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Bonus sanificazione: contributo scende al 9%. Come funziona?

Bonus sanificazione: si abbassa notevolmente la percentuale di fruizione del credito di imposta, a comunicarlo direttamente l’Agenzia delle Entrate

di Guglielmo Sano

Settembre 2020

Bonus sanificazione: si abbassa notevolmente la percentuale di fruizione del credito di imposta, a comunicarlo direttamente l’Agenzia delle Entrate. Sempre l’ente ha reso noto che tra le spese coperte dall’incentivo non rientrano quelle per la consulenza in materia di sicurezza. Le ultime news sull’agevolazione nel dettaglio (Qui le prossime scadenze fiscali).  

In questa pagina, ogni giorno, tutti gli aggiornamenti su bonus, agevolazioni fiscali e guide utili per famiglie, liberi professionisti e imprese. In questa pagina, invece, tutte le offerte di lavoro sempre aggiornate. Da qui puoi ricevere tutte le news su bonus e concorsi direttamente su Google.

Indice:


Bonus sanificazione e Dpi: a quali spese si applica

Il Bonus sanificazione e Dpi è dedicato alle spese di sanificazione degli ambienti di lavoro e gli strumenti utilizzati per l’attività lavorativa. Sono agevolabili anche le spese per l’acquisto di Dispositivi di Protezione individuale come mascherine, guanti, visiere, occhiali protettivi ma anche termoscanner, detergenti e tutto ciò che può servire a garantire la distanza di sicurezza nei luoghi di lavoro (barriere, pannelli etc…).

L’Agenzia delle Entrate, nella Risposta all’Interpello numero 363 del 16 settembre, ha chiarito che non rientrano tra le spese per cui è previsto il credito di imposta quelle relative alla consulenza in materia di prevenzione e norme di sicurezza.

Credito di imposta del 9%

Con un recente provvedimento è stata precisata anche la percentuale di credito di imposta a disposizione delle partite Iva e delle aziende che hanno fatto richiesta. Il rimborso sarà pari al 60% della spesa sostenuta entro un limite massimo fissato a 60mila euro.

Tuttavia, bisogna considerare che le risorse messe a disposizione con il Decreto Rilancio sono pari a 200 milioni di eri: visto che il numero di domande ha già fatto superare questa cifra, di fatto, si potrà utilizzare solo il 15% circa del credito di imposta richiesto.

Detto ciò, bisogna considerare anche il fatto che si poteva richiedere al massimo il 60% della spesa sostenuta: in sostanza, il rimborso sarà pari a poco più del 9%. Per citare un esempio fatto da Confesercenti: “un’impresa del commercio di medie dimensioni che ha speso 30 mila euro in sanificazione e sicurezza recupererà soltanto 2.800 euro, contro i 18 mila attesi”.

Comunicazioni credito di imposta dal 14 settembre 2020

Le Partite Iva e le aziende che hanno richiesto il Bonus Sanificazione e Dpi possono fruire del relativo credito di imposta o con la dichiarazione dei redditi oppure portandolo in compensazione tramite modello F24.

In alternativa, si può scegliere di cedere il credito di imposta, anche in parte, a soggetti terzi, comprese banche e intermediari finanziari in generale. La modalità di cessione del credito spettante in base al Bonus può essere comunicata all’Agenzia delle Entrate a partire dal 14 settembre 2020: c’è tempo fino al 31 dicembre 2021 per esercitare l’opzione. L’entità del credito di imposta spettante si può controllare nel proprio Cassetto fiscale.

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