Azzeramento delle cartelle esattoriali inesigibili di 5 anni: la cancellazione di questi debiti con il fisco sarà automatica. Lo prevede la legge delega sulla riforma fiscale. Si tratta di uno dei sistemi che dovranno ridurre un carico di arretrati mostruoso.
Indice
Obiettivo del governo
L’obiettivo dell’esecutivo è semplificare e migliorare l’efficienza della riscossione, un’azione indispensabile visto che i crediti incagliati dell’agente pubblico della riscossione hanno raggiunto i 1.153 miliardi.
Si tratta di circa 170 milioni di cartelle esattoriali che riguardano 290 milioni di singoli crediti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione (Ader) con l’obiettivo di far saldare il conto con il fisco a 23 milioni di debitori. Quasi la metà dei cittadini.
Arretrati e credibilità del sistema
Al netto di rottamazioni, saldi e stralci, i crediti deteriorati dello Stato al 31 dicembre 2022 ammontano a 114,18 milioni di euro. Questi importi sono quelli che possono essere recuperati con maggiori facilità.
Tuttavia, non si tratta solo di una faccenda numerica, ma di una questione legata alla credibilità del sistema. Il problema principale risiede nel fatto che, se lo Stato non riesce a riscuotere le imposte e a contrastare l’evasione, l’intero sistema risulta inefficiente.
Pianificazione
Per superare questa storica inefficienza, il governo ha inserito nella delega fiscale un piano in 10 mosse che affronta il problema delle cartelle inesigibili e punta a garantire un maggiore efficienza al sistema di riscossione. Questo piano include:
- Un utilizzo più esteso delle tecnologie digitali (compresa l’intelligenza artificiale) per la riscossione;
- Interoperabilità dei sistemi informatici e delle banche dati;
- Eliminazione delle duplicazioni organizzative, logistiche e funzionali;
- Riduzione dei costi.
Condizioni di accesso ai piani di rateazione
Un’altra fase cruciale del processo è quella che riguarda la relazione con i contribuenti. Questa fase tiene particolarmente in considerazione coloro che si trovano in situazioni di difficoltà finanziaria, e prevede una revisione delle modalità di accesso ai piani di rateizzazione. L’obiettivo principale è di raggiungere una stabilizzazione del numero massimo di rate a 120.
Il primo tassello dell’ottimizzazione dell’attività di riscossione è dato dalla pianificazione annuale. Viene definita in accordo con il Ministero dell’Economia (Mef) e riguarda le procedure di recupero che l’agente della riscossione è chiamato a mettere in atto.
Una particolare attenzione è stata posta all’organizzazione dei crediti per codice fiscale, tenendo in considerazione il loro valore economico.
Cancellazione automatica delle cartelle esattoriali inesigibili
In conformità con i principi stabiliti dalla legge delega, il nuovo sistema prevede dunque la rimozione automatica dai registri dell’ex Equitalia dei debiti classificati come inesigibili.
Questo processo di cancellazione avrà luogo al 31 dicembre del quinto anno che segue quello dell’assegnazione delle quote di debito non recuperate.
Tuttavia, saranno temporaneamente escluse da questo processo le quote soggette a:
- procedure esecutive o concorsuali in corso (come, ad esempio, i pignoramenti effettuati presso terzi);
- gli accordi di ristrutturazione o le transazioni fiscali o previdenziali, così come quelle coinvolte in piani di rateizzazione del pagamento.
Quasi tutte le cartelle sono carta straccia
Il 96,6% del magazzino di cartelle esattoriali è carta straccia. Dalla montagna di 1.153 miliardi di crediti che lo Stato vanta nei confronti dei contribuenti solo una minima parte è ancora recuperabile (non più di 30, 40 miliardi).
La percentuale dei crediti inesigibili è stata calcolata tenendo conto di questi elementi:
- incidenza delle posizioni relative a soggetti falliti;
- incidenza delle posizioni relative a soggetti deceduti o ditte cessate;
- incidenza delle posizioni relative ad altri soggetti non rientranti nelle casistiche 1 e 2 (soggetti nullatenenti da anagrafe tributaria e con esito negativo delle azioni esecutive/cautelari).
Dunque solo sul 3,4% dei crediti complessivi è possibile l’azione di recupero del fisco.
Ogni anno l’Agenzia dunque comunica qual è la percentuale di cartelle che ritiene non più esigibile. E ogni anno cresce a dismisura.
È la stessa Agenzia delle Entrate che ha chiesto spesso l’azzeramento di quel monte di arretrati. Pesa come un macigno, imporrebbe costi molto elevati per il disbrigo delle pratiche e solo una minuscola parte può avere ancora la possibilità di essere riscosso.
Come accennato, è solo carta straccia.
Tutte le prescrizioni
Ecco una lista semplificata dei periodi di prescrizione per le varie imposte e tributi:
- Per la maggior parte delle imposte e tributi, come IRPEF, IVA, IRES, IRAP, Imposta di bollo, Imposta di registro, Contributi Camere di Commercio, TOSAP, Canone Unico Patrimoniale, Imposta catastale, Canone RAI e sanzioni giudiziarie, il periodo di prescrizione è di 10 anni.
- Per IMU, TASI, TARI, contributi INPS, INAIL, contravvenzioni stradali, e sanzioni amministrative, il termine è di 5 anni.
- Il bollo auto ha un termine di prescrizione di 3 anni.
Per maggiore chiarezza puoi vedere questa tabella:
Tributo / Imposta / Sanzione | Termine di Prescrizione (anni) |
---|---|
Irpef | 10 |
Iva | 10 |
Ires | 10 |
Irap | 10 |
Imposta di bollo | 10 |
Imposta di registro | 10 |
Contributi Camere di Commercio | 10 |
Tosap | 10 |
Canone Unico Patrimoniale | 10 |
Imu | 5 |
Tasi | 5 |
Tari | 5 |
Contributi Inps | 5 |
Contributi Inail | 5 |
Contravvenzioni stradali | 5 |
Sanzioni amministrative | 5 |
Bollo auto | 3 |
Imposta catastale | 10 |
Imposta sugli apparecchi audiovisivi (Canone RAI) | 10 |
Sentenze di condanna del giudice per impugnazioni (rigettate) contro cartelle di pagamento | 10 |
Questi termini di prescrizione iniziano a decorrere dopo 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale. Per i tributi locali, il termine di 5 anni inizia dal momento in cui il tributo è dovuto. Si nota che la prescrizione quinquennale si applica alle imposte dovute secondo gli articoli 36 bis e 36 ter.
Una volta scaduto il termine di prescrizione, la cartella esattoriale non è più esigibile, ma se è stata pagata, le somme versate non possono essere rimborsate.
Per contestare la validità di una cartella esattoriale in base alla prescrizione, si può presentare un ricorso alla Commissione Tributaria competente o presentare una richiesta di autotutela all’Ente Creditore.
Tuttavia, con le recenti modifiche della legge fiscale (DL Fiscale 146/2021), la possibilità di annullare le cartelle esattoriale tramite contestazione dell’estratto di ruolo è in gran parte eliminata.

FAQ (Domande e risposte)
Quando una cartella esattoriale diventa inesigibile?
Una cartella esattoriale diventa inesigibile quando, nonostante le diverse azioni di riscossione attuate, non è possibile riscuotere il debito dal contribuente.
Quali sono le cartelle esattoriali che vengono cancellate?
Le cartelle esattoriali che vengono cancellate sono quelle definite inesigibili, ovvero quelle per le quali, nonostante le diverse azioni di riscossione, non è stato possibile riscuotere il debito.
Quando cadono in prescrizione i debiti con l’Agenzia delle Entrate?
I debiti con l’Agenzia delle Entrate cadono in prescrizione dopo 10 anni dall’emissione della cartella esattoriale. Per alcuni tributi, come abbiamo visto, la scadenza può essere a 5 o 3 anni.
Che cosa succede alle cartelle esattoriali inesigibili dopo 5 anni?
Dopo 5 anni, le cartelle esattoriali inesigibili dovrebbero essere, secondo la legge delega di riforma del fisco, automaticamente cancellate dal magazzino dell’Agenzia delle Entrate.
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