A luglio inizieranno le ricariche della Carta Risparmio Spesa, il nuovo bonus destinato alle famiglie con difficoltà economiche. In questo approfondimento, ci concentriamo sui problemi legati a questo contributo, a partire dai numerosi esclusi dalla Carta Risparmio Spesa (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
A partire da giugno l’INPS invierà gli elenchi dei beneficiari della Carta Risparmio Spesa, un contributo economico a sostegno delle famiglie per acquistare beni alimentari di prima necessità.
Nonostante i lati positivi di questo bonus introdotto dalla legge di bilancio e in arrivo ufficialmente da luglio 2023, ci sono diverse criticità da segnalare. Una delle più discusse è il numero di esclusi dalla Carta Risparmio Spesa.
Nei prossimi paragrafi elenchiamo chi non riceverà il bonus spesa e come funzionerà il sostegno economico per i destinatari.
Indice
- Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: ecco chi sono
- Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: come funziona
- Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: a chi spetta
- Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: cosa comprare
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Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: ecco chi sono
Da pochi giorni è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo sulla Carta Risparmio Spesa, il contributo economico a sostegno delle famiglie con ISEE basso e figli a carico per comprare beni alimentari di prima necessità.
Anche se le premesse inserite in legge di bilancio erano buone, non sono mancate le polemiche dovute a questo nuovo sostegno. Il motivo principale riguarda gli esclusi dalla Carta Risparmio Spesa.
Secondo il decreto, che si può scaricare anche sul sito del Ministero dell’Agricoltura, la Carta per la spesa non arriverà ai cittadini che ricevono:
- Reddito di Cittadinanza;
- Reddito di inclusione;
- altre misure di inclusione sociale o di sostegno alla povertà;
- Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (Naspi) e Indennità mensile di disoccupazione per i collaboratori (Dis-coll);
- Indennità di mobilità;
- Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
- Cassa integrazione guadagni (Cig);
- qualsiasi altra forma di integrazione salariale, o di sostegno nel caso di disoccupazione involontaria, erogata dallo Stato.
In poche parole, sono esclusi dalla Carta Risparmio spesa tutti i nuclei familiari che percepiscono già un altro tipo di sostegno o integrazione al reddito.
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Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: come funziona
Nel paragrafo precedente abbiamo elencato i cittadini esclusi dalla Carta Risparmio Spesa, ossia coloro che ricevono qualsiasi forma di sostegno al reddito o integrazione salariale, tra cui il Reddito di cittadinanza.
Nell’amarezza generale degli esclusi, vediamo adesso come funziona il contributo economico in base al contenuto del decreto attuativo.
Dunque, con i 500 milioni di euro disposti dalla legge di bilancio 2023 per la Carta Risparmio spesa verranno realizzate 1.300.000 Postepay del valore di 382,50 euro ciascuna, da distribuire alle famiglie in estremo bisogno.
Metà dei buoni spesa viene inviata ai Comuni in proporzione al numero di residenti, mentre l’altra metà viene distribuita sulla base del reddito pro capite medio nazionale e quello del Comune.
Per ottenere la Carta non è necessario fare domanda, ma questa spetta automaticamente alle famiglie selezionate prima dall’INPS e poi dai Comuni. In particolare, tenendo conto delle DSU dei nuclei familiari, l’INPS stile una lista di beneficiari che rientrano nei requisiti previsti dal decreto. Successivamente, l’Istituto invia la lista ai singoli Comuni, che verificano i dati anagrafici delle famiglie sulla residenti nel Comune.
Scopri cosa fanno i Comuni con la Carta Risparmio Spesa.
Visto che probabilmente il numero di carte disponibili sarà inferiore a quello dei potenziali destinatari, i Comuni effettuano un’ulteriore selezione, per individuare i nuclei familiari più bisognosi.
Una volta identificati, i cittadini interessati riceveranno una comunicazione dal Comune per ritirare la propria Postepay presso gli uffici postali del territorio.
Tuttavia, un altro problema che sta facendo discutere riguarda la modalità di utilizzo della Carta. Se da un lato è vero che questa serve per acquistare beni alimentari di prima necessità, non è detto che tutti gli esercenti siano convenzionati con questo servizio.
Infatti, i beneficiari devono consultare una lista apposita che sarà pubblicata prossimamente sul sito del Ministero dell’Agricoltura, in cui sono indicati tutti i negozi alimentari che hanno aderito alla Carta Risparmio Spesa. Insomma, anche su questo ci sono diverse polemiche in corso.
Leggi se Carta Risparmio Spesa e Carta Acquisti sono cumulabili.

Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: a chi spetta
Ora che abbiamo visto chi sono gli esclusi dalla Carta Risparmio Spesa e come funziona, è il caso di ricordare a chi spetta questo sostegno economico che sta facendo discutere tanto.
In linea generale, i requisiti principali da rispettare per fare una prima selezione di destinatari della Carta sono i seguenti:
- iscrizione di tutti i componenti del nucleo familiare nell’Anagrafe della Popolazione Residente;
- un ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, pari a 15.000 euro.
Poi, a parità di requisiti, i Comuni seguiranno uno specifico ordine di priorità per assegnare i bonus spesa. Nello specifico, la Carta Risparmio Spesa spetta a:
- famiglie composte da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2009;
- nuclei familiari composti da non meno di tre componenti, di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2005;
- nuclei familiari composti da non meno di tre componenti.
Nei vari criteri di assegnazione, viene data priorità a chi ha un reddito ISEE più basso.
A questo proposito, nel decreto attuativo si legge:
“I Comuni verificano la posizione anagrafica dei nuclei familiari contenuti negli elenchi di cui al comma 1 e sulla base del numero di carte loro assegnate, di cui all’allegato 2, attribuiscono le carte che eventualmente residuano dopo l’applicazione dei criteri sopra indicati, selezionando i beneficiari, nell’ambito dell’elenco predisposto, tra i nuclei familiari, anche unipersonali, in effettivo stato di bisogno, sulla base di informazioni rinvenienti dai locali servizi sociali”.
Scopri come funziona con Carta Risparmio Spesa e Reddito di cittadinanza.
Esclusi dalla Carta Risparmio Spesa: cosa comprare
Infine, ricordiamo che la Carta risparmio Spesa può essere utilizzata solo per acquistare beni alimentari di prima necessità, escludendo quindi qualsiasi tipo di bevanda alcolica. Inoltre, non è possibile prelevare l’importo dalla Postepay, ma bisogna pagare in modo tracciato presso i punti vendita convenzionati.
Il decreto stabilisce che la Carta va usata per pagare questi prodotti alimentari:
- carni suine, bovine, avicole, ovine, caprine, cunicole;
- pescato fresco;
- latte e suoi derivati;
- uova;
- oli d’oliva e di semi;
- prodotti della panetteria (sia ordinaria che fine), della pasticceria e della biscotteria;
- paste alimentari;
- riso, orzo, farro, avena, malto, mais e qualunque altro cereale;
- farine di cereali;
- ortaggi freschi, lavorati;
- pomodori pelati e conserve di pomodori;
- legumi;
- semi e frutti oleosi;
- frutta di qualunque tipologia;
- alimenti per bambini e per la prima infanzia (incluso latte di formula); lieviti naturali;
- miele naturale;
- zuccheri;
- cacao in polvere;
- cioccolato;
- acque minerali;
- aceto di vino;
- caffè, tè, camomilla.
Infine, un altro dettaglio da ricordare è che i beneficiari sono tenuti a effettuare almeno un acquisto entro il 15 settembre 2023, pena la perdita del contributo economico.
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