazioni fiscali. Le imprese che eseguono i lavori dovranno avere la certificazione Soa, in caso contrario sfuma il sostegno economico. Vediamo come funziona, quali sono le soglie economiche e cos’è la Soa.

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8' di lettura

A partire dal primo di luglio 2023, sono cambiate le regole per l’accesso ai bonus casa condomini. Vediamo di cosa si tratta e le novità per cittadini e imprese. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Bonus casa per i condomini: certificazione Soa obbligatoria dal primo luglio 2023

La principale modifica, in vigore dal primo luglio 2023, riguarda le imprese incaricate di lavori di importo superiore a 516.000 euro, beneficiarie di incentivi fiscali: dovranno avere un’attestazione Soa. Questa certificazione generalmente richiesta solo per gli appalti pubblici, ora diventa fondamentale.

Senza la Soa (Società organismo di attestazione), i bonus casa, anche quelli per i condomini, potrebbero essere azzerati. Questa novità, introdotta dal decreto legge 21/2022 con l’articolo 10-bis il 21 maggio 2022, dopo un periodo di transizione, diventa ora pienamente operativo.

L’obiettivo della modifica è quello di elevare la qualificazione delle imprese che gestiscono lavori di rilievo e che ottengono incentivi e agevolazioni fiscali. Viste le considerevoli risorse pubbliche investite, l’esecutivo ha deciso di terminare l’era dei costruttori improvvisati.

Potrebbe interessarti un post che spiega per i bonus edilizi 2023 quali sono gli importi e le scadenze, con tabelle; in un altro articolo sono invece elencate le novità in arrivo per le imprese sui bonus edilizi.

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Per quali Bonus edilizi serve la certificazione Soa?

Il nuovo requisito si applicherà non solo al Bonus casa per i condomini, ma a tutti i bonus edilizi, per gli interventi previsti dal Decreto Rilancio (art. 119 e 121, comma 2), e quindi:

  • superbonus 110%;
  • ecobonus ordinario;
  • bonus casa e sismabonus ordinario;
  • bonus facciate;
  • bonus fotovoltaico ordinario;
  • bonus colonnine di ricarica ordinario;
  • bonus barriere architettoniche 75%.

L’obbligo, lo ribadiamo per chiarezza, si applica esclusivamente per importi maggiori di 516.000 euro.

Inoltre la circolare 10/E del 20 aprile 2023 dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che l’obbligo dell’attestazione Soa è valido sia se il bonus viene usato come detrazione Irpef sia se si esercitano le opzioni di cessione del credito e sconto in fattura.

L’obbligo di attestazione Soa non si applica, invece, ai:

  • lavori già in corso di esecuzione (alla data di entrata in vigore del provvedimento, il 21 maggio 2022);
  • ai contratti di appalto o di subappalto stipulati in data anteriore alla data di entrata in vigore della legge in esame (il 21 maggio 2022).
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In foto la circolare 10/E del 20 aprile 2023 dell’Agenzia delle Entrate.

Che cos’è la certificazione Soa per le imprese?

Ma entriamo nel dettaglio: cos’è la certificazione Soa? Si tratta di un documento che attesta la qualificazione di un’impresa per la partecipazione a gare d’appalto per l’esecuzione di appalti pubblici.

L’attestato conferma la capacità economica e tecnica di un’impresa per lavori con costi superiori a una certa soglia e certifica che l’impresa edile possieda le caratteristiche indispensabili per la contrattazione pubblica.

La certificazione viene rilasciata dagli Organismi Soa dopo una valutazione dei requisiti legali. Verranno considerati i lavori eseguiti negli ultimi 10 anni e i cinque migliori bilanci tra gli ultimi dieci approvati e depositati.

La certificazione Soa nei lavori privati

Da quest’anno, come detto, l’attestazione Soa è obbligatoria anche nei lavori privati di importo superiore a 516.000 euro. Ovviamente se accedono agli incentivi fiscali. Questa misura diventa operativa con la legge n. 51/2022 pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta in particolare di un nuovo requisito per accedere al Superbonus e agli altri bonus edilizi legati sia alle riqualificazioni energetiche, sia antisismiche.

Scopri la pagina dedicata a tutti bonus attualmente attivi e disponibili.

Classificazione Soa: costi e categorie

Esistono 52 categorie di lavori che sono soggette alla Soa (l’elenco completo). Le classifiche di importo, invece, sono 10, variando da 258.000 euro alla categoria VIII con oltre 15.494.000 euro.

Certificazione Soa: requisiti

Per il rilascio della qualificazione Soa è necessaria la verifica di alcuni requisiti, eccoli:

  • idoneità professionale: i concorrenti alle gare, se cittadini italiani o di altro Stato membro residenti in Italia, devono essere iscritti nel registro della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura o nel registro delle commissioni provinciali per l’artigianato, o presso i competenti ordini professionali;
  • adeguata capacità economica e finanziaria: l’impresa deve avere un fatturato minimo annuo, adeguate dichiarazioni bancarie, fornire informazioni sui propri conti annuali e sul fatturato globale;
  • sufficienti capacità tecniche e professionali: l’impresa deve fornire un elenco dei lavori eseguiti negli ultimi cinque anni, indicare i tecnici che hanno operato all’interno dell’impresa e i relativi titoli di studio. Serve inoltre la descrizione delle attrezzature tecniche, i materiali e le misure adottate per garantire la qualità dei lavori, misure di gestione ambientale, indicazione riguardo l’organico medio annuo.
  • l’integrità morale e fiscale: l’esecutore non deve aver commesso delitti, frodi fiscali, crimini, false dichiarazioni, sfruttamento del lavoro minorile.

Certificazione Soa: come ottenerla

Per ottenere questa certificazione, è necessario avere un sistema di gestione della qualità aziendale certificato secondo la norma vigente (UNI EN ISO 9001), ai sensi dell’articolo 63 del decreto legislativo 207/2010 (ad eccezione delle classifiche I e II).

Secondo la normativa attuale, gli organismi di certificazione SOA devono verificare la validità, veridicità, correttezza e pertinenza di tutti i documenti utilizzati dall’impresa per dimostrare i requisiti necessari per la qualificazione. Questo processo di verifica implica che la SOA interroghi sistemi informativi, banche dati e enti che hanno rilasciato dichiarazioni o certificati.

Certificazione Soa obbligatoria per il Bonus casa condomini: le reazioni

Soddisfatta per la novità e quindi per l’obbligo del certificato Soa, l’associazione dei costruttori, l’Ance.

«È una norma che abbiamo promosso – spiega il vicepresidente, Stefano Betti -, l’avevamo chiesta ben prima e, se ci avessero dato ascolto, forse avrebbe aiutato sulle frodi, soprattutto sul bonus facciate». 

Per i costruttori edili  «siamo in presenza di appalti tra privati ma i soldi delle agevolazioni sono pubblici. Per questo motivo, partire con imprese professionali per realizzare gli interventi è fondamentale su tutti i livelli. È l’unico sistema che garantisce la qualità degli appaltatori, lo supportiamo e continueremo a farlo».

Bonus casa condomini 2023, cambiano le regole
Nella foto un tecnico su un cantiere edile.

FAQ sul Bonus casa condomini

Che cos’è il Bonus casa condomini?

Con “Bonus casa condomini” si intendono in genere i Bonus edilizi (o Bonus ristrutturazione), ma richiesti per lavori eseguiti sulle parti condominiali di un edificio. Sono agevolazioni sotto forma di detrazione Irpef che coprono le spese per le ristrutturazioni edilizie.

Quali tipi di interventi sono coperti dal Bonus casa per i condomini?

I lavori ammessi dipendono dallo specifico Bonus che si richiede. Il Bonus casa 50%, che è quello che copre il numero più vasto di interventi, se richiesto per le parti comuni degli edifici condominiali, copre i lavori di ristrutturazione edilizia, le operazioni di manutenzione straordinaria e ordinaria.

Come posso beneficiare del Bonus casa condomini?

Chi richiede uno dei Bonus ristrutturazione per i condomini nel 2023 può utilizzare l’agevolazione solo con detrazione Irpef, inserendo la spesa nella dichiarazione dei redditi. Da quest’anno infatti i Bonus edilizi non possono più essere usati con sconto in fattura e cessione del credito.

Come si ottiene il Bonus casa per i condomini?

Il Bonus casa per i condomini è una detrazione Irpef, che consente di avere uno sconto sulle tasse da pagare a fine anno. Di conseguenza per beneficiarne sarà necessario inserire la spesa nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello redditi PF).

Posso richiedere il Bonus condomini anche se non sono il proprietario dell’immobile?

Sì, ha diritto alla detrazione del Bonus casa per i condomini anche l’inquilino in affitto, così come il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).

Posso cumulare più Bonus condomini per lo stesso intervento?

No, se un intervento edilizio è coperto da più agevolazioni se ne può scegliere solo una. Ad esempio non si può usare il Superbonus su un intervento per cui è già stato sfruttato il Bonus casa 50%.

Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sull’edilizia e sulle agevolazioni sulla casa:

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