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Cartelle esattoriali: 5 milioni di notifiche entro dicembre

Cartelle esattoriali: 5 milioni di notifiche entro dicembre, si tratta di quelle sospese durante il covid.

di The Wam

Agosto 2022

Cartelle esattoriali: 5 milioni di notifiche entro dicembre, una parte di quelle che erano state sospese per il Covid. Tutti atti che erano stati bloccati per consentire alle famiglie alle imprese di superare gli anni difficili della pandemia. (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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Ora quell’emergenza è finita e le notifiche sono ripartite. 10 milioni di atti sono già stati consegnati ai cittadini.

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Una buona parte di quello che resta verrà notificato entro dicembre e quello che avanza (4, 5 milioni) arriverà a destinazione nei primi mesi del 2023.

Chi è interessato all’argomento può leggere un articolo per sapere cosa succede con le cartelle esattoriali si si è irreperibili. O anche come pagarle a rate, anche quelle fino a 120mila euro. In un altro articolo si spiega quando è possibile non pagarle.

Cartelle esattoriali: una pioggia di debiti

Lo temevano tutti e sta accadendo: una pioggia di cartelle esattoriali dopo due anni di stop. Peccato che le condizioni economiche non siano migliorate. L’inflazione galoppante, l’impennata che non accenna a fermarsi dei costi dell’energia stanno mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Ovvero i destinatari di questa nuova ondata di cartelle esattoriali.

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Cartelle esattoriali: bozza e obiettivi

I numeri sono stati ricavati dalla bozza di convenzione tra lAgenzia delle Entrate e il Ministero dell’Economia. Bozza che riguarda il triennio 2022/2024 e che contiene anche gli obiettivi della riscossione. Ovvero i soldi che lo Stato intende incassare dopo i due anni di sospensione.

Tra gli scopi principali della riscossione c’è proprio quello di incassare il più possibile dalle cartelle esattoriali che sono rimaste bloccate a causa del covid e smaltire quindi un ingente quantitativo di arretrati.

Cartelle esattoriali: i numeri delle notifiche

È proprio in quella bozza che si stabilisce anche la percentuale di cartelle esattoriali da notificare entro l’anno (rispetto a quelle che sono state bloccate nel biennio 2020 – 2021): il 70%.

Il conto è facile: in tutto ne sono state congelate 20 milioni. 10 milioni di atti sono già stati notificati a partire da settembre. Nel restano altri 10: per arrivare a quella percentuale bisogna inviarne almeno 5 milioni entro dicembre. E i rimanenti notificarli nei primi mesi del 2023.

Insomma, nei prossimi mesi non ci sarà tregua.

Cartelle esattoriali: ci sono anche quelle nuove

Parliamo solo dell’arretrato. A queste cartelle esattoriali bisognerà infatti aggiungere anche quelle più recenti e che l’Agenzia delle Entrate riceve ogni mese da altri enti. Quante sono? Almeno un milione al mese. Il che significa che entro fine anno è prevista la notifica di 10 milioni di cartelle di pagamento.

Una pioggia di debiti da saldare con lo Stato.

Cartelle esattoriali: numeri del triennio

Si chiama lotta all’evasione fiscale. È uno degli obiettivi del governo uscente. Un obiettivo che dovrebbe essere ereditato anche dal governo che verrà dopo le elezioni (di qualunque colore esso sia).

Nella bozza si punta a raggiungere questi obiettivi di riscossione:

In queste cifre sono contenuti anche gli incassi della rottamazione e della sanatoria.

Cartelle esattoriali: indirizzi sbagliati

C’è però un ma, un ostacolo grande alla realizzazione di questi obiettivi: l’utilizzo degli indirizzi Pec sbagliati (il mittente) da parte della vecchia Equitalia. Non è una questione da poco. Anche perché l’Agenzia delle Entrate e Riscossione sta continuando a utilizzare quell’indirizzo, che non è contenuto negli indirizzari ufficiali delle mail pubbliche (quelle di Inipee, Reginda e Ipa).

Sono molte le commissioni tributarie che le stanno annullando, circa un 50%. L’altra metà considera le notifiche valide, altre ancora le ritengono valide nel momento stesso in cui vengono aperte.

Ma la questione non è chiusa e la conclusione non è così scontata. Si dovrà arrivare molto probabilmente fino alla Cassazione prima di avere una definitiva pronuncia sulla validità di queste notifiche con l’indirizzo del mittente sbagliato.

È pur vero che la questione riguarda in particolare le imprese e i professionisti: per loro la notifica via Pec è spesso l’unica possibile.

Per tutti gli altri contribuenti l’Agenzia delle Entrate sta continuando a utilizzare il tradizionale sistema delle raccomandate. A meno che il cittadino non abbia comunicato il suo indirizzo mail certificato.

La questione però resta sul tavolo anche perché si preannunciano centinaia di migliaia di ricorsi giudiziari. E il mancato pagamento di tante cartelle esattoriali.

Cartelle esattoriali: ma la crisi economica continua

Resta comunque un dato: le imprese e i cittadini sono stati giustamente risparmiati dal peso delle cartelle esattoriali durante la pandemia covid. Ora quella sospensione è stata eliminata, ma la situazione economica non è migliorata. Anzi si preannuncia un autunno molto difficile, forse anche peggiore per la congiuntura globale e le persistenti incertezze economiche.

Proprio per questo motivo nel precedente governo si è discusso a lungo si una nuova eventuale rottamazione o dell’azzeramento delle vecchie cartelle, quelle che sono difficilmente esigibili.

C’è un dato che non bisogna dimenticare: un italiano su due non paga le cartelle esattoriali. Cosa accadrà dopo la tempesta di atti di pagamento che da qui a dicembre (e oltre) raggiungerà i contribuenti?

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