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Buonuscita 2023: viene anticipata dall’INPS

Buonuscita 2023: viene anticipata dall’INPS, non bisognerà più aspettare fino a 8 anni per riceverla.

di The Wam

Gennaio 2023

La buonuscita 2023 dal lavoro sarà anticipata dall’INPS a partire da febbraio per i dipendenti pubblici. Non dovranno più aspettare fino a 8 anni. (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Su questo argomento potrebbe interessarti un post che spiega perché il Tfr potrebbe essere più povero per i dipendenti pubblici; c’è un articolo che spiega come chiedere in anticipo il Tfr; e infine abbiamo verificato che non è legittimo rateizzare il Tfr.

È dunque una buona notizia per i dipendenti pubblici che si apprestano o sono prossimi ad andare in pensione. Non dovranno più rivolgersi a una banca o attendere i lunghissimi tempi ordinari.

La nuova possibilità è stata resa nota dall’istituto di previdenza nel messaggio numero 430 del 2023. Non sarà gratis, ma i costi non sono certo alti e sicuramente l’operazione è molto più conveniente rispetto a quella offerta delle banche.

Infatti, i lavoratori che aderiranno all’iniziativa INPS dovranno versare all’istituto l’1 per cento annuo di interessi e uno 0,5 una tantum per le spese.

Questi importi saranno trattenuti sul Tfr o Tfs (trattamento di fine servizio) erogato.

Buonuscita 2023: chi ha diritto all’anticipo INPS

Potranno aderire alla buonuscita 2023 con l’anticipo dell’INPS tutti i lavoratori del settore pubblico. Devono però essere rispettate queste due condizioni:

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Buonuscita 2023: come verificare

Per accertarsi se si rientra in una delle condizioni che sono state poste dall’INPS per ricevere subito la buonuscita a partire da febbraio, basta controllare il cedolino della pensione o della busta paga.

Deve comparire tra le trattenute questa dicitura: finanziamento alla «gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali».

Il contributo versato per aderire a questa gestione è pari a:

Buonuscita 2023: come aderire

Niente più attese interminabili per avere il Tfr o il Tfs. Questa nuova possibilità si aggiunge alla cessione ordinaria e agevolata. Si potrà dunque ricevere l’intero importo della buonuscita senza attendere i tempi ordinari

Ad anticipare le somme in una sola soluzione e al netto di spese e interessi sarà il Fondo Credito.

Questa facoltà è aperta anche ai dipendenti pubblici che hanno dei vincoli o altre cessioni sul trattamento di fine servizio. Ovviamente solo sulla parte dell’importo che è ancora libera da queste condizioni.

Buonuscita 2023: quanto costa

Come accennato questa soluzione è più vantaggiosa rispetto a quella che viene offerta dalle banche. Facciamo due conti.

Il tasso fisso di interesse per la durata del finanziamento è dell’1 per cento. Si deve poi aggiungere una trattenuta una tantum dello 0,50 per cento per le spese amministrative.

I costi del finanziamento delle banche sono pari al Rendistato (il rendimento medio calcolato su un paniere di titoli di Stato) è attualmente al 3,597 per cento. E dunque il tasso di anticipo, fino a un importo massimo di 45.000 euro, è intorno al 4 per cento (era all’1,18 prima che venissero aumentati i tassi di interesse a causa dell’inflazione).

Buonuscita 2023: i limiti delle banche

Le banche rispetto alla proposta di buonuscita dell’INPS hanno anche imposto una serie di paletti.

Uno lo abbiamo già accennato nel paragrafo precedente: il massimo importo finanziabile è di 45.000 euro.

Ma non è l’unico limite. Il finanziamento può essere attivato solo se il lavoratore ha maturato la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata o una delle tre “quote” (100, 102 o 103).

Buonuscita 2023: nessuna soglia

L’anticipo INPS prevede invece la possibilità di chiedere fino al 100 per cento del Tfr o Tfs. E non viene escluso nessun trattamento pensionistico. Il nuovo servizio potrebbe quindi essere usato anche dai dipendenti del settore difesa e sicurezza.

Nella foto una sorridente coppia in pensione

Buonuscita 2023: domande

Le domande per avere l’anticipo della buonuscita possono essere inviate a partire dal primo febbraio 2023. Questa opzione è al momento sperimentale, sarà in vigore per i prossimi 3 anni, poi si valuterà se renderla strutturale.

La richiesta di anticipo del Tfr/Tfs deve essere presentata solo per via telematica.

Si può accedere dal portale Inps da uno di questi due link:

Nella richiesta il pensionato dovrà specificare se si chiede l’anticipo di tutta la buonuscita o solo una parte. Ovviamente se parte della somma è stata vincolata per altre ragioni, bisognerà indicare se si vuole ricevere tutta la parte che è ancora disponibile.

È disponibile sul portale dell’INPS anche un manuale che spiega passo dopo passo come presentare la richiesta. Ulteriori informazioni possono essere richieste direttamente agli sportelli dell’istituto.

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