Cartelle esattoriali scadute non devi pagarle! Scopriamo insieme in questo articolo come capirlo e come verificare la validità di una cartella esattoriale (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).
Nei prossimi paragrafi approfondiremo anche come funziona la prescrizione delle tasse non pagate e quanto tempo deve passare.
INDICE
- Cartelle esattoriali scadute: quando verificare la validità
- Cartelle esattoriali scadute: come eseguire la verifica?
- Cartelle esattoriali scadute: la prescrizione
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Cartelle esattoriali scadute: quando verificare la validità
Prima di vedere come verificare la validità di una cartella esattoriale, se te n’è stata da poco notificata una il nostro consiglio è quello di procedere subito a vedere se ci sono errori.
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La verifica di una cartella esattoriale è un procedimento che va eseguito nell’immediato, prima che scadano i tempi per il pagamento del debito. Spesso conviene però affidarsi a un professionista per evitare di fare errori.
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Cartelle esattoriali scadute: come verificare se sono valide
Come controllare le cartelle esattoriali online – I dati da verificare sono diversi. Capiamo insieme come fare a controllare bene tutta la cartella esattoriale per capirne la validità.
Cartelle esattoriali scadute: gli importi
Innanzitutto il primo dato da verificare è l’importo. Se infatti gli importi che ti vengono richiesti non sono corretti, puoi presentare ricorso senza problemi.
Per controllare gli importi devi procurarti l’estratto conto con tutti i debiti non saldati del richiedente (estratto di ruolo) e verificare se coincidono, facendo attenzione alla quota delle sanzioni. Per ottenere questi dati puoi:
- rivolgerti agli sportelli dell’Agente della riscossione più vicini e presentare una richiesta scritta;
- chiedere gli accessi personali tramite sito web dell’Agenzia delle Entrate Riscossione;
- chiedere aiuto a un Commercialista.
Cartelle esattoriali scadute: la notifica
Un’altra informazione importante da recuperare è se la notifica della cartella esattoriale è avvenuta correttamente o meno.
In caso di errori da parte dell’Agenzia delle Entrate infatti, puoi ignorare la cartella esattoriale e, se l’ente dovesse procedere con un pignoramento o un fermo amministrativo, puoi presentare ricorso davanti a un giudice e dimostrare i difetti di notifica.
La cartella di pagamento deve essere notificata nel domicilio fiscale del contribuente che in genere coincide con la residenza iscritta nei registri anagrafici o nel comune in cui è stato prodotto il reddito.
Nelle ultime settimane si è creata grande confusione sul tema delle notifiche delle cartelle esattoriali poiché l’Agenzia delle Entrate ha usando un indirizzo pec non iscritto nei pubblici registri.
Molti contribuenti hanno fatto ricorso, vincendo anche la causa davanti ai giudici anche se la magistratura è ancora molto divisa su questo tema.
Scopri cosa sta succedendo con le cartelle esattoriali inviate via pec dall’Agenzia delle Entrate con indirizzi mail non registrati e chi dovrà saldare i debiti in trenta giorni anziché sessanta per la nuova riforma del fisco.

Cartelle esattoriali scadute: tutti i dati sono presenti?
Se anche la notifica è avvenuta correttamente, un’altra verifica che ti consigliamo di fare è quella sulla presenza dei dati obbligatori, in termine tecnico elementi formali.
Se una di queste informazioni è sbagliata o incompleta, puoi valutare la cartella esattoriale scaduta o nulla. Verifica quindi se sono presenti:
- generalità del contribuente;
- codice fiscale del contribuente;
- i dati dell’ente creditore;
- i dati di residenza o sede legale o domicilio del contribuente;
- i dati dell’ufficio finanziario che ha emesso il ruolo;
- il numero della cartella esattoriale;
- le modalità di calcolo degli interessi;
- le possibilità di pagamento o come fare ricorso.
Cartelle esattoriali scadute: la prescrizione
Anche le tasse vanno i prescrizione. Il mancato pagamento delle imposte, dopo un numero definito di anni, non può essere più utilizzato come motivo per l’invio di una cartella esattoriale.
Così come, se una volta inviata una cartella esattoriale passano i tempi tecnici di prescrizione, il tributo non può essere più riscosso. In particolare l’obbligo di pagare le tasse cade in prescrizione dopo:
Tassa | Dopo quanti anni va in prescrizione |
---|---|
Bollo auto | 3 anni |
Contributi assistenziali Inail | 5 anni |
Contributi previdenziali Inps | 5 anni |
Violazioni del codice della strada | 5 anni |
Varie sanzioni amministrative | 5 anni |
Tosap | 5 anni |
Tasi | 5 anni |
Tari | 5 anni |
Imu | 5 anni |
Irpef | 10 anni |
Irap | 10 anni |
Ires | 10 anni |
Iva | 10 anni |
Imposta di bollo | 10 anni |
Imposta ipotecaria | 10 anni |
Imposta catastale | 10 anni |
Canone Rai | 10 anni |
Contributi alla camera di Commercio | 10 anni |
La prescrizione delle cartelle esattoriali invece funziona in un modo leggermente diverso. È affidata ai giudici infatti la facoltà di decidere quanti anni sono necessari all’archiviazione del procedimento. Ci sono infatti due correnti di pensiero:
- i tempi da seguire sono gli stessi delle tasse a cui si riferiscono le cartelle;
- la prescrizione delle cartelle esattoriali è sempre di cinque anni.
La strada più seguita dalla magistratura italiana è la prima anche se, nell’ultimo periodo, si stanno moltiplicando le sentenze, anche di Cassazione, a favore della seconda interpretazione della norma.
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