Calcolo pensione: vediamo insieme come calcolare l’assegno pensionistico con il sistema misto, contributivo e retributivo (scopri le ultime notizie e poi leggi su Telegram tutte le news sulle pensioni e sulla previdenza. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Calcolo pensione con sistema contributivo
Con la riforma delle pensioni operata durante il Governo Monti, attraverso la Legge Fornero è stato introdotto il contributivo pro rata per tutti i pensionati: si può accedere alla pensione soltanto se si raggiunge una soglia minima di contributi e l’importo dell’assegno è calcolato sulla base dei contributi versati.
Esistono tre sistemi di calcolo pensione: contributivo, retributivo e misto. Iniziamo il nostro approfondimento analizzando il sistema di calcolo contributivo.
Gli assegni delle pensioni, a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996, si misurano sulla base dei contributi versati dal lavoratore. Una volta maturati i requisiti per andare in pensione, l’importo dell’assegno previdenziale sarà costituito dai contributi maturati, applicando un coefficiente che tiene conto l’età del richiedente e le aspettative di vita.
L’importo, dunque, si basa sul montante contributivo che è costituito dai contributi maturati ai quali è applicato il coefficiente di trasformazione. Per ogni anno di lavoro svolto, dunque, viene accantonata una quota determinata applicando l’aliquota di computo sul reddito imponibile. Invece, per i lavoratori iscritti alla gestione separata, questa è determinata annualmente.
A fine anno, la contribuzione viene rivalutata al tasso di capitalizzazione fornito dalla variazione media del PIL dei cinque anni precedenti. I coefficienti per il calcolo della pensione con il sistema contributivo vengono aggiornati ogni tre anni, allo scatto degli adeguamenti alla speranza di vita.
Quindi, per calcolare l’importo dell’assegno pensionistico è necessario:
- individuare la retribuzione annua dei lavoratori dipendenti o i redditi conseguiti dai lavoratori autonomi e parasubordinati;
- calcolare i contributi di ogni anno;
- applicare il coefficiente di trasformazione al montante contributivo.
Facciamo un esempio di calcolo pensione con il sistema contributivo. Prendiamo in esame la somma delle retribuzioni annue (RA) sulla quale calcolare i contributi del 33% per ottenere il montante (M).
- La formula è la seguente: M = RA x 33%.
Ogni anno il montante è rivalutato in base ai tassi di capitalizzazione (TC) pubblicati dall’ISTAT. Quindi, l’importo della pensione annua (PA) si calcola applicando il coefficiente di trasformazione (CT) che corrisponde all’età del lavoratore, al montante complessivo, seguendo questo schema:
- M dell’anno n-36 = RA dell’anno n-36 * 33%
- M dell’anno n-35 = (M dell’anno n-36 * TC) + (RA n-35 * 33%)
- M dell’anno n-34 = (m dell’anno n-35 * TC) + (RA n-34 * 33%)
- …..
- M dell’anno n-2 = (m dell’anno n-3 * TC) + (RA n-2 * 33%)
- M dell’anno n-1 = (m dell’anno n-2 * TC) + (RA n-1 * 33%)
- M dell’anno n = (m dell’anno n-2 * TC) + (RA n * 33%).
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Calcolo pensione con il sistema retributivo
Con la riforma Fornero, i lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato almeno 18 anni di contributi versati possono beneficiare del sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e poi del sistema contributivo per calcolare l’importo della propria pensione.
L’importo della pensione viene determinato in base alla Quota A e alla Quota B. La Quota A è calcolata sulle retribuzioni delle ultime 260 settimane di lavoro dipendente (250 settimane per lavoro autonomo) e moltiplicata per il numero di settimane maturate dall’inizio dell’attività lavorativa fino al 31 dicembre 1992.
La Quota B, invece, viene calcolata in base alle retribuzioni percepite nelle ultime 520 settimane di lavoro dipendente (780 di lavoro autonomo) moltiplicate per il numero di settimane di lavoro maturate dal 1° gennaio 1993 alla data di decorrenza della pensione.
Ecco un esempio di calcolo pensione con il sistema retributivo.
- Prendiamo in esame un lavoratore dipendente che andrà in pensione nel 2022. Nelle ultime 260 settimane di lavoro ha ottenuto 130.000 euro di retribuzione complessiva (RC).
- Su questo importo la rivalutazione su base ISTAT è pari a 4.000 euro. Per ottenere la retribuzione media settimanale (RMS) è necessario dividere la somma dei due importi per 260.
- Quindi la formula sarà: RMS = (RC + rivalutazione) / 260
- In base ai nostri “numeri” la retribuzione media settimanale è di 134.000 diviso 260 = 515,38 euro.
La retribuzione media settimanale (515,38 euro) va moltiplicata per il numero delle settimane lavorate dall’inizio dell’assicurazione e il 1° gennaio 1993 (N1). Il risultato va moltiplicato per la aliquota di rendimento (AR) corrispondente, così da ottenere la Quota A.
- La formula è la seguente: Quota A = RMS x N1 x AR
Da ricordare che l’aliquota di rendimento, che è pari al 2% l’anno della retribuzione o del reddito da autonomo percepiti entro determinati limiti, diminuisce per le fasce di importo superiore. Se la retribuzione non dovesse superare tale limite, con 35 anni di lavoro maturati, la pensione sarà pari al 70% della retribuzione (con 40 anni di lavoro all’80% della retribuzione).
Alla Quota A va calcolata la Quota B: il calcolo della retribuzione media settimanale tiene conto delle 520 settimane lavorate. La somma delle due Quote determinerà l’ammontare della pensione lorda mensile (P).
- La formula è la seguente: P = Quota A + Quota B.
Calcolo pensione con il sistema misto
Calcolo pensione. Per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 hanno maturato meno di 18 anni di contributi spetta l’applicazione del sistema misto. Si calcolano il sistema retributivo fino al 31 dicembre 1995 e dal 1° gennaio 1996 il sistema contributivo.
Prima della riforma Fornero si teneva conto di due o tre quote per il calcolo misto. La Quota A calcolata nel sistema retributivo; la Quota B calcolando la retribuzione settimanale su 260 settimane più il numero di settimane lavorate dal 1° gennaio 1993 fino alla decorrenza della pensione.
Il risultato andava moltiplicato per il numero di settimane lavorate dal 1° gennaio 1993 al 31 dicembre 1995. Infine, la Quota C per le anzianità dal 1° gennaio 1996 in poi veniva calcolata on il sistema contributivo.

In questi casi va quindi applicato il sistema retributivo per il calcolo delle quote A e B mentre la contribuzione successiva al 31 dicembre 1995 sarà calcolata con il sistema contributivo.
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