Bonus università 2023 con reddito Isee

Bonus università 2023 con reddito Isee: vediamo come funzionano gli sconti per le tasse agli studenti. I criteri per il riconoscimento delle borse di studio sono due: il reddito e il merito. Come presentare la domanda, chi ha diritto ai contributi e quali sono le altre agevolazioni.

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5' di lettura

Il Bonus università 2023 consente agli studenti che ne hanno diritto di ridurre le tasse per l’iscrizione. L’importo può variare, dipende infatti dai singoli atenei. In questo post vediamo di cosa si tratta e chi può presentare la domanda. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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Con il Bonus università 2023 quello che conta è il reddito Isee (ma non solo). Ci spieghiamo: per agevolare le famiglie sono stati previsti sconti sulle tasse. Sconti che possono essere totali o parziali. Dipende appunto dal reddito.

C’è anche di più, la cosiddetta “no tax area”, che impone la cancellazione delle tasse universitaria in presenza di determinati requisiti.

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I criteri per non pagare le tasse di iscrizione negli atenei o ottenere delle consistenti agevolazioni economiche sono due:

  • il reddito;
  • il merito.

Entriamo nel dettaglio.

Su questo argomento potrebbe interessarti un post che spiega quali sono gli altri aiuti per studenti universitari, tra bonus e prestiti; in un altro articolo ti abbiamo proposto l’elenco dei bonus per studenti 2023: libri, trasporti e tasse.

Bonus università 2023: requisiti di reddito

Iniziamo dai requisiti che consentono agli studenti di avere diritto all’esonero per il pagamento delle tasse universitarie. Ebbene questa opportunità è offerta agli studenti che appartengono a famiglie con un reddito Isee al di sotto di 22.000 euro.

Per chi ha un reddito leggermente superiore, ovvero tra 22.000 e 30.000 euro, la riduzione delle tasse è parziale e varia tra il 10 e l’80 per cento della quota complessiva.

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Bonus università 2023: requisiti di merito

Come detto il reddito è un requisito, poi c’è anche il merito: ovvero un contributo riconosciuto agli studenti che si distinguono per i risultati ottenuti nel percorso universitario.

Ci spieghiamo: l’esonero dal pagamento delle tasse viene confermato anche nel secondo anno se lo studente raggiunge almeno 10 crediti formativi universitari (Cfu). Dal terzo anno in poi la quota è fissata a 25 cfu.

Diverse università hanno stabilito che l’esenzione dal pagamento delle tasse debba essere applicata anche agli studenti che hanno ottenuto il massimo dei voti all’esame di maturità (100 e lode).

Bonus università 2023: la domanda

La domanda per avere il bonus università 2023 potrebbe variare leggermente tra Regione e Regione, è quindi consigliabile verificare sui portali istituzionali le procedure per presentare la richiesta. Il linea di massima funziona così.

Possono presentare la domanda per l’esonero totale o parziale dal versamento delle tasse universitarie gli studenti che sono iscritti a questi corsi:

  • laurea triennale;
  • laurea magistrale;
  • magistrale a ciclo unico;
  • corsi di alta formazione artistica e musicale che rilasciato un titolo universitario o equiparato;
  • dottorato di ricerca;
  • scuole di specializzazione (esclusi gli studenti che frequentano facoltà appartenenti all’area medica che usufruiscono di altri benefici).

Può presentare la richiesta di esenzione anche gli studenti che sono in attesa di conoscere i risultati dei test di ammissione.

Bonus università 2023: gli importi borse di studio

Come accennato gli importi variano da ateneo ad ateneo. Ma più o meno sono in questa misura. Qualche esempio. 

A Roma  gli importi massimi previsti per le borse di studio sono:

  • 2.481,74 per gli studenti in sede;
  • 3.598,51 per gli studenti pendolari;
  • 6.157,74 per gli studenti fuori-sede.

Si tratta di importi che possono essere aumentati in questi casi:

  • incremento del 15 per cento per studenti appartenenti a famiglie che hanno un reddito Isee inferiore o uguale a 12.167,55 euro;
  • incremento del 20 per cento per le studentesse che frequentano i corsi STEM;
  • incremento del 5 per cento per gli studenti che hanno una disabilità pari o superiore al 66 per cento (⅔);
  • incremento del 20 per cento per gli studenti che si iscriveranno a due corsi di laurea contemporaneamente.

Nell’università statale di Milano siamo più o meno sulla stessa linea. Sono state messe a concorso 750 borse di studio da 1.800 euro.

Ma le borse di merito e le borse di servizio ammontano complessivamente a 6.000 euro.

In genere i requisiti per conservare la borsa di studio prevedono che lo studente debba conseguire almeno 20 crediti entro il 30 novembre del 2023. In caso contrario lo studente subirà la revoca dei benefici. Ma non solo: potrebbe essere chiesta la restituzione di una somma pari a quella che è stata erogata.

Bonus università 2023: prestiti d’onore

Ci sono anche altre agevolazioni per aiutare gli studenti  ad affrontare il ciclo di studi universitari. Uno è il prestito d’onore. Si tratta di un prestito che viene richiesto sia per completare gli studi universitari, sia per conseguire un master all’estero.

Il prestito d’onore è vantaggioso per due motivi:

  • le condizioni di rimborso sono molto più agevolate rispetto a quelle che sono imposte per i prestiti ai lavoratori;
  • l’accesso al credito è molto facilitato.

Questa agevolazione consente a molti ragazzi di mantenersi agli studi anche senza il supporto delle famiglie.

Nella foto una studentessa

Bonus università 2023: Fondo Studio

Insieme al Prestito d’onore c’è anche il Fondo studio Consap, che consente agli studenti più meritevoli un più semplice accesso al credito bancario per completare gli studi ed entrare nel mondo del lavoro. L’iniziativa si chiama “Diamogli un futuro” (l’elenco delle banche aderenti).

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