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Indice
- Bonus mobili senza ristrutturazione: cos’è e limiti di spesa
- Bonus mobili senza ristrutturazione: quali acquisti?
- Bonus mobili senza ristrutturazione: come ottenerlo?
- Bonus mobili senza ristrutturazione: a chi spetta?
- Bonus mobili senza ristrutturazione: quando è possibile e lavori esclusi
- Bonus mobili senza ristrutturazione: come fare domanda?
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Bonus mobili senza ristrutturazione: cos’è e limiti di spesa
Il Bonus mobili è entrato in vigore con il decreto legge numero 63 del 4 giugno 2013 e successivamente modificato dalle leggi di bilancio 2021 e 2022, con l’obiettivo di incentivare l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica alta e di rilanciare il settore della mobilia.
Confermato fino al 2024, con l’ultima legge di bilancio sono stati applicati tetti massimi di spesa a seconda dell’anno di riferimento: 10.000 euro nel 2021 (da detrarre dal 2022); 8.000 euro nel 2022 (da detrarre nel 2023); 5.000 euro nel 2023 (da detrarre nel 2024).
Per ottenere il Bonus mobili senza ristrutturazione:
- per gli acquisti effettuati nel 2021 è necessario che i lavori siano iniziati non prima del 1° gennaio 2020;
- per gli acquisti effettuati nel 2022 è necessario che i lavoro siano iniziati non prima del 1° gennaio 2021;
- per gli acquisti effettuati nel 2023 è necessario che i lavoro siano iniziati non prima del 1° gennaio 2022;
- per gli acquisti effettuati nel 2024 è necessario che i lavoro siano iniziati non prima del 1° gennaio 2023.
Il Bonus mobili consiste in una detrazione IRPEF del 50%. Ma perché viene impropriamente definito “senza ristrutturazione”?
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Perché lo sconto sulle tasse si ottiene per l’acquisto di mobili o di grandi elettrodomestici destinati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione o di manutenzione ordinaria.
In realtà, per ottenere il Bonus mobili è obbligatorio ristrutturare un immobile, sia che siano singole unità immobiliari residenziali; sia con interventi su parti comuni di edifici residenziali.
Si potrebbe parlare di un Bonus mobili senza ristrutturazione soltanto per i lavori di manutenzione ordinaria, ma soltanto in alcuni casi specifici.
Per chiudere il discorso sulla dicitura “senza ristrutturazione”, possiamo affermare che senza il lavoro principale, ovvero senza la ristrutturazione dell’immobile, il Bonus mobili non potrà essere riconosciuto.
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Bonus mobili senza ristrutturazione: quali acquisti?
Il bonus mobili spetta sull’acquisto di grandi elettrodomestici, che siano di classe non inferiore a:
- Classe A per i forni;
- Classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
- Classe F per i frigoriferi e per i congelatori.
Sono ammessi tra gli acquisti per la fruizione del Bonus mobili senza ristrutturazione anche:
- apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Invece, per quanto riguarda i mobili acquistati, rientrano nella detrazione del Bonus mobili senza ristrutturazione:
- letti, materassi, armadi, comodini, librerie, scrivanie, credenze, cassettiere, tavoli, sedie, divani, poltrone, apparecchi d’illuminazione.
Sono esclusi: porte, pavimentazioni, tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Nell’importo dell’agevolazione vengono considerate anche le spese di trasporto e di montaggio.
Bonus mobili senza ristrutturazione: come ottenerlo?
Come si ottiene il Bonus mobili senza ristrutturazione? Una volta effettuato l’acquisto di un mobile o di un grande elettrodomestico rientrate in una delle classi elencate in precedenza, il beneficiario dovrà indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi.
È necessario, dunque, che le spese vengano effettuate con pagamenti tracciati: bonifici, carte di debito o di credito, finanziamenti a rate.
La spesa viene recuperata entro 10 quote annuali di pari importo. Inoltre, è possibile ottenere la detrazione fiscale anche tramite cessione del credito o lo sconto in fattura.
Bonus mobili senza ristrutturazione: a chi spetta?
Il Bonus mobili senza ristrutturazione spetta soltanto se lo stesso contribuente effettua sia le spese per ristrutturare un immobile (recupero del patrimonio edilizio), sia quelle per arredarlo. Nel caso in cui le spese dovessero essere divise tra due coniugi, nessuno dei due avrà diritto al Bonus mobili.
I potenziali beneficiari del Bonus mobili senza ristrutturazione sono i proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione, che pagano le tasse in Italia.
Il beneficio può essere sfruttato anche dai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto di interventi. Vale a dire coloro che sostengono le spese in qualità di proprietari o nudi proprietari, ma anche gli usufruttuari.

Bonus mobili senza ristrutturazione: quando è possibile e lavori esclusi
La detrazione del Bonus mobili senza ristrutturazione spetta per:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi (se è dichiarato lo stato di emergenza);
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia;
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
La detrazione spetta anche quando:
- i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
- i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente;
- si effettua un intervento sulle parti condominiali. I condomini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se acquistano arredi per la propria abitazione.
Non si ha diritto al Bonus mobili per:
- i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione d’infissi esterni, rifacimento di intonaci interni.
- i lavori finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- la realizzazione di posti auto o box pertinenziali.
Bonus mobili senza ristrutturazione: come fare domanda?
Potete richiedere il Bonus mobili senza ristrutturazione recandovi presso un CAF o tramite aiuto del proprio consulente fiscale, presentando del modello 730 o il modello Persone Fisiche (ex Unico).
Non è prevista la presentazione di una domanda, tramite moduli o documenti, ma è necessario soltanto dichiarare le spese sostenute all’atto della dichiarazione dei redditi.
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