Bonus pellet 2023: guida completa e come fare

La manovra finanziaria ha approvato l’emendamento per il Bonus pellet 2023. Scopri cos’è e come funziona.

Chiara Del Monaco è una linguista e copywriter specializzata in welfare.
Conoscila meglio

6' di lettura

In cosa consiste il Bonus pellet 2023? Tra le misure approvate dalla legge di bilancio 2023, c’è la riduzione dell’IVA sul prezzo del pellet, aumentato a dismisura negli ultimi mesi (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

La guerra tra Russia e Ucraina ha avuto gravi ripercussioni da più punti di vista, ma in particolare per l’industria energetica. Il prezzo di gas e energia elettrica ha raggiunto livelli insostenibili, tanto da portare all’introduzione di Bonus appositi per i cittadini italiani, come il Bonus bollette.

Oltre al Bonus sociale per le bollette di gas e luce, la legge di bilancio ha previsto anche altre misure per contrastare il caro energia. Tra queste c’è il Bonus pellet 2023. Nei prossimi paragrafi spieghiamo di che si tratta, perché era necessario e quanto si risparmia.

Oltre alle pensioni da 2100 euro tagliate per 2 anni, sulla Legge di Bilancio 2023 leggi anche:

Indice

Bonus pellet 2023: che cos’è e perché era necessario

La legge di bilancio 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2022, prevede una serie di misure a supporto delle famiglie e imprese in difficoltà. Uno degli obiettivi principali del Governo, attraverso questa manovra, è di contrastare il caro vita e il caro energia che hanno coinvolto il nostro Paese da ormai un anno.

Tra le misure approvate dalla manovra per il caro energia emergono per esempio il Bonus bollette, introdotto per la prima volta un anno fa, e il Bonus pellet 2023.

A differenza del Bonus sociale e di altri Bonus, questo incentivo non consiste in un voucher, ma si tratta della riduzione dell’aliquota IVA sul prezzo del pellet dal 22% al 10%.

Questo Bonus ha permesso a molti cittadini di tirare un sospiro di sollievo, in particolare alle famiglie che da qualche anno utilizzano le caldaie a pellet per il riscaldamento domestico, sicuramente più ecologiche rispetto agli altri combustibili fossili.

La diminuzione della materia prima, ovviamente, ha fatto schizzare il prezzo del pellet alle stelle: dallo scoppio della guerra, infatti, un sacchetto di pellet da 15 kg ha raggiunto il prezzo di 15 euro, contro i 4 euro dell’anno scorso.

Inoltre, bisogna anche specificare che l’Italia è stata finora il Paese con l’aliquota IVA più alta applicata all’acquisto di pellet. Questo si deve alla Legge di Stabilità 2015, che ha fatto salire il prezzo dell’IVA dal 10% al 22%.

Grazie al Bonus pellet 2023, invece, l’IVA è scesa nuovamente al 10% per tutto l’anno. Ma qual è il risparmio effettivo? Lo vediamo nel prossimo paragrafo.

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Bonus pellet 2023: quanto si risparmia

Nel paragrafo precedente abbiamo visto che cos’è il Bonus pellet 2023 e perché è una misura molto importante sia per le famiglie italiane sia per gli operatori del settore. Infatti, l’aumento del prezzo che si è registrato nell’ultimo anno stava diventando insostenibile. Quindi, con la riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 10%, i cittadini hanno tirato un sospiro di sollievo.

Come abbiamo anticipato, fino a oggi, il prezzo di un sacchetto di pellet con IVA al 22% è costato circa 15 euro. Il costo base del sacchetto si aggira intorno ai 12,30 euro, mentre l’aliquota IVA incide di quasi 3 euro sul prezzo finale.

Invece, calcolando il prezzo con l’IVA al 10% il costo del sacchetto di pellet scende a circa 13,20 euro, con un risparmio di circa 1,50.

Ovviamente, più è alto il prezzo e più si risparmia sul prodotto. Infatti, se pensiamo che ogni mese si consumano circa 30-35 sacche di pellet, il risparmio finale andrà dai 30 ai 45 euro al mese.

Tuttavia bisogna fare una precisazione: il Bonus pellet 2023 conviene ai consumatori solo se il prezzo di vendita delle sacche di pellet non aumenterà. Questo ovviamente dipende dai commercianti. Quindi, per avere un’idea reale dell’effetto del Bonus pellet 2023, bisogna aspettare i prossimi mesi.

Infatti, se per esempio un commerciante ha venduto finora le sacche di pellet a 10 euro, compresa IVA al 22%, e dopo la riduzione dell’aliquota continua a vendere le sacche allo stesso prezzo, allora non ci sarà alcun effetto positivo. L’unico a guadagnarci sarà il commerciante stesso.

Bonus pellet 2023: i principali beneficiari

Con il Bonus pellet 2023 e le altre misure contro il caro energia, la legge di bilancio è andata incontro alle esigenze, e soprattutto alle difficoltà, di diversi tipi di cittadini italiani.

In particolare, la riduzione dell’aliquota IVA sul prezzo del pellet dal 22% al 10% andrà certamente ad aiutare le famiglie italiane che da almeno un anno a questa parte sono passate all’utilizzo della caldaia in pellet.

Alle famiglie si aggiungono poi i produttori, i distributori e la manovalanza. Basti pensare che nell’industria del pellet sono impiegate circa 42mila unità lavorative, di cui più di 20mila impiegate nella distribuzione e nella produzione della biomassa.

Bonus pellet 2023: foto del pellet.

Bonus pellet 2023: novità per il teleriscaldamento

Concludiamo il nostro approfondimento sul Bonus pellet 2023, informando i nostri lettori che in merito a questo Bonus è stato introdotto anche un nuovo incentivo.

Si tratta del Bonus teleriscaldamento, che consiste nella riduzione dell’aliquota IVA dal 22% al 5%.

Per chi non lo sapesse, il teleriscaldamento è una forma di riscaldamento che consiste nella distribuzione, attraverso una rete di tubazioni isolate e interrate, di acqua calda o vapore.

Le centrali di produzione per distribuire il calore possono essere alimentate con combustibili fossili (per esempio il metano) o con energia geotermica o biomassa (scarti di legno, pellet, segatura). Questo sistema è stato adottato da molti negli ultimi anni perché più economico. Tuttavia, con l’aumento dei prezzi anche chi utilizza il teleriscaldamento si è trovato in difficoltà.

Ecco perché, per incoraggiare l’uso del teleriscaldamento, la legge di bilancio 2023 ha previsto un’agevolazione significativa come l‘abbassamento dell’IVA dal 22% al 5%.

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