In questo articolo vi spieghiamo come avviene il calcolo della pensione di reversibilità al coniuge divorziato (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Indice
La pensione di reversibilità spetta al coniuge divorziato?
Partiamo dal presupposto che anche il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità (articolo 9, comma 2, della legge 898 del 1970), oppure a una quota di essa se è presente anche il coniuge superstite (in caso di secondo matrimonio del pensionato defunto).
Come avviene il calcolo della pensione di reversibilità al coniuge divorziato?
Come funziona il calcolo della pensione di reversibilità al coniuge divorziato? L’importo della prestazione è proporzionato alla pensione percepita dal coniuge in vita.
Bisogna tenere conto sia della durata del matrimonio, sia del periodo in cui la pensione è stata versata. Nel primo caso, anche il periodo di separazione legale rientra nell’arco temporale del matrimonio: questo si ritiene concluso solo dopo la sentenza di divorzio.
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Pensione di reversibilità al coniuge divorziato e al coniuge superstite
In presenza di coniuge superstite (in caso di secondo matrimonio del pensionato defunto), la pensione di reversibilità viene ripartita in quote e spetta sia al coniuge che all’ex coniuge.
La Cassazione ha definito i criteri di ripartizione delle quote (ordinanza 8263 del 2020), richiamando i principi della Corte Costituzionale (sentenza numero 149 del 1999), modificando la ripartizione a favore dell’ex coniuge rispetto al coniuge superstite.
Si tiene conto della:
- durata dei rispettivi matrimoni;
- durata delle rispettive convivenze prematrimoniali;
- condizioni economiche dei due soggetti concorrenti alla misura;
- entità dell’assegno divorzile.
È bene chiarire che, “non tutti tali elementi devono necessariamente concorrere né essere valutati in egual misura, rientrando nell’ambito del prudente apprezzamento del giudice di merito la determinazione della loro rilevanza in concreto.”
Diversamente, se il pensionato deceduto abbia soltanto convissuto con un’altra persona, questa non avrà diritto alla pensione di reversibilità, che spetta interamente al coniuge divorziato.
Pensione di reversibilità al coniuge divorziato se il coniuge superstite si risposa
Qualora il coniuge superstite dovesse convolare a nuove nozze, il coniuge divorziato avrà diritto all’intera pensione di reversibilità, da suddividere con gli altri eventuali beneficiari (figli, nipoti, genitori, fratelli o sorelle), come stabilito dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite con sentenza numero 159 del 1988.
Requisiti per la pensione di reversibilità al coniuge divorziato
Dunque, anche in caso di divorzio si ha diritto alla pensione di reversibilità: ma non sempre.
Il diritto si applica in presenza di queste condizioni:
- se il coniuge non ha contratto nuove nozze;
- se il coniuge è titolare di assegno divorzile (come spiega la Cassazione, con l’ordinanza numero 27875 del 2021, “titolarità attuale e concretamente fruibile dell’assegno periodico divorzile al momento della morte dell’ex coniuge e non già come titolarità astratta del diritto all’assegno divorzile già definitivamente soddisfatto con la corresponsione in unica soluzione”);
- se il coniuge è titolare di assegno divorzile pregresso;
- in caso di anteriorità del rapporto da cui trae origine la pensione rispetto alla sentenza di divorzio.

Come fare domanda per la pensione di reversibilità al coniuge divorziato
Il coniuge divorziato può presentare domanda per la pensione di reversibilità accedendo online al sito dell’INPS, oppure tramite patronati o intermediari dell’istituto previdenziale.
In ultima battuta, è possibile telefonare al contact center dell’INPS, ai numeri 803 164 (da rete fissa) o 06 164 164 (da rete mobile).
A chi altro spetta la pensione di reversibilità?
Oltre al coniuge divorziato, la pensione di reversibilità spetta, più in generale, ai familiari superstiti di un lavoratore assicurato o di un pensionato. Nello specifico ne hanno diritto:
- il coniuge, anche se separato o divorziato, se titolare di assegno di mantenimento;
- i figli, se minorenni alla data del decesso, se studenti o universitari tra i 18 e i 26 anni, e ancora carico, se inabili a prescindere dall’età;
- i nipoti minori, anche quando non affidati, se a carico del pensionato al momento del decesso;
- in mancanza del coniuge, di figli o nipoti, i genitori non sotto i 65 anni, non titolari di pensione, che alla data di morte del pensionato risultino a suo carico;
- in mancanza delle altre figure, a fratelli celibi inabili e sorelle nubili inabili (cioè impossibilitati a lavorare per infermità fisiche o mentali), non titolari di pensione e a carico del pensionato deceduto.
Faq sulla pensione di reversibilità
Che cos’è la pensione di reversibilità?
La pensione di reversibilità 2023 è una prestazione economica che l’INPS versa ai familiari del pensionato deceduto.
Quali sono i limiti di reddito per la pensione di reversibilità?
Se il titolare della pensione di reversibilità 2023 ha un reddito personale annuo non superiore a 21.985,86 euro, riceverà l’assegno in misura piena.
Altrimenti si applicherà un taglio:
- del 25%, se il reddito personale annuo è compreso tra 21.985,86 e 29.314,48 euro l’anno;
- del 40%, se il reddito personale annuo è compreso tra 29.314,48 euro e 36.643,10 euro;
- del 50%, se il reddito personale annuo è superiore a 36.643,10 euro.
A chi spetta la pensione di reversibilità 2023?
La pensione di reversibilità 2023 spetta, in percentuali diverse, al coniuge, ai figli o ad altri familiari del pensionato deceduto, come i genitori, le sorelle o i fratelli e i nipoti.
La pensione di reversibilità spetta al:
- 60% della pensione lorda al solo coniuge;
- 70% a un solo figlio;
- 80% al coniuge con un figlio oppure a due figli senza coniuge;
- 100% al coniuge con due o più figli, oppure a tre o più figli;
- 15% agli altri familiari aventi diritto.
Quando viene pagata la prima pensione di reversibilità?
Il primo assegno di pensione di reversibilità viene pagato dall’INPS il primo giorno del mese successivo a quello in cui è avvenuto il decesso del pensionato.
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