La carta di credito clonata è una delle truffe più diffuse ed è anche stato, ora un po’ meno, uno dei fattori che più ha frenato negli abbi scorsi la diffusione dei pagamenti digitali.
Le carte possono essere clonate durante gli acquisti online, certo. Ma può accadere anche nei negozi fisici o prelevando al bancomat. Le vie dei pirati informatici (ma anche dei truffatori da strada), sono infinite.
Per evitare di correre rischi (che possono avere conseguenze anche gravi: il conto svuotato), basta seguire una serie di semplici precauzioni. Molti di voi già lo fanno. Ma è meglio ripeterle. Per scongiurare del tutto la truffa della carta di credito clonata, o anche solo per limitare i danni (che in certi casi è già un significativo successo).
Carta di credito clonata: proteggete il codice PIN
Il consiglio più banale lo conoscete di certo: quando fate un prelievo al bancomat evitate che qualcuno possa vedere mentre digitate il codice Pin (consigliabile anche coprire con l’altra mano la tastiera). Molte truffe sono state effettuate con dei minuscoli skinner o microtelecamere che registrano i vostri movimenti sulla tastiera.
A proposito di Pin, la cosa migliore è ricordarlo a memoria (sono 5 numeri, si può fare). Ma se temete di dimenticarlo, lasciatelo scritto da qualche parte ma molto lontano dalla vostra carta di credito e non conservatelo nel portafogli. In caso di furto o smarrimento, i malintenzionati si ritrovano non solo la carta, ma anche il Pin. Meglio evitare.

Carte di credito clonata: il sistema di alert
Per evitare la truffa della carta di credito clonata (ma anche tutte le altre che sono legate ai pagamenti digitali), attivate un efficace sistema di controllo. Come? Con gli alert che vi arrivavo via sms o via mail per comunicarvi tutte le operazioni che sono effettuate sul vostro conto.
Se c’è qualche prelievo compiuto a vostra insaputa agite in fretta (blocco della carta di credito, lo vedremo presto).
Un altro sistema per mantenere un controllo attento è quello di conservare tutte le ricevute. Sarà così agevole verificare se ci sono dei prelievi sospetti.
Carta di credito clonata: il numero verde
Come detto, transazione sospetta e blocco immediato della carta o del bancomat. È il metodo più efficace per limitare i danni della truffa da carta di credito clonata.
Farlo è piuttosto semplice. Basta chiamare il numero verde di emergenza della vostra banca (in genere è sempre disponibile).
Converrebbe avere questo numero segnato da qualche parte. Altrimenti è facile trovarlo su internet.

Carta di credito clonata: rimborsi dati o negati
Chi è stato truffato con una carta di credito clonata o ha subito altri raggiri via web (tipo phishing e altri simili), ha diritto a chiedere un rimborso alla sua banca.
La cifra che gli è stata sottratta dovrà essere restituita, ma attenzione, solo se si verificano queste tre condizioni:
- aver custodito con attenzione la carta di credito
- aver fatto bloccare la carta appena ha scoperto delle transazioni sospette
- aver subito contestato quella transazione.
La domanda di rimborso, da inviare (raccomandata con ricevuta di ritorno) il prima possibile alla banca, deve essere corredata dalla denuncia presentata a carabinieri o polizia.
L’istituto di credito è obbligato a restituire l’importo che è oggetto della contestazione. Nel frattempo la banca effettua le verifiche, se ritiene di non avere responsabilità sulla truffa della carta di credito clonata (come su altre), addebita quegli accrediti al cliente.
Ossia: se ritiene che la truffa sia stata portata a termine per un errore del cliente o se comunque la banca non ha commesso nessuna negligenza, il denaro sparito non viene restituito.
In questo caso si aprono altre procedure per la tutela degli interessi del cliente. Tra queste anche il ricorso all’arbitro bancario finanziario.
In diversi casi si arriva al “concorso di colpa”. Ovvero il truffatore ha sfruttato le negligenze di banca e cliente. In quel caso il rimborso è del 50%.
Carta di credito clonata: acquisti online
Le truffe della carta di credito clonata (così come tutti gli altri raggiri digitali), possono manifestarsi mentre effettuate degli acquisti online. Ma capita solo se non prestate attenzione a particolari che sono determinanti.
Per prima cosa verificate la serietà del venditore (anche leggendo i commenti di altri acquirenti), e se guardate in alto a sinistra sulle schermo del vostro pc o smartphone, andate a verificare se quel sito utilizza il protocollo HTTPS (HyperText Trasnfer Protocol over Secure Spocket Layer), che si riconosce anche dalla presenza di un lucchetto chiuso. Diffidate dei siti HTTP.
Se tutto è ok, pagate tranquillamente con carte di credito, prepagata o paypal, ma evitate di fornire altri dati personali.
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