Ecco cosa comprende il Bonus mobili 2023, con una lista degli acquisti ammessi (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Cosa comprende il Bonus mobili 2023?
- Cosa comprende il Bonus mobili 2023: elenco delle spese agevolabili
- Cosa comprende il Bonus mobili 2023: esempio pratico di utilizzo
- Cosa comprende il Bonus mobili 2023: occhio alla capienza fiscale
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Cosa comprende il Bonus mobili 2023?
Il Bonus mobili ed elettrodomestici è un’agevolazione che permette di arredare casa con un contributo statale.
Per aver diritto al Bonus mobili è necessario però che l’immobile sia stato ristrutturato da poco. Nello specifico, il Bonus mobili 2023 consiste in una detrazione Irpef del 50%, in dieci anni, applicabile ad una spesa massima di 8.000 euro.
Per usufruire del Bonus mobili 2023 è necessario che la ristrutturazione sia iniziata a partire dal 1° gennaio 2022. Per il resto basta semplicemente inserire le spese nella dichiarazione dei redditi, relativa all’anno di imposta 2023: non ci sono domande da presentare anche perché non è un contributo che si può avere con sconto in fattura.
In parole povere, con il Bonus mobili non comprerete mai elettrodomestici o pezzi di arredamento a prezzo scontato. L’unica cosa che otterrete sarà uno sconto sulle tasse da pagare, dopo aver consegnato la dichiarazione dei redditi.
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Cosa comprende il Bonus mobili 2023: elenco delle spese agevolabili
In dettaglio, queste sono le spese ammesse dal Bonus mobili 2023, così come indicate nella guida ufficiale redatta dall’Agenzia delle Entrate:
- mobili nuovi (ad esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione che costituiscono un necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione). Non sono agevolabili, invece, gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo;
- grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica. Rientrano fra gli acquisti agevolabili: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento. L’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica.
Ricordiamo che l’agevolazione copre anche le spese relative al trasporto e l’installazione di mobili e grandi elettrodomestici.

Cosa comprende il Bonus mobili 2023: esempio pratico di utilizzo
Per capire come funziona davvero il Bonus mobili e quali sono le spese ammesse è utile fare un esempio pratico.
Immaginiamo di aver completamente ristrutturato un immobile nel 2022. Prima di tutto è bene chiarire che non sono spese ammesse dal Bonus mobili quelle per acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende e tendaggi, nonché di altri complementi di arredo.
Per il resto è ammesso dal Bonus mobili l’acquisto dell’arredamento, come sedie, letti, materassi, ecc. nonché i grandi elettrodomestici, ovvero quelli su cui trovate l’etichetta energetica.
Ammettiamo che le spese di arredamento siano pari a 20.000 euro. Prima di tutto è necessario pagare con bonifico o carta di credito o debito e conservare le ricevute e le fatture.
Poi, poiché il Bonus mobili è una detrazione in 10 anni del 50%, ma si applica solo ad una spesa massima di 8.000 euro, in questo caso le spese superano l’importo massimo. Quindi la detrazione al 50% non può essere applicata a tutto l’importo speso, cioè 20.000 euro, ma solo ad 8.000 euro.
Tirando le somme, in questo caso il Bonus mobili offre una detrazione di 4.000 euro in 10 anni (il 50% di 8.000 euro). Questo vuol dire che i 4.000 euro vengono divisi in 10 quote, in questo caso da 400 euro, poi ogni anno, inserendo le spese nella dichiarazione dei redditi, si ha uno sconto sulle tasse da pagare, pari proprio a 400 euro.
Ricordiamo, ancora una volta, che il Bonus mobili si può usare solo con detrazione Irpef e mai è stata prevista la possibilità di avere uno sconto in fattura.
Cosa comprende il Bonus mobili 2023: occhio alla capienza fiscale
Chiarito che il Bonus mobili è una detrazione e non uno sconto in fattura, c’è pero una cosa da chiarire sul suo utilizzo. Infatti, poiché è una detrazione fiscale ai fini Irpef, cioè uno sconto sulle tasse da pagare a fine anno, perché lo si possa davvero utilizzare è necessario che il beneficiario paghi appunto l’Irpef.
Ad esempio, se si è a reddito zero, quindi non si paga l’Irpef, non si può usare il Bonus mobili. I cosiddetti incapienti fiscali, cioè chi non ha reddito o ha reddito troppo basso, non possono infatti usufruire di nessun tipo di detrazione fiscale, nemmeno del Bonus mobili.
Ancora, per sfruttare interamente l’agevolazione è necessaria una adeguata capienza fiscale. Ovvero, se torniamo all’esempio fatto nel paragrafo precedente, al beneficiario spetta con il Bonus mobili una detrazione di 400 euro all’anno, per 10 anni.
Ma questo beneficiario deve pagare almeno 400 euro di Irpef all’anno per sfruttare tutta l’agevolazione. Se ad esempio paga di tasse solo 300 euro e la detrazione spettante è di 400 euro, perderà i 100 euro di differenza.
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