Oggi vedremo se si può cambiare gestore senza pagare le bollette arretrate. Scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito.
INDICE:
- Si può cambiare gestore senza pagare le bollette: cos’è il turismo energetico
- Si può cambiare gestore senza pagare le bollette: risposta e possibili conseguenze
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Si può cambiare gestore senza pagare le bollette: cos’è il turismo energetico
Prima di rispondere alla domanda se si può cambiare gestore senza pagare le bollette precedenti, cerchiamo di capire cos’è questa pratica.
Il cosiddetto “turismo energetico” è quell’azione in cui dei clienti cambiano gestore senza pagare le fatture con il precedente.
Spesso cercano di farlo prima che arrivi la messa in mora, nella speranza che il nuovo gestore non se ne accorga.
È sicuramente una pratica scorretta, soprattutto quando è fatta con consapevolezza e l’intenzione di sottrarsi ai pagamenti dovuti.
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Ci sono, però, dei casi in cui il cliente riceve delle bollette troppo alte.
Possono verificarsi delle situazioni un po’ più complesse, dove la vittima non è il gestore, anzi. Facciamo un esempio.
Con i nuovi aumenti dei costi dell’energia, molte famiglie si sono viste recapitare bollette del gas molto alte e, per far fronte alla spesa, hanno chiesto una rateizzazione.
Purtroppo, però, non arriva una sola bolletta all’anno, e succede che anche la successiva sia stata troppo alta per le economie familiari.
Molte società di energia non permettono, purtroppo, di avere due rateizzazioni nello stesso momento.
Questo si traduce con l’impossibilità di pagare e il rischio di sospensione del servizio.
In questi casi c’è qualche cliente che pensa di adottare la pratica del turismo energetico per cercare di non farsi staccare le utenze.
Ma è tutto così semplice?
Vediamo nel prossimo paragrafo se si può cambiare gestore senza pagare le bollette.
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Si può cambiare gestore senza pagare le bollette: risposta e possibili conseguenze
Se ti stai ancora chiedendo se si può cambiare gestore senza pagare le bollette sappia che la risposta è negativa, ma con un ma…
In realtà è molto difficile che un gestore accetti il nuovo contratto se ci sono fatture insolute. Esiste un database, il cosiddetto SII, il Sistema Informativo Integrato.
Su questo portale le aziende possono reperire le informazioni che riguardano un cliente e capire se ha delle problematiche oppure no.
Quindi per i furbetti della bolletta, la vita è diventata molto difficile e la pratica del turismo energetico è sempre più contrastata.
Può capitare, però, che per una serie di circostanze si riesca a ottenere un nuovo contratto. Anche in quel caso, però, non si sarà esentati dalle vecchie bollette. La vecchia società può adottare una serie di strategie.
La più comune è quella del recupero crediti, oppure passare per le vie legali intentando una vera e propria causa che può portare anche al pignoramento dei beni.
Esiste anche una terza strada percorsa dalle società: il vecchio gestore comunica i debiti pregressi a quello nuovo. Quest’ultimo addebiterà le vecchie bollette all’interno delle nuove.
Quindi ci si ritroverà a dover pagare sia le nuove fatture che le vecchie. In sostanza, non c’è scampo. Ma questo vale anche per chi ha reali difficoltà? Purtroppo si.
Però, in casi di bollette troppo alte, ci sono delle soluzioni alternative.

Prima di tutto si deve chiedere una verifica al fornitore: potrebbero esserci stati degli errori nei calcoli.
Se tutto è regolare, si può chiedere una rateizzazione.
Se quest’ultima viene rifiutata e ci si ritrova in vera difficoltà, si può spiegare la situazione al gestore e se quest’ultimo continua a negare qualsiasi tipo di accordo, ci si può rivolgere all’ARERA o a un’associazione per la tutela dei consumatori.
Quello che consigliamo è che qualsiasi comunicazione fatta con il gestore sia tracciabile, quindi farla attraverso raccomandare A/R o PEC.
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