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Cartelle esattoriali, come difendersi

Cartelle esattoriali come difendersi. Scopri quali sono le migliori strategie da usare per fare ricorso ed evitare di pagare il debito richiesto dall'ente di riscossione.

di Antonio Dello Iaco

Settembre 2022

Cartelle esattoriali, come difendersi. Scopriamo insieme quali sono i migliori consigli da seguire (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Nei prossimi paragrafi approfondiremo nel dettaglio anche cos’è una cartella esattoriale e come funziona con prescrizione, notifiche fuori tempo o tramite pec non registrate.

INDICE:

Cartelle esattoriali come difendersi: cos’è

La cartella esattoriale è un atto che riporta un debito che hai maturato in un determinato lasso di tempo nei confronti di un creditore.

Di fatto è più grave di un avviso di pagamento o di una diffida o di un sollecito.

La cartella esattoriale infatti consente al creditore di recuperare i suoi soldi in qualsiasi modo dopo sessanta giorni dalla notifica (che a breve scenderanno a trenta) in caso di mancato pagamento.

In pratica, il creditore può avviare senza ricorso a un giudice la pratica di pignoramento di un bene oppure quella di fermo amministrativo.

Scopri la pagina dedicata al fisco e alle tasse.

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Cartelle esattoriali come difendersi: chi può emetterla

La cartella esattoriale non può essere emessa da chiunque. Solo le agenzie di riscossione dotate di questo potere possono farlo.

È il caso, per esempio, dell’Agenzia delle Entrate riscossione o delle altre società private incaricate dai comuni o dagli altri enti locali.

Cartelle esattoriali come difendersi: il ricorso davanti a un giudice

Il principale modo per difendersi dalle cartelle esattoriali, oltre che non contrarre debiti ovviamente, è verificare che siano rispettati tutti gli standard di legge dalla notifica alle modalità di riscossione e così via.

In particolare la norma prevede che tu possa presentare ricorso dinanzi a un giudice entro sessanta giorni dalla notifica della cartella.

Scaduto questo termine, anche se la cartella è illegittima, non potrai più contestarla. A seconda della tipologia del debito contratto, varia il giudice di riferimento.

In particolare:

Cartelle esattoriali come difendersi: i casi per fare ricorso

Esistono diverse motivazioni che possono spingerti a fare ricorso contro la notifica della cartella esattoriale come:

Cartelle esattoriali
Cartelle esattoriali: come difendersi?

Cartelle esattoriali come difendersi: la prescrizione delle tasse

Come dicevamo, la riscossione di alcune imposte può andare in prescrizione dopo un po’ di tempo. Vediamo i tempi nel dettaglio nella prossima tabella.

TassaDopo quanti anni va in prescrizione
Bollo auto3 anni
Contributi assistenziali Inail5 anni
Contributi previdenziali Inps5 anni
Violazioni del codice della strada5 anni
Varie sanzioni amministrative5 anni
Tosap5 anni
Tasi5 anni
Tari5 anni
Imu5 anni
Irpef10 anni
Irap10 anni
Ires10 anni
Iva10 anni
Imposta di bollo10 anni
Imposta ipotecaria10 anni
Imposta catastale10 anni
Canone Rai10 anni
Contributi alla camera di Commercio10 anni
Cartelle esattoriali come difendersi: la prescrizione delle tasse

Cartelle esattoriali come difendersi: notifiche fuori tempo e pec errate

Solo nel caso dell’ultima motivazione espressa nel paragrafo precedente (notifica avvenuta in modo errato) il ricorso puoi non presentarlo entro il termine dei sessanta giorni.

In questa situazione, infatti, conviene contestare la notifica solo nel momento in cui l’ente di riscossione procede con il pignoramento o con altre azioni punitive mirate a recuperare il credito.

Se la cartella ti è stata recapitata in modo errato è come se non l’avessi ricevuta e quindi non vale quel tempo trascorso.

La notifica può essere non valida nel caso in cui il debito è già in prescrizione o se, è il caso delle ultime settimane, l’Agenzia delle Entrate usa un indirizzo pec non iscritto nei pubblici registri.

Questo infatti provoca, secondo una buona metà dei magistrati che si è trovata a discutere questi ricorsi, la non validazione delle cartelle.

Tuttavia non tutti i giudici la pensano allo stesso modo e alcuni stanno comunque dando ragione all’ente di riscossione nazionale. Per questo motivo ti invitiamo comunque a confrontarti con un legale.

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