Bonus cultura 18 anni addio, il contributo da 500 euro verso l’eliminazione dopo sei anni. Con quei soldi i neo maggiorenni avrebbero potuto acquistare libri, biglietti di teatro, cinema, musei, quotidiani. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
INDICE
- Bonus cultura 18 anni addio, per fare cosa?
- Bonus cultura 18 anni addio, la petizione
- Bonus cultura 18 anni addio, la protesta
- Bonus cultura 18 anni addio, il governo va avanti
- Bonus cultura 18 anni addio, stop a 18App
- Bonus cultura 18 anni addio, cosa prevedeva
- Bonus cultura 18 anni addio, emendamenti
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Con questa operazione il governo «risparmia» 230 milioni di euro. Risparmia, come vedremo, tra virgolette: vi spieghiamo nel prossimo paragrafo perché.
L’emendamento alla legge di bilancio passerà sicuramente, è stato infatti presentato a firma congiunta da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, i tre partiti che compongono la maggioranza di centrodestra.
Su questo argomento potrebbe interessarti sapere come funziona il bonus 18 anni (requisiti, domanda e importo): sul bonus psicologo, come vedere le graduatorie e cosa fare ora; e infine sul bonus tv e decoder: quanti soldi spettano.
Bonus cultura 18 anni addio, per fare cosa?
Quei soldi del bonus cultura 18 anni saranno dirottati verso altre iniziative. Alcune possono anche ritenersi meritevoli, altre lasciano perplessi. Ecco di cosa parliamo:
- Fondo per il libro;
- Fondo per i lavoratori dello spettacolo;
- Fondi per celebrare i 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi;
- Fondo unico per lo spettacolo ridenominato Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo;
- Fondo per il cinema e l’audiovisivo (10 milioni all’anno dal 2023);
- Fondo per acquisizioni di beni culturali;
- Fondo per i carnevali storici, le bande, i festival, i cori;
- Fondo per la creazione di una «Fondazione Vittoriano» per la gestione e valorizzazione del Complesso del Vittoriano;
- Fondo per «l’allestimento pirotecnico per la rievocazione storica de La Girandola di Castel Sant’Angelo a Roma» (300 mila euro).
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Bonus cultura 18 anni addio, la petizione
Il bonus cultura 18 anni era stato introdotto da Matteo Renzi nel 2016. L’ex premier ha lanciato una petizione per bloccare l’eliminazione decisa dal governo. In un’ora ha raccolto 14mila firme.
In aula il leader di Italia Viva ha promesso «ostruzionismo parlamentare: dovranno fermarsi loro, non noi».
Si aspetta una marcia indietro dell’esecutivo anche l’ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha ricordato come anche «Francia, Spagna e Germania hanno introdotto un bonus cultura esplicitamente ispirato dal nostro».
Anche per il Movimento 5Stelle «il danno sarebbe enorme, perché le risorse a copertura di questo strumento sono state rese stabili nel corso della legge di bilancio e gli operatori del settore contano su questi introiti. Dopo la pandemia – hanno sostenuto in una nota i parlamentari dei 5Stelle – il settore cultura va sostenuto con misure che si dispiegano nel tempo, soprattutto in questa fase di crisi energetica e di calo generalizzato dei consumi».
Bonus cultura 18 anni addio, la protesta
Protestano rispetto al disegno del governo anche gli operatori del settore, a partire dall’Associazione Italiana Editori-Aie, i librai dell’Ali Confcommercio («è stato uno strumento di armonizzazione sociale per chi non poteva permettersi l’acquisto di quei beni»).
Bonus cultura 18 anni addio, il governo va avanti
Ma il governo non farà nessuna marcia indietro, il bonus cultura 18 anni ha i giorni contati. Uno dei promotori dell’emendamento, il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, ritiene che l’intenzione dell’esecutivo sia quello di avere in futuro una nuova «carta cultura, revisionata e potenziata, senza abusi e con il sostegno anche per l’acquisto di libri scolastici».
Bonus cultura 18 anni addio, stop a 18App
Non ci sarà più la 18App, sostituita dalla «carta cultura». Tra le motivazioni della modifica c’è, appunto, quello che viene definito uno snaturamento della misura che viene largamente usata per l’acquisto dei libri di testo.
Si è dunque ritenuto indispensabile revisionare e potenziare lo strumento. «Si sta già lavorando – sostiene il governo – a un incontro ai primi di gennaio con le categorie interessate per definire le linee guida della nuova carta e impedire che gli abusi e con il sostegno anche per gli acquisti di testi scolastici».
Bonus cultura 18 anni addio, cosa prevedeva
Il bonus attualmente in vigore prevede il rilascio di una carta elettronica da 500 euro ai ragazzi di 18 anni per l’acquisto di biglietti per il teatro e per il cinema, libri, abbonamenti a quotidiani e periodici, musica registrata, monumenti, gallerie, aree archeologiche e parchi naturali oltre a sostenere corsi di musica, teatro e lingua straniera.
Ora, con l’emendamento 180.7 alla legge di bilancio che è attualmente all’esame della Camera dispone: «All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2021, n. 234, i commi 357 e 358 sono abrogati».
Si tratta proprio dei commi che hanno dato vita alla Carta cultura per 18enni, quella che ora rischia concretamente di essere cancellata eliminando quindi anche il finanziamento di 230 milioni.
Il bonus funzionava con un’app dedicata (18app). Non era indispensabile presentare un Isee, non erano previsti dei limiti di reddito per accedere al beneficio. Contavano solo l’età (18 anni), la residenza in Italia o il permesso di soggiorno.

Bonus cultura 18 anni addio, emendamenti
Intanto si lavora per tagliare il numero di emendamenti alla legge di bilancio, che sono migliaia: 600 della maggioranza e 3.000 dell’opposizione. Si conta di ridurli in tutto a 500. Tra questi ci sono:
- bonus elettrodomestici della Lega (150 euro per l’acquisto di apparecchi ad alta tecnologia e efficienza energetica);
- la proroga per altri due anni del bonus psicologo (Pd);
- la proposta per più risorse a vantaggio dei caregiver;
- la proroga oltre il 31 dicembre dello smart working per i fragili e i genitori di figli under 14.
- l’aumento delle pensioni minime a 600 euro;
- l’innalzamento a 72 anni (su base volontaria) dell’età pensionabile per chi lavora in strutture pubbliche convenzionate con il sistema sanitario nazionale.
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