In questa breve guida andremo ad analizzare i bonus prima infanzia che permetteranno di percepire sostegni per i figli fino a 200 euro.
Partiamo subito capendo cosa sono e come possono essere richiesti (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
- Bonus prima infanzia: ecco di cosa stiamo parlando
- Bonus prima infanzia, ecco cosa si può acquistare
- Bonus prima infanzia ecco i requisiti e la platea a cui è rivolto
- Bonus prima infanzia: un piccolo esempio
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Bonus prima infanzia: ecco di cosa stiamo parlando
Innanzitutto, non si tratta di un bonus erogato sotto forma di bonifico, come potrebbe essere l’assegno unico, ma di un voucher. È un incentivo per sostenere la genitorialità soprattutto dato il periodo attuale, in cui si registrano sempre meno nascite con minimi che toccano quelli raggiunti nel dopoguerra.
Insomma, questo bonus prima infanzia non è altro che un incentivo per tutte quelle coppie che scelgono di mettere al mondo figlio. A differenza di altri sostegni, come può essere l’assegno unico e universale o il bonus asilo nido che vengono versati direttamente dallo Stato, mediante gli accrediti INPS, questo sostegno viene pagato dai Comuni.
E proprio in questo sta la difficoltà di trovare dei requisiti comuni per tutti i percettori: come ad esempio l’ISEE, le modalità di pagamento e gli importi destinati a ciascun nucleo. Tutto, dunque, è strettamente collegato all’amministrazione comunale di riferimento, oltre che allo stesso bando per i voucher del bonus prima infanzia. Significa che bisogna confrontarsi con il Proprio Comune di residenza.
Più in generale, il Bons prima infanzia consiste in un versamento di denaro sotto forma di voucher per effettuare acquisti connessi ai servizi socioeducativi. Altri bonus famiglia, messi a disposizione da Stato e Comuni, li trovi in questo approfondimento.
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Bonus prima infanzia, ecco cosa si può acquistare
Prima di iniziare l’elenco vogliamo ricordarvi che il bonus prima infanzia non è il bonus asilo nido. C’è da sottolineare, però, che qualche amministrazione comunale nel territorio italiano permette di utilizzare questo voucher per pagare le spese per l’asilo nido.
In queste guide potrete prendere visione di tutti i bonus mamme e bonus per l’estate dei vostri figli.
Partiamo subito affermando che, tendenzialmente, i Comuni mettono a disposizione questo sostegno per garantire ai genitori dei servizi di supporto alla genitorialità e, dunque, il parenting support. Cosa significa? In poche parole, si tratta di tutti quei servizi che aiutano entrambi i genitori durante le normali attività genitoriali, come ad esempio i professionisti che pianificano specifici eventi di formazione per incrementare e incentivare tutte le abilità genitoriali.
A seconda della vostra amministrazione comunale di riferimento potrete anche utilizzare il bonus prima infanzia per pagare:
- la frequenza dei vostri figli di centri ludici;
- la partecipazione dei bimbi ai centri estivi
- il baby parking
- la cura dei propri figli durante i festivi, soprattutto in caso di ambedue i genitori lavoratori
Bonus prima infanzia ecco i requisiti e la platea a cui è rivolto
Non è definibile una vera e propria platea di beneficiari, se non per un unico requisito: avere figli. Per tutto le altre informazioni, come anticipato, bisognerà confrontarsi con il Comune di residenza. I bandi vanno cercati sul sito del Municipio o andando in sede e mettendosi in contatto con l’ufficio, a volte se ne occupano le Politiche Sociali, che gestisce le iniziative.
Questo bonus prima infanzia potrà essere richiesto da tutte le famiglie italiane, comunitarie ed extracomunitarie regolarmente residenti in un determinato comune. Capita, a volte, che un Comune richieda il requisito dell’età per il figlio, in particolare, che questa sia compresa tra gli zero e i sei anni. In altri casi, però, alla stregua del bonus asilo nido, il requisito dell’età viene drasticamente ridotto e il bonus prima infanzia potrà essere percepito unicamente dai bambini di età compresa tra gli zero e i tre anni.
Come spesso accade per altri incentivi, non solo comunali, ma anche statali, anche per il bonus prima infanzia è richiesto un limite di reddito, direttamente connesso all’ISEE. Non abbiamo, però, un limite di reddito standard, dunque, ancora una volta vi consigliamo di osservare il bando del vostro Comune di appartenenza.

Il bonus prima infanzia potrà essere richiesto unicamente al vostro Comune di residenza, qualora il bando fosse attivo, poiché in alcuni Comuni si è già arrivati alla scadenza, come ad esempio il Comune di Olbia.
Il medesimo discorso vale anche per le modalità di erogazione del sostegno, poiché nella stragrande maggioranza dei casi viene versato sotto forma di voucher e, in genere, la somma erogata non supera i 200 €. Il voucher in questione potrà essere usato nel momento stesso del pagamento del servizio socioeducativo che i genitori avranno scelto.
Capita anche che alcune amministrazioni comunali preferiscano versare dei contributi retroattivi, come un rimborso spese. In questo caso, i genitori richiedenti dovranno armarsi di ricevute di pagamento (i pagamenti dovranno essere effettuati con metodi tracciabili) e consegnarli al momento della richiesta.
Bonus prima infanzia: un piccolo esempio
Facciamo un piccolo esempio di un bonus prima infanzia che è ancora attivo nella Regione Sardegna, in particolare nella provincia di Sassari. Le domande, in questo caso, sono aperte e si potrà inoltrare la richiesta fino alle 11 del 31 ottobre 2022.
I genitori interessati a questo sostegno economico per i figli potranno accedere all’area dedicata nella pagina del proprio comune mediante il sistema pubblico d’identità digitale SPID. In questo caso i voucher verranno corrisposti tenendo conto dell’indicatore della situazione economica equivalente della famiglia, dunque dell’ISEE.
Qui l’elenco di tutti i bonus del decreto Aiuti bis.
Va da sé che alle famiglie più bisognose e, quindi, con redditi ISEE più bassi, verrà corrisposto un bonus prima infanzia più elevato, viceversa ha i nuclei più benestanti sarà corrisposto un importo più esiguo, oppure non verrà erogato.
Per questo motivo, vi consigliamo ancora una volta di tener monitorato il sito del vostro Comune di residenza e a prendere visione di tutti i requisiti idonei alla percezione del voucher.
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