Caro mutui, a rischio un italiano su 5: è l’inevitabile conseguenza dell’enorme rialzo dei tassi nell’Eurozona imposto dalla Bce negli ultimi 12 mesi per contrastare gli effetti dell’inflazione. I riflessi negativi per i cittadini sono notevoli. Ma soffre e non poco anche il mercato immobiliare. (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Caro mutui: le cause principali
Il caro mutui, che pesa su centinaia di migliaia di famiglie, è la diretta conseguenza dell’imponente aumento dei tassi nell’Eurozona stabilito dalla Bce. Il motivo? Contrastare gli effetti negativi dell’inflazione.
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Gli effetti sono evidenti sulla vita quotidiana dei cittadini, soprattutto per chi ha in corso un mutuo. Ma c’è un altro settore che risente della situazione: il mercato immobiliare.
Caro mutui: esempi
Facciamo un esempio specifico. Supponiamo di voler acquistare un’abitazione del valore di 350.000 euro. Se decidessimo di prendere un prestito bancario di 250.000 euro con un periodo di rimborso di 25 anni e versare un anticipo in contanti di 100.000 euro, oggi avremmo bisogno di ben 500.000 euro per concludere l’affare.
In questa situazione vediamo se è possibile comprare casa con uno stipendio di 1.500 euro.
Questa somma rappresenta un aumento del 25% rispetto ai 400.000 euro che erano richiesti poco più di un anno fa.
Con gli extraprofitti delle banche il governo vuole rifinanziare il mutuo giovani prima casa.
Ma il caro mutui colpisce ancor di più coloro che hanno stipulato un mutuo variabile all’inizio del 2022.
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Queste persone hanno già subito un incremento di spesa del 60%. E non è finita qui: la percentuale potrebbe salire al 61% entro dicembre, per poi diminuire leggermente al 57% nel luglio 2024, sempre rispetto alla rata iniziale.
Differenze regionali: dove il mutuo costa di più
La questione diventa ancora più complessa se consideriamo le differenze regionali. Due recenti studi, uno condotto dalla Fabi e l’altro da Facile.it, hanno evidenziato notevoli disparità tra le varie regioni italiane.
Stando ai dati del sindacato dei bancari, il Lazio guida la lista con un tasso medio del 4,42%, il che lo rende la regione più costosa. Subito dopo c’è la Calabria, con un tasso del 4,40%. Al contrario, il Friuli Venezia Giulia detiene il primato come regione con il tasso più vantaggioso, registrando un 3,65%.
Spieghiamo in un altro articolo quali sono le regole d’oro per le aste immobiliari.
Ma cosa significa in termini pratici? Per un prestito di 125.000 euro, da restituire in 25 anni, chi intende acquistare una casa nel Lazio potrebbe arrivare a pagare rate mensili di 697 euro. Mentre chi sceglie il Friuli Venezia Giulia avrebbe rate da 643 euro.
Se hai la rata del mutuo troppo alta ecco cosa puoi fare.
La differenza tra le rate diventa sempre più pronunciata man mano che l’importo del finanziamento aumenta.
L’andamento dei tassi
Esaminando più da vicino l’Euribor a 3 mesi, si osserva un trend di crescita. Questo indice dovrebbe raggiungere il 3,86% tra novembre e dicembre.
Tassi alle stelle per i prestiti, cosa fare?
Ma non è finita qui: vedremo un ulteriore incremento, fino al 5,02% a marzo 2024, per poi assistere a un leggero calo al 4,83% a giugno dello stesso anno.
Previsioni
Da queste analisi emerge un quadro chiaro: i tassi, dopo aver raggiunto il picco, si stabilizzeranno da dicembre 2023. Dopodiché, ci si aspetta un graduale calo. Se queste previsioni si rivelassero accurate, potremmo vedere i tassi scendere sotto al 3% nella seconda metà del 2025.
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Diminuzione delle richieste di mutui
La realtà è preoccupante. Nel primo semestre dell’anno, le richieste di mutui hanno subito un calo del 22,4% rispetto al 2022.
Di conseguenza, anche le erogazioni hanno visto una diminuzione del 21%. Stando ai dati forniti da Crif, possiamo dedurre che circa un italiano su cinque preferisce rimanere fuori dal mercato.
In questa situazione sono diventate introvabili le case in affitto.
Questa scelta può dipendere da vari fattori:
- attesa di un contesto economico migliore;
- il timore di non poter fronteggiare le nuove condizioni proposte dalle banche.
Surroghe sempre più difficili
La situazione diventa ancor più delicata se guardiamo alle surroghe, che hanno registrato un calo del 30,8%.
Le surroghe permettono a chi ha un mutuo di cercare condizioni migliori in un’altra banca. Ma le banche stesse stanno diventando sempre più selettive. Un atteggiamento che viene adottato soprattutto nei confronti di chi in passato hanno già usufruito di questo vantaggio.
Cos’è la surroga?
Ma cos’è la surroga? Se il tuo mutuo non soddisfa più le tue necessità economiche, puoi valutare la surroga, ovvero trasferirlo presso un’altra banca con condizioni più vantaggiose. Una situazione richiesta con sempre maggiore frequenza in questi mesi, data l’incertezza attuale del mercato.
Prima di cambiare mutuo, è importante confrontare vari aspetti;
- il tasso di interesse;
- la durata;
- le rate rispetto al tuo reddito.
Se trovi un’offerta migliore, prova prima a rinegoziare con la tua banca. Se non riesci a ottenere una proposta migliore, puoi pensare di trasferirti ad un’altra banca.
Se sei interessato puoi verificare qual è la procedura per ottenere una surroga.
Ci sono due modi per cambiare il mutuo:
- stipulare un nuovo contratto;
- la surroga, appunto.
La surroga generalmente ha spese inferiori e grazie alla Legge Bersani 40/2007, non ci sono spese aggiuntive o penali. Ma ricorda: la surroga copre solo l’importo rimanente, per prestiti extra servirà un nuovo mutuo.
Gli effetti dei nuovi tassi: famiglie indebitate
Quando parliamo di caro mutui, ci riferiamo anche all’aumento dell’indebitamento delle famiglie italiane.
I dati Crif mostrano che, a causa dei nuovi tassi, molte famiglie hanno subito un incremento del debito del 24% in poco più di sei mesi. Parliamo di una media di 34mila euro in più per ogni contratto di mutuo.
Difficoltà nell’ottenere un mutuo
La Banca d’Italia, attraverso un’indagine su 1.455 agenti immobiliari, ha evidenziato le difficoltà crescenti nel reperire un mutuo. Quasi un operatore su tre ha rilevato problemi nel trovare mutui per i clienti, una percentuale che non si vedeva dal 2014.
Il mercato immobiliare in crisi
La situazione del mercato immobiliare non promette niente di buono. Gli operatori del settore hanno una visione pessimistica sia per il futuro prossimo sia per il medio termine. Prevale l’aspettativa di una riduzione dei prezzi di vendita.
Aumento delle rate
Il rialzo dei tassi ha portato ad un incremento delle rate, in alcuni casi anche del 60%. Se torniamo indietro al gennaio 2022, i tassi erano ai minimi storici. Ora, con il cambiamento, questi tassi favorevoli potrebbero non ritornare. Almeno nell’immediato.

FAQ
Come saranno i tassi dei mutui nel 2024?
Le previsioni sono incerte, ma gli operatori del settore immobiliare sono pessimisti riguardo a una diminuzione dei tassi nell’immediato futuro. Un calo potrebbe registrarsi nel 2025, quando i tassi potrebbero scendere al 3%.
Perché le banche concedono meno surroghe?
Le banche sono diventate più selettive nell’approvazione delle surroghe, soprattutto verso chi ha già usufruito di questo vantaggio in passato.
Perché è in sofferenza il mercato immobiliare?
Il mercato immobiliare è in crisi a causa dell’aumento dei tassi e delle difficoltà crescenti nell’ottenere mutui.
Qual è la causa principale del caro mutui nel 2023?
l caro mutui nel 2023 è la diretta conseguenza dell’imponente aumento dei tassi nell’Eurozona deciso dalla Bce, attuato per contrastare gli effetti negativi dell’inflazione. Questo fenomeno ha avuto impatti diretti sulla vita quotidiana dei cittadini, in particolare per chi ha un mutuo in corso, e ha influenzato notevolmente anche il mercato immobiliare.
Qual è stata l’incidenza dei nuovi tassi sulle famiglie?
A causa dei nuovi tassi, molte famiglie italiane hanno subito un incremento del loro debito del 24% in poco più di sei mesi, equivalente a una media di 34mila euro in più per ogni contratto di mutuo.
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