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Indice
- Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro: quanto si guadagna?
- Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro: a chi spetta e come funziona
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Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro: quanto si guadagna?
Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro. L’incentivo a proseguire l’attività lavorativa anche dopo aver maturato i requisiti per la pensione potrebbe essere decisamente più corposo rispetto al 10% ipotizzato da Matteo Salvini e dal ministro Giorgetti.
Il Governo Meloni introdurrà Quota 103 nel panorama previdenziale, ma per contenere la spesa pubblica, metterà in atto un’opera di persuasione per spingere lavoratori e lavoratrici a continuare a lavorare, nonostante abbiano i requisiti (62 anni e 41 di contributi) per andare in pensione con la nuova formula anticipata.
Come? Facendo guadagnare loro uno stipendio più alto grazie al Bonus Maroni, che prende il nome dell’ex ministro recentemente scomparso.
Non si tratta, dunque, di una novità assoluta, ma di una riproposizione di quanto accaduto nel triennio 2004-2007, quando l’allora ministro al Welfare introdusse l’incentivo per contenere la spesa pensionistica.
L’incentivo funzionerà nel 2023 allo stesso modo: negli anni in cui continuerà a prestare servizio, il lavoratore godrà di un taglio del cuneo fiscale più corposo, considerando che l’intera quota di contributi viene erogata in busta paga e non viene versata all’INPS.
Cosa succede, quindi? Che lo stipendio lordo rimane invariato, senza alcun aumento che graverà sulle casse del datore di lavoro; allo stesso tempo lo stipendio netto sarà più alto, generando un profitto al lavoratore.
Di quanto? Fino al 33% per i lavoratori dipendenti. Ovvero la quota complessiva di contributivi che viene versata sulla retribuzione lorda.
Se volessimo tradurre le percentuali, su uno stipendio di 1.500 euro lordi, ci sarebbe un guadagno di 495 euro lordi; su un compenso di 2.000 euro lordi, un incremento di 660 euro lordi, mentre su uno stipendio da 2.500 euro lordi si potrà avere un aumento di 825 euro lordi al mese, sui quali sarà necessario pagare l’Irpef.
Rimane da capire, però, se l’aumento in busta paga sarà davvero del 33% oppure si rimarrà ancorati al 10% come anticipato da Salvini e Giorgetti in conferenza stampa. Per l’ufficialità sarà necessario leggere il testo definitivo della Legge di Bilancio, che dovrà essere votato entro fine anno.
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Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro: a chi spetta e come funziona
Ma il Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro chi può sfruttarlo e come funziona?
Prima di tutto è da chiarire che il Bonus Maroni non è automatico, ma va richiesto dal lavoratore, che ha il diritto di decidere se fruirne o meno.
Quando si maturano i requisiti per l’accesso alla pensione, il lavoratore o la lavoratrice potrà scegliere tra il continuare a versare contributi, per aumentare l’importo della pensione, oppure di godere del Bonus Maroni, confermando l’importo della pensione, ma fruendo di una decontribuzione totale in busta paga e, quindi, di uno stipendio più alto.
Chi dovesse scegliere la seconda ipotesi, ovvero il bonus pensione al 33 per cento, riceverà in busta paga il valore dei contributi previdenziali che avrebbe dovuto versare all’INPS. In questo modo, però, l’importo della pensione futura rimarrebbe congelato, senza il versamento dei nuovi contributi scaturiti dalla prosecuzione del rapporto di lavoro.
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In ogni caso, il Bonus pensione al 33 per cento per chi resta al lavoro potrà essere sfruttato soltanto da chi matura i requisiti anagrafici (62 anni) e contributi (41 anni) per accedere alla pensione con Quota 103.

Ricordiamo che Quota 103 sarà la nuova formula di pensione anticipata che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023 in sostituzione di Quota 102, che sarà accessibile entro il 31 dicembre 2023 a chi ha maturato i requisiti nell’anno in corso.
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