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Bonus sicurezza 2023, come averlo

Bonus sicurezza 2023, cosa prevede, quali sono gli interventi con lo sconto e come si ottiene. L’agevolazione copre tutte le spese per il miglioramento della sicurezza delle abitazioni, fino al limite massimo di 96mila euro. È prevista la detrazione fiscale o lo sconto in fattura per una lunga serie di interventi.

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6' di lettura

Il Bonus sicurezza 2023 prevede una detrazione del 50 per cento per installare dei dispositivi antifurto in casa. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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Il Bonus sicurezza 2023 è una delle tante agevolazioni che sono state introdotte dal governo per l’anno in corso. I contribuenti possono fruirne durante la dichiarazione dei redditi (e non solo, come vedremo).

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Bonus sicurezza 2023, cosa serve per ottenerlo

L’agevolazione fiscale può essere richiesta fino al 31 dicembre del 2024. Vale quindi per due anni. Una eventuale proroga sarà decisa solo nel corso del 2024.

Si tratta di una detrazione Irpef. Sarà ripartita per dieci quote l’anno, tutte dello stesso importo.

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C’è un limite di spesa: il massimo è di 96mila euro. Il che significa che su una spesa complessiva di 96mila euro è possibile risparmiare 48mila euro.

Per ottenere la detrazione sarà comunque necessario documentare tutte le spese sostenute con un bonifico che deve riportare i dati fiscali sia di chi sostiene i costi, sia del beneficiario del pagamento.

In pratica il pagamento deve essere effettuato con un bonifico parlante e deve specificare l’uso del Bonus sicurezza.

Ma non solo: è necessaria anche una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Niente di complicato, si tratta di un documento che attesta di aver fatto degli interventi di messa in sicurezza dell’abitazione.

La persona che esegue il pagamento (il titolare del conto corrente bancario o postale) deve essere la stessa che ha richiesto i lavori per la messa in sicurezza dell’immobile.

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Bonus sicurezza 2023, chi può utilizzarlo

Possono chiedere il Bonus sicurezza tutte le persone che sono tenute a pagare l’Irpef e che devono affrontare dei costi per la messa in sicurezza della casa.

La domanda può essere presentata da:

  • proprietari e nudi proprietari dell’immobile;
  • persone che hanno un diritto reale sull’immobile: usufrutto, uso, abitazione;
  • locatari;
  • comodatari;
  • soci di cooperative;
  • imprenditori individuali per immobili che non sono beni strumentali;
  • familiare convivente del soggetto che ha la proprietà dell’immobile, se sostiene la spesa, documentata con le fatture;
  • coniuge, anche separato, del soggetto che ha la proprietà dell’immobile, se sostiene la spesa, documentandola con le fatture;
  • convivente del soggetto proprietario dell’immobile, che sostiene la spesa e a cui sono intestate le fatture.

Rientrano nel Bonus sicurezza come abbiamo visto anche i soci di cooperative, le imprese individuali, o chi detiene una società semplice in nome collettivo o in accomodata semplice, o chi ha un’impresa familiare.

Bonus sicurezza 2023, per quali lavori

Con il Bonus sicurezza è possibile ottenere l’incentivo per installare:

  • porte blindate;
  • apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci e spioncini;
  • apposizione di saracinesche;
  • installazione di tapparelle metalliche con relativi bloccaggi;
  • sostituzione o installazione di pareti di vetro anti-rottura e antisfondamento;
  • montaggio casseforti a muro;
  • sistemi di allarme;
  • impianti antintrusione e antifurto;
  • videosorveglianza a circuito chiuso (TVCC);
  • impianti di rilevazione incendi, evacuazioni e controllo fumi;
  • sistemi di controllo degli accessi, dispositivi di protezione da allagamenti e fughe di gas;
  • nebbiogeni e altri sistemi antintrusione, anti-scasso e anti-rapina.;
  • Controllo accessi parcheggi, aree riservate a personale autorizzato, aree di sosta, aree di accesso secondario, ecc.;
  • rifacimento recinzioni, mura perimetrali o altre strutture perimetrali delimitanti la proprietà;
  • installazione di impianti di domotica e strumenti per rilevare gli incendi, per l’evacuazione e il controllo di fumi.

Proprio la domotica può diventare fondamentale per migliorare la sicurezza complessiva di una abitazione. E infatti il Bonus sicurezza 2023 copre anche i costi per l’installazione di questo tipo di strumentazione.

Il Bonus sicurezza 2023 può essere utilizzato anche per installare dei sensori che rilevano eventuali effrazioni. Ma non solo: può essere speso anche per l’acquisto di tutte le apparecchiature che sono indispensabili per il funzionamento di questi sistemi.

Con il Bonus sicurezza 2023 si possono anche sostituire serrature, catene e lucchetti.

In pratica tutti quei prodotti che possono contribuire a far da deterrente contro i furti nelle abitazioni. Ovvero è stato concepito dal governo per migliorare la sicurezza delle persone che abitano all’interno degli edifici.

Bonus sicurezza 2023, sconto in fattura

C’è anche un’altra possibilità per chi vuole accelerare il recupero della spesa. Un’alternativa alla detrazione fiscale spalmata su dieci anni è lo sconto in fattura. Basta raggiungere un’intesa con il rivenditore.

Bonus sicurezza 2023, cosa scrivere nella fattura

Nel casuale della fattura bisogna indicare questi dati:

Nell’immagine un ladro sbircia in un’abitazione sollevando le tapparelle

Bonus sicurezza 2023 e ristrutturazione

Questo incentivo è dedicato a chi provvede dunque al pagamento di spese per migliorare le condizioni di sicurezza dell’immobile dove vive. In particolare per la prevenzione dei furti.

Molti benefici sono ancora connessi alle opere di ristrutturazione immobiliare, questa detrazione è a parte,

In pratica, non è necessario aver sostenuto dei costi per la ristrutturazione della casa per poter chiedere l’accesso al Bonus. Si può fare richiesta anche in modo indipendente.

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