Bonus serramenti 2023: di cosa si tratta? È un Bonus a se stante? Come richiederlo e chi ne ha diritto? Scopri i dettagli in questo articolo (scopri le ultime notizie sul fisco e sulle tasse e poi leggi su Telegram tutte le news sui pagamenti dell’Inps. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp e nel gruppo Facebook. Seguici anche su su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice- Bonus serramenti 2023: cos’è
- Bonus serramenti 2023: chi può riceverlo
- Bonus serramenti 2023: come usufruirne
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Bonus serramenti 2023: cos’è
Esiste un Bonus serramenti come agevolazione singola? La risposta è: no, non esiste.
Il Bonus serramenti 2023 (detto anche Bonus infissi) non è altro che la possibilità di far rientrare le spese per gli infissi nei Bonus edilizi stabiliti dalla legge, ovvero: Ecobonus, Bonus ristrutturazione e Bonus sicurezza.
Quindi non esiste un’agevolazione con questo nome. Nei prossimi paragrafi entreremo nel dettaglio e vedremo come godere di queste agevolazioni fiscali.
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Bonus serramenti 2023: chi può riceverlo
L’Ecobonus è stato ideato per rilanciare il settore dell’edilizia, per rendere le abitazioni più efficienti e per impattare meno sull’ambiente e sulle tasche degli italiani.
Chi può riceverlo? Chi effettua questi lavori:
- interventi di isolamento termico, come la sostituzione degli infissi e serramenti;
- sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;
- sostituzione di impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti;
- interventi antisismici.
Il risparmio si ottiene grazie alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi per un numero di anni sufficienti a coprire in maniera totale o parziale l’importo dei lavori.
Le misure adottate, infatti, prevedono agevolazioni pari al:
- 65% per le spese sostenute nel 2023/2024
- 50% per le spese sostenute nel 2025.
L’Ecobonus non può essere richiesto per nuove costruzioni né per nuove installazioni, ma solo per edifici già esistenti e scadrà il 31 dicembre 2025, salvo ulteriori proroghe.
Sarà possibile beneficiare della detrazione fiscale dell’Ecobonus 2023 soltanto se la sostituzione o la modifica degli infissi apporterà un miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
Il bonus ristrutturazione 2023 è un beneficio economico che consiste nella detrazione fiscale del 50% delle spese sostenute per ristrutturare un edificio. Gli infissi possono rientrare in questo Bonus se vengono sostituiti durante una ristrutturazione.
Il tetto massimo della spesa è 96 mila euro. Questo tipo di Bonus si può avere anche con lo sconto in fattura.
Con la legge di bilancio il governo Meloni ha deciso di prorogare questo sussidio fino a fine 2024, con le stesse identiche regole degli anni passati.
Il Bonus sicurezza prevede una detrazione fiscale del 50% sull’installazione di sistemi di antifurto, impianti di sorveglianza e allarme e per la sostituzione di infissi e legati alla sicurezza.
Il limite massimo di spesa è 96 mila euro e il Bonus si può portare in detrazione in 10 rate annuali di pari importo sulla dichiarazione dei redditi. Il Bonus sicurezza scade a dicembre 2024 e non è compatibile con gli altri Bonus edilizi.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.
Bonus serramenti 2023: come usufruirne
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I Bonus Ecobonus e Ristrutturazione possono tradursi anche in cessione del credito e sconto in fattura.
Quali sono i lavori di ristrutturazione ammessi per avere diritto all’agevolazione?
La detrazione del 50% per il Bonus ristrutturazione 2023 riguarda i seguenti lavori:
- lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di condomini;
- interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole case unifamiliari;
- lavori in economia, cioè quelli eseguiti in proprio.
I lavori di manutenzione ordinaria che danno diritto al Bonus ristrutturazione 2023 sono:
- installazione di ascensori e scale di sicurezza;
- realizzazione e miglioramento dei servizi igienici;
- sostituzione di infissi esterni, serramenti o persiane;
- rifacimento di scale e rampe;
- interventi di risparmio energetico;
- costruzione di scale interne.
Oltre alla detrazione fiscale, i contribuenti possono scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura, di pari importo direttamente sulla fattura che verrà compilata dalla ditta che ha eseguito i lavori, al posto delle detrazioni sull’IRPEF.
Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

Bonus serramenti 2023: come ottenere lo sconto in fattura
L’azienda che si occupa degli infissi si fa carico di rimborsare al cliente l’intero importo delle detrazioni in un’unica soluzione, scontandolo dalla fattura d’acquisto.
Nel caso del Bonus ristrutturazione casa con sconto in fattura al 50% l’importo della fattura sarà dimezzato.
Per ottenere lo sconto in fattura bisognerà richiedere:
- visto di conformità;
- attestazione di congruità dei prezzi.
- inviare dichiarazione all’Agenzia delle Entrate entro il 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenute le spese.
Possono accedere al Bonus ristrutturazione 2023 tutti i contribuenti che rispettano i requisiti previsti, cioè tutte le persone fisiche che pagano le imposte in Italia, anche se non sono residenti.
Non bisogna necessariamente essere proprietari dell’edificio, l’importante è sostenere le spese per i lavori e avere un titolo idoneo alla detrazione fiscale.
Ecco l’elenco di coloro che possono godere del Bonus ristrutturazione:
- proprietari o nudi proprietari;
- titolari di usufrutto, uso, abitazione o superficie;
- locatari o comodatari;
- soci di cooperative divise e indivise;
- imprenditori individuali;
- società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari.
Tali soggetti devono rispettare le seguenti condizioni:
- essere in possesso dell’immobile;
- eseguire i lavori di ristrutturazione pagandoli di tasca propria.
Le spese di ristrutturazione dovranno essere pagate attraverso bonifico, il quale dovrà riportare questa dicitura: “bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986” e poi questi elementi:
- codice fiscale del beneficiario;
- codice fiscale o Partita IVA del beneficiario del pagamento.
- numero di fattura.
Abbiamo parlato del Bonus serramenti 2023. Ecco gli articoli preferiti dagli utenti sul fisco e sulle tasse:
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