L’agevolazione del bonus facciate consente di avere una detrazione pari al 60% per i lavori che permettono di riqualificare gli edifici. Questo sostegno può essere ottenuto senza limiti di spesa e senza limite massimo di detrazione. Attenzione, però, perché purtroppo è in scadenza al 31 dicembre 2022.
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Indice
- Bonus facciate, in cosa consiste questa agevolazione
- Chi potrà usufruire del bonus facciate fino a fine anno
- Stop al bonus facciate, gli altri bonus che restano nel 2023
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Bonus facciate, in cosa consiste questa agevolazione
Abbiamo detto poco fa che il bonus facciate del 60% è in scadenza al 31 dicembre 2022, dunque, restano poco più di tre mesi per ottenerlo, dopodiché, dal 1° gennaio 2023 ci si potrà indirizzare su altri sostegni, come l’ecobonus o il bonus ristrutturazione, ma a differenti condizioni.
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L’agevolazione destinata ad essere cancellata il prossimo 31 dicembre 2022 del bonus facciate consente di avere una detrazione pari al 60% per i lavori di riqualificazione degli edifici. Nello specifico, si parla di una detrazione d’imposta pari al 90% delle spese sostenute nell’anno 2020 e nel 2021, oltre che del 60% delle spese sostenute nell’anno corrente per:
“interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, di qualsiasi categoria catastale, compresi gli immobili strumentali. Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, individuate dal decreto ministeriale n. 1444/1968, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali” – Agenzia delle Entrate.
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il bonus facciate è stato esteso al 31 dicembre grazie alla Legge del 30 dicembre 2021 (Legge di Bilancio), con un’aliquota ridotta notevolmente di 30 punti percentuali; insomma il bonus facciate è passato dal 90% al 60%. L’Agenzia delle Entrate ha spiegato ai cittadini interessati che
Sono ammessi al sostegno economico unicamente i lavori effettuati sulle strutture opache della facciata, oltre che sui balconi o sugli ornamenti e fregi, compresi quelli per la pulitura o la tinteggiatura esterna. Il sussidio economico al 60%, invece, non può essere concesso per tutti quei lavori effettuati sulle facciate interne dell’edificio, non visibili dalla strada o dal suolo ad uso pubblico.
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Chi potrà usufruire del bonus facciate fino a fine anno
Fino al 31 dicembre potranno utilizzare il bonus facciate tutti i cittadini contribuenti, sia che questi siano residenti in Italia, sia che non lo siano, oltre che soggetti IRPEF e soggetti passivi IRES. Questi dovranno possedere, a qualsivoglia titolo, l’immobile che sarà l’oggetto dell’intervento. La detrazione non sarà concessa ai cittadini che possiedono unicamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva.
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Per poter ottenere il bonus facciate le spese effettuate dovranno essere pagate mediante un bonifico bancario o postale. La detrazione andrà ripartita in 10 quote annuali costanti e di eguale importo. È bene sottolineare che non è previsto alcun limite massimo per la spesa né alcun limite massimo per la detrazione.
Siccome la misura scadrà il prossimo 31 dicembre 2022, per usufruire di detrazioni per i medesimi lavori occorrerà attingere da altri sostegni. Tra questi troviamo, ad esempio, il bonus per le ristrutturazioni per i lavori di pulitura, ritinteggiatura e di manutenzione, oltre all’ecobonus che consente di ottenere una detrazione per tutti quegli interventi di riqualificazione energetica effettuati.
Stop al bonus facciate, gli altri bonus che restano nel 2023

Dopo la scadenza del bonus facciate al 60%, dal 2023 si potranno richiedere ulteriori agevolazioni fiscali per la riqualificazione dell’esterno della propria abitazione o semplicemente per migliorarne la prestazione energetica. Possiamo dire che non esisterà più un solo bonus specifico ma occorrerà attingere da diverse detrazioni con requisiti diversi e limitazioni sulla spesa.
Ecco cos’è il bonus ristrutturazione casa.
Non più il bonus facciate dal 2023, ma il bonus ristrutturazione che rimarrà valido fino al 31 dicembre 2024. Si tratta di una detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie, che comprendono anche i lavori che interessano la parte esterna degli edifici come, ad esempio, il rifacimento delle facciate, la sostituzione di cornicioni, la riparazione o la sostituzione di finestre, balconi e davanzali.
A differenza del bonus facciate che non ammette limiti di spesa, il bonus ristrutturazione ah un limite fissato a 96.000 euro, limite valido per ogni unità immobiliare in caso di lavori condominiali.
Ecobonus e superbonus tabelle e massimali costo.
Quando tramonterà il bonus facciate, inoltre, rimarrà in vita l’ecobonus. L’ecobonus un sostegno valido per tutti quegli interventi di che vengono effettuati sulle facciate e che incidono anche dal punto di vista termico, come ad esempio il cappotto termico.
Questa detrazione può arrivare al massimo del 75% per i lavori effettuati in un condominio e, in casi particolari, può rientrare nelle spese trainanti dello stesso superbonus 110%.
Rimarrà in vigore fino al 2024 grazie alla proroga inserita in Legge di Bilancio anche il Bonus Verde, anche se non riguarda l’edificio in sé, ma le aree verdi. Questo sostegno non è altro che una detrazione IRPEF pari al 36% sulle spese sostenute nel triennio 2020-2022 (esteso fino al 2024) per i seguenti lavori:
- sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici già esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi
- realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Anche il bonus verde verrà corrisposto in 10 quote annuali di eguale importo calcolate su un importo massimo di 5 mila euro per singola unità immobiliare ad uso abitativo. Anche in questo caso è richiesto un pagamento con metodi tracciabili, come ad esempio bonifici.
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