Oggi parleremo di Carta risparmio spesa e Naspi e vedremo se le due prestazioni sono compatibili e, in caso contrario, cosa possono richiedere al suo posto i disoccupati (scopri le ultime notizie su bonus, Rdc e assegno unico, su Invalidità e Legge 104, sui mutui, sul fisco, sulle offerte di lavoro e i concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Indice
Carta risparmio spesa e Naspi
I percettori di Naspi hanno diritto alla Carta risparmio spesa?
A partire dal 18 luglio 2023 i Comuni hanno iniziato ad inviare la comunicazione ai beneficiari della Carta risparmio spesa (in verità ribattezzata Carta dedicata a Te) con le istruzioni su come ritirare la card all’ufficio postale.
Tuttavia, possiamo dire che sono più gli esclusi che i beneficiari. La carta spetta infatti ai nuclei familiari il cui ISEE 2023 non supera i 15.000 euro, ma ci sono anche delle categorie che non hanno diritto al beneficio qualunque sia il loro valore ISEE.
Tra questi proprio i titolari di Naspi e Dis-coll, cioè le due indennità di disoccupazione. La normativa della Carta dedicata a Te, che è consultabile nella pagina dedicata sul sito del Ministero dell’Agricoltura, chiarisce senza mezzi termini che i titolari di Naspi non hanno diritto alla carta.
Chi sono i beneficiari della Carta risparmio spesa?
La Carta risparmio spesa è una misura molto selettiva, destinata ai nuclei con ISEE di massimo 15.000 euro.
Ad ogni modo, non tutti i nuclei che soddisfano questo requisito riceveranno il beneficio, poiché l’INPS ha predisposto un numero limitato di carte e non sufficienti per tutti.
Per identificare gli assegnatari è stata perciò stilata una graduatoria basata sul numero di persone in Italia che hanno presentato la DSU per il calcolo dell’ISEE e hanno un valore inferiore o uguale a 15.000 euro.
Nello stilare questa graduatoria l’INPS ha dato priorità ai nuclei con il valore ISEE più basso e composti da almeno 3 membri.
Tuttavia, ci sono alcune categorie, come i titolari di Naspi, che non possono ottenere la Carta risparmio spesa, anche se rispettano i requisiti di reddito e hanno una composizione del nucleo familiare che li porterebbe primi in graduatori.
Chi sono gli esclusi della Carta risparmio spesa insieme ai percettori di Naspi?
La normativa della Carta dedicata a Te stabilisce che, a prescindere dall’ISEE familiare, non hanno diritto al beneficio i nuclei dove uno dei componenti è percettore di:
- Reddito di cittadinanza;
- Reddito di inclusione (qualsiasi altra misura di inclusione sociale o sostegno alla povertà).
- Nuova assicurazione sociale per l’impiego (Naspi) e indennità sociale di disoccupazione per i collaboratori (Dis-coll);
- Indennità di mobilità;
- Fondi di solidarietà per l’integrazione del reddito;
- Cassa integrazione guadagni (CIG);
- Qualsiasi altra forma di integrazione salariale per disoccupazione involontaria erogata dallo Stato.
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Cosa possono richiedere al posto della Carta risparmio spesa i titolari di Naspi?
I disoccupati che percepiscono la Naspi possono richiedere la Carta acquisti, che è una misura diversa dalla Carta risparmio spesa e prevede un versamento di 80 euro ogni due mesi.
Questo importo può essere utilizzato per pagare la spesa presso i supermercati convenzionati o per le bollette presso l’Ufficio Postale.
La carta è destinata a due categorie di persone: i nuclei familiari con figli a carico di età inferiore ai 3 anni e le persone che hanno già compiuto 65 anni.
La Carta acquisti può essere richiesta anche dai titolari di Naspi se però rispettano i requisiti economici per ottenerla. Inoltre, si tenga presente che la Naspi fa reddito, quindi l’indennità viene calcolata per stabilire o meno il diritto al beneficio.
Quali requisiti devono avere i percettori di Naspi per avere la Carta acquisti?
Ai disoccupati che ricevono la Naspi, se vogliono ottenere la Carta acquisti, sono richiesti anche dei requisiti economici, i quali variano a seconda se la domanda sia per un minore a carico con meno di 3 anni o per una persona over 65.
La Carta acquisti può essere richiesta compilando un modulo e poi consegnandolo di persona all’ufficio postale più vicino.
Trovate un approfondimento sulla misura e la guida su come richiederla nel nostro articolo dedicato alla compilazione dei moduli di richiesta della Carta acquisti.

I requisiti per i titolari di Naspi over 65
Se a richiedere la Carta acquisti è un percettore di Naspi con 65 anni compiuti, potrà ottenere il beneficio solo se rispetta questi requisiti:
- avere trattamenti pensionistici o assistenziali che, cumulati ai relativi redditi propri, sono pari o inferiori a 7.640,18 euro all’anno o di importo inferiore a 10.186,91 euro se di età pari o superiore a 70 anni;
- avere un ISEE in corso di validità inferiore a 7.640,18 euro;
- non essere, singolarmente, né insieme al coniuge:
- intestatario/i di più di una utenza elettrica domestica;
- intestatario/i di utenze elettriche non domestiche;
- intestatario/i di più di una utenza del gas;
- proprietario/i di più di un autoveicolo;
- proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 25%, di più di un immobile ad uso abitativo;
- proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 10%, di immobili non ad uso abitativo o di categoria catastale C7;
- titolare/i di un patrimonio mobiliare, come rilevato nella dichiarazione ISEE, superiore a 15.000 euro.
- non fruire di vitto assicurato dallo Stato o da altre pubbliche amministrazioni in quanto ricoverato in istituto di lunga degenza o detenuto in istituto di pena.
I requisiti per i titolari di Naspi genitori di un bambino con meno di 3 anni
Se una persona che riceve la Naspi vuole richiedere la Carta acquisti perché ha un figlio con meno di 3 anni di età, il nucleo familiare dovrà rispettare queste condizioni:
- avere un ISEE in corso di validità inferiore a 7.640,18 euro;
- non essere, singolarmente, né con il/la sottoscritto/a e con l’altro esercente la potestà genitoriale/soggetto affidatario:
- intestatario/i di più di una utenza elettrica domestica;
- intestatario/i di più di una utenza elettrica non domestica;
- intestatario/i di più di due utenze del gas;
- proprietario/i di più di due autoveicoli;
- proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 25%, di più di un immobile ad uso abitativo;
- proprietario/i, con una quota superiore o uguale al 10%, di immobili non ad uso abitativo o di categoria catastale C7;
- titolare/i di un patrimonio mobiliare, come rilavato nella dichiarazione ISEE, superiore a 15.000 euro.
FAQ sulla Naspi
Quanto tempo dura la Naspi?
La Naspi dura un massimo di 24 mesi. La durata della disoccupazione è pari alla metà dei contributi versati nei quattro anni precedenti alla domanda per ottenere la Naspi.
Chi prende la Naspi può lavorare?
Chi riceve la Naspi può svolgere prestazioni occasionali nel limite dei 5.000 euro annui. In questi casi, non è tenuto a comunicare all’INPS i compensi del lavoro occasionale. Da quest’anno i voucher per il lavoro si potranno comprare anche al tabacchino.
Chi riceve la Naspi può lavorare anche come libero professionista o lavoratore dipendenti, in questi casi l’importo che deriva dal lavoro non deve superare alcune soglie annuali di reddito: 8.145 euro lordi per il lavoro come dipendente e 4.800 euro per quello come professionista.
Chi è escluso dalla Naspi?
Sono esclusi dalla Naspi i lavoratori che hanno terminato il lavoro dopo dimissioni o risoluzione consensuale, a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale che rientra in una specifica procedura conciliativa.
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