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Cartelle esattoriali, quando la notifica è corretta

Cartelle esattoriali, quando la notifica è corretta: ovvero quando non si può parlare di difetto di notifica. L'irreperibilità relativa e quella assoluta. Cosa succede se l'ufficiale giudiziario non riesce a trovarvi in casa o in ufficio o non conosce il vostro indirizzo.

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Cartelle esattoriali, quando la notifica è corretta: un punto fondamentale, anche perché sui difetti di “consegna” spesso si punta per non pagare le sanzioni. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

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La questione è delicata e la questione principale è questa: quando il “difetto di notifica” può essere ritenuto responsabilità di chi la riceve e quando invece è di chi la consegna (o la invia)?

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C’è da dire, comunque, che chi invia la cartella esattoriale (o una raccomandata), può ritenere adempiuta la notifica, quando viene consegnata e non è possibile attribuirgli una responsabilità specifica, ad esempio, quando chi deve riceverla è irreperibile. Questo almeno secondo la più recente e diffusa tesi della giurisprudenza.

Su questo argomento potresti essere interessato a sapere come difendersi dalle cartelle esattoriali; o che le cartelle esattoriali scadute non bisogna pagarle; c’è anche un articolo sui pignoramenti diventati più veloci per le cartelle esattoriali.

Cartelle esattoriali: irreperibilità

Ma veniamo al dunque. In particolare a un punto: la notifica di una cartella giudiziaria, di un atto o di una raccomandata A/E a una persona che risulta irreperibile.

Per anni si è ritenuto che il modo migliore per evitare di vedersi recapitare una indesiderata cartella esattoriale fosse quello di rendersi “invisibile”. Magari con sotterfugi piuttosto grezzi, come togliere la targhetta con il proprio nome dalla porta o dal citofono.

O magari trasferendosi altrove, senza dare nessuna comunicazione al Comune (e di fatto rendendosi irrintracciabile anche per l’Agenzia delle entrare e riscossione).

Ma questo escamotage funziona?

Non sempre.

Ci sono due tipi di irreperibilità:

  • irreperibilità relativa:
  • irreperibilità assoluta.

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Cartelle esattoriali: irreperibilità relativa

Partiamo dalla prima, l’irreperibilità relativa. Si manifesta quando la residenza, dimora o domicilio della persona che deve ricevere la cartella esattoriale (o qualsiasi altro atto) è conosciuta. Ma il destinatario non è mai presente in casa. E non solo: chi potrebbe ricevere la notifica al suo posto si rifiuta di accettarla.

Quando si verifica una situazione di questo tipo (con una certa frequenza), l’ufficiale giudiziario si comporta in questo modo:

  • deposita una copia dell’atto da notificare in Comune;
  • affigge l’avviso di deposito sulla porta della casa o dell’azienda;
  • e l’avvisa con una raccomandata A/R.

Dopo tutto questo, quando la raccomandata risulta consegnata, la notifica può dirsi perfezionata.

Bisogna fare attenzione solo a questi dati, che devono essere inseriti nell’avviso di deposito che è stato lasciato davanti alla porta:

  • il nome della persona che ha richiesto la notifica;
  • le generalità del destinatario;
  • la natura dell’atto e, nel caso, del giudice che ha emesso il provvedimento;
  • la data o il termine di comparizione;
  • la data con la firma dell’ufficiale giudiziario.

Quindi, come abbiamo visto, l’irreperibilità relativa non è molto utile per evitare che venga consegnato un atto giudiziario o una cartella esattoriale. Si può complicare leggermente la procedura, guadagnare un po’ di tempo. Ma nulla più.

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Cartelle esattoriali: irreperibilità assoluta

Quando invece si può parlare di irreperibilità assoluta? Beh, è facile intuirlo: quando del destinatario non si conosce la residenza, la dimora o il domicilio. Quando cioè l’ufficiale giudiziario non può neppure affiggere un avviso davanti alla porta del destinatario perché, appunto, non si sa dove sia la porta dell’abitazione.

In questo caso la copia dell’atto viene depositata nell’ultimo Comune dove il destinatario è risultato residente. Non si sa neppure quello? Si rimedia consegnandolo al Comune dove la persona che deve ricevere l’atto è nata. Se anche quello è sconosciuto (siamo al limite ultimo dell’irreperibilità assoluta, ed è ovviamente il caso di chi non è nato in Italia), la documentazione viene affidata a un pubblico ministero.

Voi direte, e allora, è finita qui, la notifica non è stata completata? Errore. Infatti si perfeziona venti giorni dopo che sono state portate a termine tutte queste formalità.

Per cui, anche l’irreperibilità assoluta non consente di sfuggire alla notifica.

Cartelle esattoriali: notifiche Pec

Se la notifica avviene via Pec, la posta elettronica certificata, completarla è ancora più semplice.

La notifica viene ritenuta eseguita quando si verificano queste due condizioni:

  • quando viene generata la ricevuta accettazione del sistema, il notificante può ritenersi a posto;
  • quando il sistema genera la ricevuta di avvenuta consegna, il destinatario può più dire di non aver mai avuto l’atto.

Significa quindi che il destinatario della Pec non potrà avallare come “scusa” il non aver verificato la sua pagina di posta elettronica.

Cartelle esattoriali: raccomandata

Per le raccomandate la questione è ancora più semplice per il mittente. Vengono consegnate, come sapete, dal postino. Se bussa al citofono e non vi trova in casa, lascia un avviso nella cassetta delle lettere e la raccomandata viene poi depositata all’ufficio postale.

Nell’avviso c’è l’indicazione dell’ufficio postale dove ritirare la raccomandata. Resta in giacenza per 30 giorni. Trascorso quel tempo la notifica si considera perfezionata.

Per gli atti giudiziari funziona allo stesso modo, con una sola differenza: la giacenza dura sei mesi.

Cartelle esattoriali, quando la notifica è corretta

Cartelle esattoriali: termini

È opportuno ricordare, tornando alle cartelle esattoriali, che dal momento della notifica iniziano a decorrere i termini per pagare o proporre un ricorso.

Termini che variano:

  • per le imposte e le tasse è di 60 giorni;
  • per le multe stradali è di 30 giorni;
  • per contributi dovuti all’Inps o all’Inail è di 40 giorni.

Anche per questo motivo è importante sapere quando la notifica di una cartella esattoriale può dirsi perfezionata.

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