Le cartelle esattoriali in scadenza il 30 novembre potranno essere pagare il prossimo 9 dicembre. La decisione finale dovrebbe arrivare nelle prossime ore. La misura è inserita nel decreto fiscale che è all’esame delle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato.
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Si tratta di una miniproroga. Un attimo di respiro in più per chi deve saldare vecchi debiti con l’erario.
Cartelle esattoriali: il governo non ha consesso altro
Per ora il governo non ha concesso altro, nonostante il pressing dei partiti: Lega, Pd e Forza Italia avevano presentato una serie di emendamenti. L’obiettivo era quello di ottenere una proroga per il pagamento delle cartelle esattoriali almeno fino al 31 dicembre.
C’era anche l’ipotesi di spostare il pagamento delle cartelle esattoriali alla fine dello stato di emergenza. Una proposta che non ha mai convinto l’esecutivo.
O meglio: non è stata presa in considerazione, così come quella di arrivare almeno al 31 dicembre, per ragioni di bilancio.
Il motivo è semplice: i versamenti dei contribuenti dovrebbero arrivare nelle casse dello Stato entro la fine del 2021.
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Cartelle esattoriali: ci sono i 5 giorni di tolleranza
Con il pagamento al 9 dicembre, e considerando anche i 5 giorni di tolleranza (si arriva al 14), sarebbe possibile portare a termine i pagamenti entro il 31 dicembre.
Ma il problema sollevato dai partiti è serio. Lo sa bene lo stesso governo.
Cartelle esattoriali: il carico di arretrati
Se non ci saranno altri slittamenti per migliaia di cittadini si dovrà pagare entro dicembre questa mole di arretrati:
- le sei rate della rottamazione ter (4 del 2021 e 2 del 2020, sospese durante la pandemia);
- le due del saldo e stralcio.
Cartelle esattoriali: i rischi
Bisogna ricordare che per la rottamazione ter e il saldo e stralcio, chi non riesce a pagare tutto in una soluzione può scattare la decadenza del beneficio. Il che significa che dovrà pagare le tasse arretrate con l’aggiunta di interessi e sanzioni.
Cartelle esattoriali: i costi della proroga
Una ulteriore proroga è possibile. Ma costa all’erario 500 milioni di euro.
Lo schema previsto potrebbe essere questo:
- chi non riesce a pagare tutto, versamento di una rata che equivale al 30% del debito;
- il restante 70% diluito in quattro rate da pagare il prossimo anno.

Cartelle esattoriali: le difficoltà
Non è una sanatoria. Neppure un colpo di spugna a vantaggio di eventuali evasori. È solo una soluzione possibile per chi vuole rimettersi a posto con gli arretrati. Non tutti sono in grado di far fronte a una mole così alta di arretrati e in pochi giorni.
Una questione che non riguarda solo i singoli cittadini ma anche le imprese. C’è anche la proposta a riguardo che consentirebbe agli imprenditori di versare un quarto del dovuto subito e il resto scandito in rate nel 2022.
L’unica difficoltà in questo caso è quella di evitare che si verifichino altri ingorghi per i pagamenti il prossimo anno, con il rischio di creare una difficoltà permanente per chi ha degli arretrati con l’erario da saldare.
Cartelle esattoriali: le prospettive
La rottamazione e il saldo e stralcio sono misure che consentono la definizione agevolata del debito. Hanno potuto accedere i cittadini che hanno dimostrato di trovarsi in una condizione economica difficile.
L’agevolazione oltre a liberare i contribuenti dai carichi pendenti dal pagamento delle sanzioni e degli interessi di mora, può anche comportare uno sconto sul totale delle somme dovute se si presenta un Isee che è inferiore a 20mila euro.
La rottamazione ter dovrebbe terminare entro dicembre.
Anche per questo si parla da mesi della possibilità (o dell’urgenza) di proporre una nuova sanatoria del tutto simile. Una rottamazione quater che renda più “leggeri” i debiti per le tasse accumulati tra il 2018 e il 2019.