Esiste un Bonus porta per il garage nel 2023? C’è un modo per risparmiare sulla sua sostituzione? Vediamolo in questo approfondimento (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Bonus porta per il garage nel 2023
Rispondiamo subito alla domanda di apertura: sì, anche sull’acquisto e sull’installazione di porte per il garage (le saracinesche) sono previste IVA agevolata e un recupero fiscale IRPEF.
Lo Stato ha confermato e rinnovato le detrazioni IRPEF del 50% anche per chi procede alla sostituzione della porta per il garage, consentendo all’acquirente di ammortizzare le spese per l’acquisto.
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Bonus porta per il garage: quanto si può risparmiare?
È possibile detrarre il 50% delle spese d’acquisto e di sostituzione delle porte per il garage fino al 31 dicembre 2024: la detrazione è suddivisa in 10 anni, con rate di pari importo.
Ad esempio, se installare o sostituire la porta per il garage dovesse costarvi 3.000 euro, potrete portare in detrazione il 50% della spesa, quindi 1.500 euro, che verranno “spalmati” in 10 anni, con un recupero di spesa pari a 150 euro l’anno.
La normativa consente una detrazione IRPEF del 50% su una spesa massima di 96.000 euro totali. Significa che la detrazione massima spettante non potrà superare i 48.000 euro, da sfruttare entro il 31 dicembre 2024 per ogni unità immobiliare.
Bonus porta per il garage: è prevista la cessione del credito?
Sul Bonus porte per il garage non può essere più applicato né lo sconto in fattura, né la cessione del credito: nei mesi scorsi il Governo Meloni è intervenuto, annullando la possibilità di cedere i crediti a favore della ditta appaltatrice o di qualunque altro soggetto.
L’esecutivo ha però confermato tutte le agevolazioni edilizie esistenti, tra cui il Bonus 50% che può essere applicato, come visto, anche per l’installazione o la sostituzione di saracinesche per i garage.
Bonus porta per il garage: come avere l’agevolazione?
Per avere diritto all’IVA agevolata e alla detrazione IRPEF è obbligatorio effettuare l’acquisto delle porte per i garage con metodi di pagamento tracciabili, come il bonifico bancario.
Se la vostra banca dovesse essere autorizzata a farlo, potreste anche scegliere di pagare con un bonifico già predisposto per la detraibilità al 50%.
Per avere diritto all’agevolazione fiscale è necessario riportare il numero della fattura che la ditta o l’operaio vi rilascerà, una volta completati i lavori di installazione o sostituzione della porta per il garage, e inserire alcuni dati specifici come il vostro codice fiscale e quello del venditore.
Attenzione: se il bonifico dovesse risultare incompleto e privo di una o più informazioni richieste, potreste non poter beneficiare del recupero fiscale nel momento in cui andrete a fare la dichiarazione dei redditi.
Sarebbe consigliabile, all’atto della dichiarazione dei redditi, farvi assistere da un commercialista o da un CAF di fiducia.
Bonus porta per il garage: cosa sapere
La detrazione fiscale del 50% con il Bonus porte per il garage può essere sfruttata anche se i lavori di ristrutturazione riguardano il vostro garage.
La normativa consente di ottenere la detrazione soltanto se si sta effettuando un intervento su box auto interrato o fuori terra, su un garage oppure su un posto auto coperto o scoperto.
È obbligatorio, però, segnalare l’inizio dell’attività di ristrutturazione all’ufficio tecnico del Comune territorialmente indipendente attraverso una CILA: dovrete, in pratica, avere il permesso di intervenire.
Bonus porta per il garage: spetta l’IVA agevolata
Oltre alla detrazione fiscale dell’IRPEF al 50%, sul Bonus porte per il garage si applica l’IVA agevolata al 10%, anziché al 22%.
Potrete avere diritto all’IVA agevolata a condizione che l’istallazione della porta per il garage avvenga in un’abitazione privata.
Secondo quanto stabilito dalla legge numero 488 del 23 dicembre 1999, all’articolo 7, comma 1, lettera B, è necessario che il garage sia ad esclusiva destinazione residenziale.
Per avere diritto all’IVA agevolata dovrete compilare l’apposito modulo, da allegare al preventivo per l’acquisto della porta per il garage.

Faq sul Bonus 50%
Quali sono gli interventi per i quali è riconosciuto il bonus ristrutturazione 2023?
Il bonus ristrutturazione 2023 riconosce una serie di lavori di manutenzione ordinaria, inclusi:
- sostituzione d’infissi esterni e serramenti;
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
- rifacimento di scale e rampe;
- interventi finalizzati al risparmio energetico;
- recinzione dell’area privata, e costruzione di scale interne.
L’agevolazione può diventare un bonus ristrutturazione per il bagno, la cucina, o per un restyling straordinario di una casa.
Il bonus ristrutturazione 2023 prevede detrazioni per interventi antisismici?
Sì, il bonus ristrutturazioni 2023 include una detrazione del 50% per spese sostenute per interventi antisismici su edifici in zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) e nella zona 3. Questa agevolazione è da calcolare su un importo complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno e è fruibile in 5 rate annuali di pari importo. La detrazione può salire al 70% o 80% in caso di riduzione del rischio sismico che determina il passaggio a una classe di rischio inferiore.
Il bonus ristrutturazione 2023 è cumulabile con la detrazione per risparmio energetico?
No, la detrazione per gli interventi di recupero edilizio non è cumulabile con l’agevolazione fiscale prevista per gli stessi interventi dalla detrazione per risparmio energetico. Se gli interventi realizzati rientrano in entrambe le categorie, il contribuente può fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio.
Chi può richiedere il Bonus ristrutturazione nel 2023?
Ecco l’elenco di coloro che possono godere del Bonus ristrutturazione:
- proprietari o nudi proprietari;
- titolari di usufrutto, uso, abitazione o superficie;
- locatari o comodatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali;
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari.
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