Bonus mamma e contributi per le lavoratrici: facciamo il punto sugli incentivi, i contributi e le agevolazioni. Opzione donna, ape sociale, bonus mamma domani, sussidi per i figli. In questa guida vediamo i requisiti e come inviare le domande. Uno strumento utile per tutte quelle donne che si trovano a dover “tirare su” una famiglia da sole o che fanno parte di nuclei familiari numerosi.
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Bonus bebè
Il bonus bebè o “assegno di natalità” è una misura di sostegno alle famiglie con basso Isee che hanno dei figli. L’indennizzo prevede 80 euro al mese (960 euro l’anno) e può essere richiesto da chi ha un Isee non superiore ai settemila euro.
La soglia di reddito massima è quella di 25mila per i genitori. La richiesta può essere presentata dal giorno della nascita del figlio o dopo la sua adozione (entro novanta giorni). Se viene inoltrata, dopo questa scadenza, l’assegno partirà dal mese di presentazione della richiesta. (Qui la guida completa per richiederlo)
La domanda deve essere presentata dal genitore (o adottante o affidatario) con questi requisiti:
ISEE con le differenze che abbiamo elencato;
Residenza in Italia e convivenza con il figlio;
Cittadinanza italiana o europea. Gli stranieri extracomunitari ne hanno diritto se in possesso del permesso di soggiorno.
Poco conta che la coppia sia sposata, convivente o che si tratti di genitori single. Insomma se siete madri, per esempio, senza marito o compagno, potete comunque fare richiesta. E, magari, troverete utili anche questi altri bonus che abbiamo riunito per voi.

Bonus mamma domani
Il bonus mamma domani, detto anche “premio alla nascita“, è un indennizzo da 800 euro per le donne lavoratrici in dolce attesa e non prevede alcun limite di reddito. E’ necessario, soltanto, aver compiuto il settimo mese di gravidanza ed essere cittadini italiani o comunitari residenti in Italia.
La richiesta per l’incentivo andrà inviata all’Inps con un certificato che deve provare la gravidanza. La domanda, comunque, può essere inviata anche dopo il parto purché sia presentata entro un anno dalla nascita del bambino, dall’adozione o dall’affidamento del piccolo. Leggi qui la guida completa per fare domanda.
Bonus mamme disoccupate
Hanno diritto al bonus tutte quelle madri disoccupate e casalinghe senza lavoro o che non possono percepire il contributo Inps per la maternità. Il sostegno si moltiplica per il numero di figli. Leggi qui la guida completa per fare domanda.
Possono richiedere il bonus mamme disoccupate:
- le cittadine italiane, della comunità europea residenti in Italia o extracomunitarie con regolare carta di soggiorno e permesso di lungo periodo, che abitano nello Stato Italiano.
- Avere un Isee non superiore a 17.416,66 euro e non ricevere altri sostegni o assegno di maternità INPS
- aver partorito, adottato o ricevuto in affidamento un bambino
- essere donne disoccupate e casalinghe o non aver versato almeno tre mesi di contributi negli ultimi diciotto mesi
Bonus seggiolino anti-abbandono
E’ un incentivo, di 30 euro, per compare un dispositivo anti abbandono da montare sul seggiolino dell’auto al posto riservato a un figlio o sull’acquisto di uno nuovo. Il possesso di questo dispositivo è obbligatorio per la sicurezza dei bambini, chi non ce l’ha rischia multe fra 89 e 326 euro.
Pensione contributiva per mamme lavoratrici
Nel 2021 dovrebbero essere prorogate l’Ape Sociale e Opzione Donna.
L’Ape Sociale è una forma di pensionamento riservata a chi mancano solo 3 anni e 7 mesi per raggiungere la pensione di vecchiaia, quindi chi ha almeno 63 anni di età e almeno 30/36 anni di contributi a seconda dei casi (per esempio, è previsto un bonus di un anno per ciascun figlio fino a un massimo di 2 anni per le donne).
La seconda, invece, è destinata alle lavoratrici con almeno 58 anni (59 se autonome) e 35 anni di contributi: l’assegno viene calcolato con sistema contributivo e la finestra mobile è di 12 mesi (18 per le autonome).
Per l’anno prossimo (2021) è fatta salva (Ne abbiamo parlato approfonditamente qui) la possibilità di fruire della Pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica, se si sono versati 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi le donne).
Congedi
Il congedo di maternità è una misura che permette a una madre lavoratrice di astenersi per cinque mesi, ricevendo l’80% della retribuzione. Questo periodo può essere utilizzato prima e dopo il parto. Servono certificati medici che attestino la buona salute della donna e del bambino nato. Il congedo per il matrimonio è un congedo straordinario, durante il lavoro, riconosciuto per il periodo di matrimonio con domanda specifica. E può durare 7 o 8 giorni.
Bonus mamma e famiglia
Ecco una serie di guide utili per quelle mamme che si trovano in famiglie più o meno numerose. Partiamo dagli assegni familiari: una misura di sostegno economico riservata a lavoratori italiani e stranieri, per chi rispetta un limite di Isee indicato ogni anno. A pagarli sono i datori di lavoro per chi ha dei dipendenti e dall’Inps per chi è iscritto alla gestione separata, i lavoratori di ditte cessate o fallite, i dipendenti agricoli o i lavoratori domestici.
(In questa guida abbiamo spiegato la differenza con gli assegni familiari erogati dai Comuni) (Qui tutto quello che c’è da sapere per richiedere gli assegni familiari). Qui un insieme di incentivi destinati alle famiglie con basso Isee. (Leggi l’elenco completo dei bonus)
Bonus donne disoccupate
E’ un incentivo nato per promuovere l’assunzione di donne disoccupate da almeno 6 mesi. Come? Attraverso la riduzione del 50% dei contributi obbligatori, che il datore di lavoro deve versare all’Inps una volta assunta una donna.
Per fruire del bonus bisogna risiedere in determinate regioni italiane.
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