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Buoni fruttiferi postali scaduti, come avere il rimborso

Buoni fruttiferi postali scaduti, vediamo in questo post come è possibile avere il rimborso. La differenza tra prescrizione e scadenza: cosa accade nel primo caso e cosa nel secondo. Negli ultimi due anni si sono persi oltre 400 milioni di euro. La soluzione dei buoni dematerializzati.

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9' di lettura

Buoni fruttiferi postali scaduti, vediamo in questo post come è possibile avere il rimborso.  (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Sono molti i casi di persone che dopo aver scoperto di avere in qualche parte della casa dei buoni fruttiferi postali, magari conservati del nonno o dei genitori, si accorgono che sono scaduti o in prescrizione

La storia più recente riguarda un uomo che ha trovato in una intercapedine del suo appartamento buoni per un miliardo di vecchie lire “conservati” dal nonno.

In quel caso è stato impossibile recuperarli. Ma esistono sistemi e possibilità per ottenere il rimborso.

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I buoni fruttiferi postali non sono un metodo di investimento legato al passato, infatti, anche oggi possono rappresentare una soluzione sufficientemente valida per difendere i risparmi dall’erosione causata dall’inflazione. Anzi, proprio a causa dell’alto costo del denaro imposto dalla Bce per frenare la spinta inflattiva, in questi mesi i buoni postali offrono rendimenti interessanti.

Su questo argomento potrebbe interessarti sapere quando i buoni postali vanno in successione; c’è un post che spiega tra i piccoli investimenti sicuri quale scegliere tra i Btp e i buoni postali; e infine abbiamo visto cosa sono e qual è il rendimento dei buoni fruttiferi postali 4 x 4.

Buoni fruttiferi postali scaduti, come funziona

Proprio per i rendimenti interessanti e la sicurezza dell’investimento sono molti gli italiani che continuano a utilizzare questo tradizionale sistema per difendere i risparmi. Non sempre, però, i cittadini sono informati anche sulla scadenza dei buoni fruttiferi, che è ridotta rispetto a quelli ordinari. Può quindi accadere che molti li lascino inconsapevolmente andare in prescrizione: in questi casi qual è la procedura per recuperare gli importi?

È utile sapere che dieci anni dopo la scadenza, per i buoni fruttiferi postali interviene la cosiddetta prescrizione. In pratica si attiva la procedura che ne impedisce il rimborso. Ovvero si perdono sia gli interessi, sia il capitale investito.

Per questo motivo, è consigliabile (anzi, opportuno) ritirare il buono subito dopo la scadenza, anche perché, tra l’altro, non produce più interessi.

In genere, la scadenza dei buoni fruttiferi postali, viene riportata sul retro del titolo o nel foglio informativo. Dagli anni 2000, però, molti clienti hanno investito in buoni fruttiferi postali con la dicitura generica «a termine».

Ma torniamo al punto: come ottenere il rimborso di quei buoni fruttiferi che oltre a essere scaduti sono anche andati in prescrizione?

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 Buoni fruttiferi postali scaduti, il recupero

Per prima cosa, è importante sapere qual è la scadenza del tuo buono fruttifero. Infatti può variare e la data è sempre indicata nel foglio informativo.

È opportuno conoscere questi tre aspetti chiave dei buoni fruttiferi postali:

  • dopo la scadenza non producono interessi (quindi è inutile non ritirarli);
  • la prescrizione interviene dieci anni dopo la scadenza;
  • non sempre la prescrizione rende impossibile il recupero dei soldi.

Sulla prescrizione, che in molti casi preclude il diritto al rimborso, c’è anche un articolo del Codice civile, il numero 2946. Che dispone: «La prescrizione è il periodo di tempo stabilito dalla legge entro il quale il risparmiatore deve richiedere il rimborso degli interessi e del capitale investito».

E appunto, dieci anni dopo la scadenza, il capitale e gli interessi non possono più essere rimborsati al titolare del buono fruttifero.

Cosa accade dopo la prescrizione? Dipende anche dalla data di emissione, vediamo in che modo:

  • i buoni che sono stati emessi fino al 13 aprile 2001 vengono dirottati nelle casse dello Stato;
  • i buoni che sono stati emessi dal 4 aprile 2001 finiscono invece nel Fondo utilizzato per risarcire i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.

Per la prescrizione è fondamentale anche questa distinzione, che riguarda i buoni fruttiferi postali rilasciati in forma cartacea e quelli che sono dematerializzati.

Infatti, i buoni dematerializzati (ovvero quelli rappresentati solo da una scrittura contabile su un libretto di risparmio postale o su un conto corrente Bancoposta) non possono cadere in prescrizione. Il motivo è semplice: alla scadenza questa tipologia di buoni fruttiferi sono rimborsati in automatico.

In pratica l’importo è accreditato sul conto dell’intestatario.

Buoni fruttiferi postali scaduti, tipologie

Da più di venti anni (decreto ministeriale del 19 dicembre 2000) sono state offerte due diverse tipologie di buoni fruttiferi postali:

  • i buoni ordinari della serie A1, che hanno un durata ventennale;
  • i buoni a termine della serie AA1, che hanno una scadenza a pochi anni.

Il problema si è posto proprio per questi ultimi: sono tanti i risparmiatori che non si sono accorti di avere investito in un buono a scadenza limitata. Il risultato: non sono riusciti a riavere quei soldi, perché sono passati più di dieci anni dalla scadenza.

Buoni fruttiferi postali scaduti, Poste sotto indagine

Non è accaduto a pochi. Qualche numero può essere utile per comprendere l’estensione di queste “dannose dimenticanze”: solo nell’arco di tempo tra il 2020 e il 2021, sono scaduti 367.000 buoni postali, per l’equivalente di 404 milioni di euro.

Un numero così alto, che l’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato ha avviato una indagine sulle Poste, per verificare se ci sono state delle pratiche commerciali sospette.

L’accusa formale rivolta alle Poste da parte dell’Autorità è piuttosto seria: «Avrebbe omesso e/o formulato in modo ingannevole, informazioni essenziali relative ai termini di scadenza e di prescrizione di tali titoli». 

Ora siamo in attesa del parere del tribunale dopo che Poste ha presentato ricorso al Tar.

Buoni fruttiferi postali scaduti, differenza con la prescrizione

Molto spesso l’equivoco si genera sulla differenza tra scadenza e prescrizione dei buoni postali. Ne abbiamo già accennato, è meglio ribadirlo:

  • con la scadenza si indica il termine oltre il quale il buono fruttifero non genera più interessi;
  • la prescrizione indica invece qualcosa di più grave: la fine della possibilità di avere un rimborso (la prescrizione dei buoni fruttiferi scatta dieci anni dopo la scadenza, quando cioè il titolo può essere rimborsato).

Buoni fruttiferi postali scaduti, smarrimento

Se i buoni sono stati smarriti o rubati, il titolare è oggettivamente impossibilitato a esercitare il diritto di rimborso. In questo caso la prescrizione non inizia a decorrere.

Ma al di là di questi casi (che non sono infrequenti, ma rappresentano una larga minoranza), la fetta più grande di buoni in prescrizione riguarda quei risparmiatori che per errore o imperizia hanno lasciato che si superasse il termine della prescrizione.

Per non perdere il capitale (e gli interessi) si può solo contestare la scadenza del titolo (che è ovviamente legata anche alla prescrizione).

Se Poste non è stata sufficientemente trasparente sul punto, il risparmiatore potrebbe avere una posizione favorevole per recuperare i soldi.

Per evitare comunque problemi, è consigliabile richiedere dei buoni fruttiferi dematerializzati: non prevedono alcuna prescrizione perché vengono accreditati in automatico sul conto (anche bancario).

Buoni fruttiferi postali scaduti, come avere il rimborso
Nella foto soldi “bloccati” da un catenaccio

Faq (domande e risposte)

Cosa succede quando scadono i buoni fruttiferi postali?

Dopo la scadenza, i buoni fruttiferi postali non producono più interessi.

Cosa indica la prescrizione in riferimento ai buoni fruttiferi postali?

La prescrizione indica la fine della possibilità di avere un rimborso per i buoni, avviene dieci anni dopo la scadenza.

Quali sono le due principali tipologie di buoni fruttiferi postali?

Sono state offerte due diverse tipologie di buoni fruttiferi postali: i buoni ordinari della serie A1 e i buoni a termine della serie AA1.

Cosa succede ai buoni fruttiferi emessi prima del 13 aprile 2001 dopo la prescrizione?

Dopo la prescrizione, i buoni emessi fino al 13 aprile 2001 vengono dirottati nelle casse dello Stato.

E i buoni emessi dopo il 4 aprile 2001?

I buoni emessi dal 4 aprile 2001 dopo la prescrizione finiscono nel Fondo utilizzato per risarcire i risparmiatori vittime di frodi finanziarie.

Cosa significa che un buono fruttifero è dematerializzato?

I buoni fruttiferi dematerializzati sono rappresentati solo da una scrittura contabile su un libretto di risparmio postale o su un conto corrente Bancoposta.

Cosa succede ai buoni fruttiferi dematerializzati alla scadenza?

Alla scadenza, i buoni fruttiferi dematerializzati sono rimborsati in automatico e l’importo è accreditato sul conto dell’intestatario.

Cosa comporta lo smarrimento dei buoni fruttiferi postali?

Se i buoni sono stati smarriti o rubati, il titolare è impossibilitato a esercitare il diritto di rimborso e la prescrizione non inizia a decorrere.

In che modo la trasparenza di Poste potrebbe influire sul rimborso dei buoni?

Se Poste non è stata sufficientemente trasparente sulla scadenza del titolo, il risparmiatore potrebbe avere una posizione favorevole per ottenere comunque il rimborso.

Cosa si può fare per evitare la prescrizione dei buoni fruttiferi postali?

Per evitare la prescrizione, è consigliabile richiedere dei buoni fruttiferi dematerializzati che vengono accreditati in automatico sul conto.

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