Pensione 2023, i bonus per avere più contributi (+ esempi)

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: ecco l'elenco completo e chi può ottenerli.

Carmine Roca è un giornalista esperto in pensioni e fisco.
Conoscilo meglio

8' di lettura

Quali sono i Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023? Ecco l’elenco completo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Indice

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: l’elenco completo

Versare contributi dà diritto a ottenere una pensione: più contributi si versano, più alto sarà l’importo dell’assegno previdenziale.

Oltre ai contributi obbligatori, maturati e versati lavorando, ai fini del diritto e della misure della pensione contribuiscono anche i contributi figurativi, che vengono accreditati nei periodi in cui il lavoratore non può svolgere la sua attività lavorativa, per malattia, infortunio, maternità. 

Inoltre, esistono delle maggiorazioni che permettono di incrementare gli anni di contributi versati. Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023.

Ci riferiamo:

  • al Bonus Maroni per Quota 103;
  • alle deroghe della Legge Amato;
  • alle maggiorazioni per invalidi civili;
  • allo sconto sui contributi per le donne con figli per l’Ape Sociale;
  • ai Bonus contributivi per i lavoratori precoci;
  • alla maggiorazione per la pensione di inabilità;
  • alla maternità fuori dal rapporto di lavoro.

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Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: Bonus Maroni

Iniziamo dal Bonus Maroni, applicato su Quota 103.

Il Bonus Maroni consente ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno maturato i requisiti per Quota 103 (62 anni di età e 41 anni di contributi) di posticipare il pensionamento in cambio di uno stipendio netto più alto.

Come funziona? Il Bonus Maroni prevede l’erogazione di una somma aggiuntiva in busta paga, pari al 9,19%, ovvero la quota di contributi a carico del lavoratore.

I contributi non versati vengono trattenuti in busta paga, aumentando lo stipendio netto. Posticipando il pensionamento, inoltre, il lavoratore potrà continuare a versare i contributi e di conseguenza aumenterà l’importo della sua pensione.

Allo stesso tempo, il datore di lavoro continuerà a versare all’INPS la quota di contributi a suo carico, ma dalla prima data utile per il pensionamento non avrà più l’obbligo di versare la quota per conto del suo dipendente.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: deroghe Legge Amato

Le deroghe della Legge Amato consentono ad alcune categorie di lavoratori, in possesso dei requisiti richiesti, di anticipare l’uscita dal lavoro di 5 anni.

Chi rientra nelle categorie indicate, infatti, può andare in pensione con soli 15 anni di contributi, al compimento dei 67 anni di età.

Un Bonus di 5 anni concesso a chi:

  • ha maturato 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992;
  • entro il 31 dicembre 1992, è stato autorizzato al versamento volontario dei contributi. (anche se non ne ha effettivamente versati);
  • ha un’anzianità assicurativa di 25 anni (28 anni, poiché almeno un anno deve essere stato versato entro il 1995) e almeno 10 anni sono stati lavorati per periodi inferiori alle 52 settimane.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: maggiorazione invalidi

Un Bonus contributivo particolarmente giusto spetta ai lavoratori invalidi con una percentuale pari o superiore al 74%, ai lavoratori sordomuti e ai lavoratori invalidi di guerra (prime 4 categorie della tabella A allegata al Testo Unico).

Chi è in possesso di questi requisiti sanitari può ottenere un’aggiunta di 2 mesi di contributi per ogni anno di lavoro svolto presso pubbliche amministrazioni, aziende private o cooperative, fino a un limite massimo di 5 anni.

La maggiorazione contributiva agli invalidi deve essere richiesta dall’interessato, poiché non è riconosciuta automaticamente dall’INPS e troppo spesso finisce tra i diritti inespressi del lavoratore.

La maggiorazione contributiva è utile ai fini del diritto alla pensione. Nel caso delle pensioni calcolate con il sistema retributivo o misto (in relazione alla quota retributiva) concorre anche a migliorare l’importo dell’assegno previdenziale.

Invece, per le pensioni calcolate solo con il sistema contributivo, questo Bonus è utile solo a maturare il diritto alla pensione, ma non alla misura dell’assegno.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: Ape Sociale

L’Ape Sociale è stata confermata anche per il 2023.

L’anticipo pensionistico consente al lavoratore o alla lavoratrice in possesso dei requisiti richiesti (63 anni di età e dai 30 ai 36 anni di contributi), appartenenti alle categorie indicate dalla legge (disoccupati, caregiver, invalidi al 74% e lavoratori gravosi) di ricevere un assegno fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia.

L’importo dell’assegno non può superare i 1.500 euro lordi al mese.

Il Bonus legato all’Ape Sociale è dedicato alle donne. Si tratta di uno sconto sull’anzianità contributiva pari a 12 mesi per ogni figlio, fino al massimo di due figli (24 mesi).

In pratica, se una donna ha uno o più figli, è disoccupata, caregiver o invalida almeno al 74% può accedere all’Ape Sociale con 28 o 29 anni di contributi, anziché dei 30 previsti.

Una donna con figli appartenente alla categoria dei lavoratori attivi nel campo dell’edilizia, può accedere all’Ape Sociale con 30 o 31 anni di contributi, anziché dei 32 previsti.

Infine, se appartenente alle altre categorie di lavoratrici impiegate in lavori gravosi, può accedere all’Ape Sociale con 34 o 35 anni di contributi, anziché dei 36 previsti.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: lavoratori precoci

Un Bonus sui contributi è previsto anche per i lavoratori precoci, ovvero per coloro che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni.

Per loro è attiva Quota 41, a prescindere dall’età anagrafica, con 41 anni di contributi versati.

Chi non ha contributi versati al 31 dicembre 1995 e rientra nel calcolo contributivo della pensione ha diritto a ricevere il Bonus contributi previsto dalla Riforma Dini (articolo 1, comma 7, legge numero 335 del 1995).

La legge prevede che i contributi versati da un lavoratore o da una lavoratrice minorenne valgono il 50% in più.

Calcoli alla mano, un lavoratore che ha prestato servizio a 17 anni, per un anno, avrà diritto a 18 mesi di contributi anziché a 12 mesi di contributi.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023
Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: nella foto alcune banconote da 100 euro infiocchettate.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: pensione di inabilità

Parliamo sempre di maggiorazione contributiva anche per chi ha i requisiti in regola per accedere alla pensione di inabilità.

Questa misura spetta agli inabili lavorativi, con il 100% di invalidità riconosciuta, in possesso di almeno 5 anni di contributi versati, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni di prima della presentazione della domanda.

Oltre ai contributi versati, se ne aggiungono degli altri, pari agli anni che mancano al lavoratore o alla lavoratrice per raggiungere l’età pensionabile, in questo caso 60 anni.

In ogni caso non è possibile superare i 40 anni di contributi versati.

Bonus per avere più contributi sulla pensione nel 2023: maternità fuori lavoro

Completiamo il nostro elenco con il Bonus contributivo previsto in caso di maternità.

Ricordiamo che il periodo coperto da maternità obbligatoria dura 5 mesi, ma nel caso in cui una donna, che ha da poco partorito, non dovesse avere un lavoro, potrà chiedere l’accredito dei contributi figurativi per maternità al di fuori del rapporto di lavoro (oltre al Bonus maternità da richiedere al proprio Comune di residenza).

Il Bonus di 5 mesi di contributi è previsto soltanto se la donna, al momento della presentazione della domanda, ha maturato almeno 5 anni di contributi.

La maggiorazione spetta alle donne:

  • iscritte al Fondo pensioni lavoratori dipendenti;
  • alle forme di previdenza sostitutive ed esclusive dell’AGO per invalidità, vecchiaia e i superstiti.

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