Dal 20 luglio 2020 si potrà far partire la procedura per utilizzare i crediti di imposta (soldi che lo Stato deve al contribuente) per la sanificazione, l’acquisto di materiali di protezione (mascherine e altri Dpi) e l’adeguamento dei posti di lavoro.
Un contributo che potrebbe rivelarsi molto prezioso, considerando le imposizioni imposte dalle norme anti-covid e dal fatto che Conte ha anticipato di voler estendere lo Stato di Emergenza fino a fine dicembre. Insomma, non si tornerà alla normalità tanto presto, gli imprenditori dovranno convivere ancora con i cambiamenti imposti dalle leggi per arginare il rischio di contagio.
Sommario
- Cos’è il bonus sanificazione
- Ultime scadenze
- Chi può utilizzare il credito di imposta
- Come richiederlo
- Quali redditi sono tassati
- Gruppo whatsapp news su bonus e offerte di lavoro
Cos’è il bonus sanificazione
Il bonus per la sanificazione dei luoghi e degli strumenti di lavoro, mascherine e gel, è una agevolazione per il datore di lavoro. E spetta per:
- sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro br>
- acquisto di dispositivi di protezione individuale come mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp2, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi br>
- acquisto di dispositivi di sicurezza come barriere e pannelli protettivi br>
- acquisto di gel per mani e altri disinfettanti
Credito sanificazione: scadenze
Bisognerà comunicare le spese sostenute all’Agenzia delle Entrate e poi si potrà cedere il credito, possibilità citata nell’articolo 122 del Decreto Rilancio.
I termini per inviare telematicamente la comunicazione all’Agenzia delle Entrate vanno:
- dal 20 luglio al 30 novembre 2021 per l’adeguamento degli ambienti br>
- dal 20 luglio al 7 settembre 2020 per quello di sanificazione br>
- Per le prime la possibilità di cessione partirà dal 1° ottobre 2020 mentre per le seconde bisognerà attendere il provvedimento delle Entrate che stabilirà la percentuale in base alle richieste e ai fondi disponibili.
Chi può utilizzare il credito di imposta
Il credito di imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro può essere sfruttato da chi ha attività aperte al pubblico come bar, ristoranti, alberghi, teatri e cinema, senza dimenticare i forfettari e le fondazioni.
Possono rientrare nelle agevolazioni anche le spese sostenute nel 2020, incluse quelle eseguite prima del 19 maggio 2020, data di entrata in vigore del Dl 34/2020, secondo un principio di cassa per gli esercenti arti e professioni e per gli enti non commerciali.
Come richiedere il credito di imposta
L’ammontare del credito d’imposta è pari al 60% delle spese ammissibili sostenute nel 2020 per un massimo di 80mila euro, per un credito d’imposta che può arrivare a 48mila euro.
L’utilizzo avviene in compensazione, indicandolo nel modello F24 o può essere ceduto a terzi, anche parzialmente, entro il 31 dicembre 2021. La cessione può riguardare anche banche e altri intermediari finanziari, con facoltà di successiva cessione del credito (significa che possono cederlo a loro volta).
Il credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione è relativo alle spese sostenute nel 2020. La somma è pari al 60% delle spese ammissibili con limite di 60mila euro per beneficiario. Il limite è riferito all’importo del credito d’imposta e non a quello delle spese che possono essere soste nute
Quali crediti sono tassati
Per attività di “sanificazione” si intendono quegli interventi necessari eliminare o ridurre la presenza del Covid-19. Per accertare questi presupposti serve una certificazione redatta da professionisti sulla base dei Protocolli di regolamentazione vigenti.
La sanificazione, comunque, se ci sono documenti che certificano l’attività, può essere svolta anche da dipendenti o collaboratori dell’azienda considerando, ai fini del conteggio,il costo orario del lavoro della persona che svolge l’attività per le ore effettivamente impiegate oltre ai prodotti disinfettanti impiegati.
Il credito per la sanificazione non concorre alla formazione del reddito e della base imponibile Irap, mentre quello per l’adeguamento degli ambienti di lavoro è tassato.
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