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Canoni di affitto in rialzo, caleranno i prezzi delle case

Canoni di affitto in rialzo, caleranno i prezzi delle case: le previsioni per quest’anno e per i prossimi. Un report di Bankitalia conferma il rallentamento del mercato immobiliare e la diminuzione delle transazioni. La conseguenza è un forte aumento dei canoni di locazione.

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Canoni di affitto in rialzo, caleranno i prezzi delle case: lo conferma un recente report di Bankitalia. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

INDICE

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Nell’ultimo trimestre i prezzi delle case sono rimasti sostanzialmente invariati, mentre è stato registrato un consistente rialzo dei canoni di locazione. Il dato è stato confermato dal «Sondaggio congiunturale sul mercati delle abitazioni in Italia», realizzato da Bankitalia in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate.

Il report è stato pubblicato il 4 maggio 2023. l’indagine ha coinvolto, tra il 3 aprile e il 4 maggio, 1.458 agenti immobiliari.

Il dossier lascia dunque intravedere i primi segnali di crisi del mercato immobiliare. Nonostante l’inflazione (che incide in modo consistente sui mutui) e la crisi energetica, gli esperti del settore avevano previsto lo scorso anno che il 2023 avrebbe avuto un lieve decremento e una eventuale difficoltà più consistente sarebbe stata palese solo nel 2024.

Dai rilievi effettuati da Bankitalia, il passo indietro del settore è stato anticipato di qualche mese.

Potrebbero interessarti le ultime previsioni sul mercato immobiliare; in un altro post sulla compravendita di case, si piega che le vendite rallentano ma i prezzi sono più alti.

Canoni di affitto in rialzo, prospettive negative

I dati confermano che le prospettive per il mercato immobiliare sono negative. L’orizzonte temporale non va oltre per il momento il 2025. I prezzi delle abitazioni dovrebbero gradualmente iniziare a scendere (conseguenza del calo della domanda e una maggiore difficoltà per i cittadini ad accedere ai mutui), e questo comporta un consistente aumento dei canoni (i proprietari stanno privilegiando gli affitti brevi, che sono maggiormente tutelati rispetto all’inflazione).

Ebbene, nei primi tre mesi del 2023, il 60 per cento degli operatori intervistati indica che i prezzi delle abitazioni sono rimasti stabili. Ma la quota di agenti che hanno concluso almeno una transazione è in calo (resta comunque alto).

Sono anche aumentati i giorni necessari per concludere una vendita.

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Canoni di affitto in rialzo, perché

Se il mercato delle compravendite è più o meno stabile, con segnali che non invitano all’ottimismo, quello delle locazioni fa registrare un netto aumento dei prezzi, che dovrebbe continuare nei prossimi mesi e molto probabilmente fino al 2025.

Una situazione che è esplosa, da un punto di vista mediatico, con la protesta degli studenti, ma che coinvolge anche tante famiglie, sempre più in difficoltà per coprire il costo degli affitti.

Una percentuale molto elevata di agenti immobiliari ritiene che i prezzi delle locazioni siano destinati ad aumentare.

Del resto, e soprattutto nelle grandi città, scarseggiano gli immobili proposti in locazione con contratti tradizionali. E questo è un altro dei fattori determinanti per l’aumento degli affitti.

Canoni di affitto in rialzo, prezzi per l’acquisto in discesa

Le previsioni sui prezzi di vendita per il secondo trimestre del 2023 sono dunque in discesa (rispetto a una stabilità che era stata invece suggerita dalle analisi diffuse sul finire dello scorso anno). Una discesa dei prezzi che dovrebbe continuare anche nei trimestri successivi e farsi sentire in modo ancora più evidente nel 2024.

Si sono infatti deteriorate le condizioni economiche di molti dei possibili acquirenti. Ma non solo. Un operatore su tre ha segnalato difficoltà crescenti per i compratori ad accedere a un mutuo. Valori così alti non si registravano dal 2015.

Per gli agenti immobiliari queste condizioni dovrebbero aggravarsi ulteriormente nei prossimi dodici mesi. L’inflazione, anche se lievemente in calo rispetto al 9,1 per cento del 2022, è ancora molto consistente e al momento la Banca Centrale Europea non ha comunicato l’intenzione di iniziare a ridurre il costo del denaro.

La diminuzione del prezzo degli immobili non è mai veloce. I prezzi vengono tenuti alti dai venditori per più tempo, i costi vengono ridotti solo dopo mesi, quando è chiaro che la precedente quotazione è ormai ritenuta fuori mercato.

Bisognerà quindi attendere ancora un po’ per assistere a un graduale ridimensionamento dei costi degli immobili.

Di quanto scenderanno? Difficile fare previsioni, dipende anche da quanto tempo resta questa congiuntura sfavorevole e in particolare fino a quando resterà un tasso di inflazione così vicino alla doppia cifra.

Un tasso inflattivo ottimale (quello di un’economia in salute) è intorno al 2 per cento. In Italia si viaggia ancora all’8 per cento.

Canoni di affitto in rialzo, caleranno i prezzi delle case
Canoni di affitto in rialzo, caleranno i prezzi delle case

Canoni di affitto in rialzo, dati delle vendite

Nel 2022 sono state avanzate delle previsioni sulle compravendite immobiliari. Il dato era questo:

  • 2022: 767.000 transazioni;
  • 2023: 665.000 transazioni;
  • 2024: 659.000 transazioni.

La riduzione della domanda è legata anche al calo dei mutui che le banche prevedono di erogare in questi anni:

  • 2022: erogati mutui per 55,2 miliardi;
  • 2023: erogati mutui per 44,4 miliardi;
  • 2024: erogati mutui per 45 miliardi;
  • 2025: erogati mutui per 48,2 miliardi.

Come accennato queste sono le previsioni che risalgono alla fine del 2022. Dall’ultimo rapporto di Bankitalia il ridimensionamento dovrebbe essere più consistente e sembra al momento poco probabile immaginare un cambio di direzione, seppur lieve, a partire dal 2024.

Sul tavolo ci sono molte incognite, oltre all’inflazione potrebbe continuare ad avere un peso la crisi energetica. Senza dimenticare che in questo momento le case non sono certo il settore dove è più conveniente investire (i rendimenti sono più bassi di quelli dei Btp).

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