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Indice
Bonus finestre con barriere architettoniche
Anche la sostituzione delle finestre rientra nel Bonus barriere architettoniche al 75%, come spiegato dalla circolare numero 17/E dell’Agenzia delle Entrate.
Cambiare gli infissi, eliminando gli ostacoli alla mobilità delle persone con disabilità motorie, agevolando l’utilizzo di arredi e attrezzature, consente di risparmiare, tramite detrazione delle spese, fino al 75% dei costi dei lavori.
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Limiti di spesa Bonus finestre con barriere architettoniche
Il Bonus finestre può essere sfruttato anche per gli appartamenti condominiali, fino a un massimo di spesa di 50.000 euro (edifici unifamiliari o unità indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari).
Gli altri limiti di spesa sono i seguenti:
- 40.000 euro per unità per edifici da due a otto unità;
- 30.000 euro per unità per edifici con più di otto unità.
- se l’intervento riguarda le parti comuni di un edificio, il limite di spesa è calcolato in base al numero delle unità immobiliari dell’edificio, costituendo il limite massimo di spesa agevolabile per l’intero edificio e non per le singole unità.
Risparmio Bonus finestre con barriere architettoniche
Ad esempio, se i lavori per la sostituzione degli infissi sono costati 50.000 euro, si avrà diritto fino al 75% di detrazione, per uno sconto non superiore a 37.500 euro.
Su 10.000 euro di spesa si ha diritto a 7.500 euro di detrazione; su 20.000 euro di spesa a 15.000 euro di detrazione; su 30.000 euro di spesa a 22.500 euro di detrazione e su 40.000 euro di spesa a 30.000 euro di detrazione.
Bonus finestre con barriere architettoniche: chi può richiederlo?
Il Bonus finestre legato al Bonus barriere architettoniche può essere richiesto e ottenuto da persone fisiche, imprese ed enti.
Per sfruttarlo è obbligatorio destinare gli interventi alla concreta rimozione degli ostacoli che rendono complicata o impossibile la mobilità di anziani e disabili.
Ricordiamo che il Bonus spetta anche se, nell’appartamento, non ci sono persone disabili o over 65 anni.
Quali lavori rientrano nel Bonus 75%?
Rientrano nel Bonus barriere architettoniche gli interventi effettuati per la sostituzione di finiture (pavimenti, porte, terminali degli impianti e, appunto, infissi esterni).
Per godere del Bonus finestre è necessario rispettare i parametri indicati dal decreto del Ministero delle Infrastrutture, che ha stabilito le seguenti linee guida da seguire per accedere al Bonus.
- i meccanismi di apertura e chiusura delle finestre devono essere facilmente percepibili e manovrabili;
- l’altezza delle maniglie o dei dispositivi di comando devono essere comprese tra 100 e 130 centimetri (è consigliabile a 115 centimetri);
- le parti mobili devono essere usate esercitando solo una lieve pressione;
- le ante mobili degli infissi esterni devono essere usate esercitando una pressione non superiore a 8 chilogrammi;
- lo spigolo vivo della traversa inferiore dell’anta apribile deve essere sagomato o protetto per evitare infortuni.
Cos’è il Bonus barriere architettoniche?
Come spiegato in precedenza, il Bonus finestre rientra nel Bonus barriere architettoniche, l’incentivo destinato all’eliminazione degli ostacoli alla mobilità negli appartamenti abitati, in particolare, da anziani e persone disabili.
Per beneficiare delle detrazioni del Bonus barriere architettoniche, prorogato fino al 31 dicembre 2025, è necessario affrontare interventi che rispettino i requisiti previsti dal regolamento introdotto dal decreto del Ministro dei lavori pubblici, numero 236, del 14 giugno 1989.
Cosa s’intende per barriere architettoniche?
Per barriere architettoniche intendiamo:
- tutti quegli ostacoli fisici che impediscono la regolare mobilità di chiunque, in particola modo delle persone che hanno una capacità motoria ridotta o impedita in forma permanente o temporanea;
- gli ostacoli che impediscono o limitano l’utilizzo di parti, attrezzature o componenti di un appartamento;
- le mancate segnalazioni o i mancati accorgimenti che permettono, alla persona con disabilità visiva o uditiva, di orientarsi e di riconoscere luoghi e fonti di pericolo.
Bonus barriere architettoniche nel 2023
Nell’ultimo periodo il Bonus barriere architettoniche è richiesto sempre più di frequente da aziende e persone fisiche, per la possibilità di accedere allo sconto in fattura e alla cessione del credito.
Inizialmente, infatti, questo Bonus era molto poco sfruttato, relegato a comprimario del più conosciuto Superbonus 110%, trasformato dal governo Meloni prima in Superbonus 90% e, dal 2024, in Superbonus 70%, senza possibilità di accedere alla cessione del credito già dallo scorso mese di febbraio.

Faq su Bonus finestre con barriere architettoniche
Quali spese sono ammesse nel Bonus Infissi 2023?
Nel Bonus Infissi 2023, le spese ammissibili includono interventi di isolamento termico come la sostituzione degli infissi, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale nelle parti comuni e sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti, e interventi antisismici.
Chi può beneficiare del Bonus barriere architettoniche 2023?
Possono beneficiare del bonus le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa, a patto che possiedano o detengano l’immobile su cui verranno effettuati i lavori. Non è possibile utilizzare questa detrazione per i soggetti che possiedono esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o ad imposta sostitutiva.
Come posso fruire del Bonus barriere architettoniche 2023 se vendo l’immobile?
Se vendi l’immobile su cui hai effettuato i lavori, puoi continuare a beneficiare delle quote di detrazione non utilizzate. La detrazione, infatti, non si trasferisce in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento.
Cosa succede se non indico il contratto collettivo nelle fatture per i lavori?
La mancata indicazione del contratto collettivo nelle fatture relative all’esecuzione dei lavori non preclude il riconoscimento della detrazione. L’importante è che tale indicazione sia presente nell’atto di affidamento e che tu sia in possesso di una dichiarazione sostitutiva rilasciata dall’impresa che attesta il contratto collettivo utilizzato per i lavori.
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